Il neurologo Gheorghe Marinescu
Considerato uno dei più importanti medici romeni e colui il cui nome è associato all'inizio dello studio delle malattie nervose e alla nascita della neurologia, Gheorghe Marinescu nacque nella capitale Bucarest nel 1863 e vi morì, nel 1938, all'età di 75 anni.
Steliu Lambru, 05.06.2024, 11:10
Considerato uno dei più importanti medici romeni e colui il cui nome è associato all’inizio dello studio delle malattie nervose e alla nascita della neurologia, Gheorghe Marinescu nacque nella capitale Bucarest nel 1863 e vi morì, nel 1938, all’età di 75 anni. Studiò medicina a Bucarest e dal 1889 si recò a Parigi per proseguire gli studi nella clinica del famoso neurologo francese Jean-Martin Charcot. Approfondì i suoi studi viaggiando in Germania, Gran Bretagna, Belgio e Italia. Nel 1897 conseguì il dottorato in medicina presso la Facoltà di Medicina di Parigi. La maggior parte delle sue ricerche sono pubblicate su riviste in lingua francese. Ritornato in Romania all’inizio del XX secolo, Gheorghe Marinescu fu eletto membro dell’Accademia Romena, venne nominato professore presso la Facoltà di Medicina di Bucarest e lavorò presso la clinica neurologica dell’Ospedale Colentina di Bucarest.
Il Museo del Municipio di Bucarest possiede quattro collezioni appartenute a medici. Il Museo Victor Babeș, microbiologo, il Museo Nicolae Minovici, medico legale, il Museo George Severeanu, radiologo e la collezione di Gheorghe Marinescu, neurologo. A quest’ultimo è stata dedicata una mostra inaugurata presso il palazzo Suțu intitolata “Gheorghe Marinescu – una vita dedicata al lavoro, alla scienza, al progresso”. Lo psichiatra Octavian Buda, docente di storia della medicina all’Università di Medicina e Farmacia “Carol Davila” di Bucarest, ha affermato che la personalità scientifica di Marinescu era complessa e ha lasciato un’eredità fondamentale per la scuola romena di neurologia: “Essenzialmente Gheorghe Marinescu si è occupato di quella che oggi si chiama neuroscienza nel linguaggio scientifico moderno. Come psichiatra, come storico della medicina, ho pubblicato diversi articoli relativi a Gheorghe Marinescu, articoli che sono entrati in un circuito internazionale. Anch’io mi sono trovato in difficoltà leggendo ciò che ha scritto Gheorghe Marinescu perché è uno scienziato che ha fatto ricerche fondamentali in campi associati alla neurologia che non riesco a spiegare così facilmente. Riguardano l’architettura neurale, l’uso di strumenti all’avanguardia per quell’epoca per capire come funziona il cervello umano e così via.”
Marinescu si è formato in un ambiente intellettuale e scientifico di altissimo livello mondiale quando è arrivato a studiare nell’Occidente. Uno dei suoi insegnanti fu l’eminente neurologo Jean-Martin Charcot, formatore di molte generazioni di rinomati medici. Octavian Buda ha notato la fondamentale influenza di Charcot sui suoi studenti, e quindi anche su Marinescu: “Se mi chiedete chi è forse il medico romeno più conosciuto a livello internazionale, è sicuramente molto difficile dirlo. Ma appena apriamo un libro sulla storia internazionale della neurologia, compare subito il nome di Charcot, che dava classe a tutti i proprietari di salotti culturali. Andavano matti per la sua personalità perché usava la fotografia, l’arte cinematografica alla quale si è ispirato anche Marinescu. Charcot fu una delle spettacolari interfacce della cultura scientifica parigina e internazionale della fine del XIX secolo. Tra le persone che frequentavano Charcot per ascoltare estasiate le sue lezioni c’era nientemeno che Sigmund Freud. Lo stesso Sigmund Freud, che Marinescu non ha incontrato, sarà segnato poi dalle lezioni di medicina, psicologia, psicopatologia. Charcot è un uomo che ha pensato la medicina moderna. Oggi gli si può rimproverare di essere stato tributario di certe concezioni, ma è fu un personaggio magnetico che attirò attorno a sé un’intera scuola. E, venendo da Bucarest, Marinescu era un uomo diligente e serio, che sapeva esaminare i vetrini istologici e analizzarli nei minimi dettagli.”
Tornato in Romania, un Paese che si stava modernizzando con celerità, Marinescu divenne un modello per i futuri neurologi romeni. Octavian Buda: “Era un uomo che, come medico e che aveva studiato presso la scuola parigina, era temuto un po’ dai politici. Era piuttosto intelligente, sapeva come mettere le cose in ordine in modo abbastanza severo e, ovviamente, rappresentava un’élite medica davvero notevole. Quindi questi reperti rimasti da lui e queste ricerche scientifiche, molto erudite e molto tecniche, lo mostrano come un uomo interessato a tutto ciò che era nuovo nel suo campo. Lo avevano reso una persona molto conosciuta nel mondo occidentale. Ha adattato molte cose della nostra cultura universitaria. C’è anche la testimonianza di un uomo molto arrabbiato con la realtà dell’epoca. Possiamo interpretarlo anche come testimone di una società molto civilizzata e molto desiderosa di acquisire tecnologia e cultura. È importante, se pensiamo che Gheorghe Marinescu ha utilizzato un dispositivo che, per così dire, è lo strumento grazie al quale abbiamo tutta questa cultura dei tappeti rossi di Cannes.”
Il progetto espositivo al Museo di Bucarest include documenti e oggetti appartenuti al medico. Tra le altre cose c’è anche il dispositivo di proiezione utilizzato da Gheorghe Marinescu per studiare le malattie nervose che causavano disturbi del movimento degli arti.