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Il Museo Victor Babeș di Bucarest

Radio Romania Internazionale vi invita a scoprire la Casa-museo dedicata al famoso scienziato Victor Babeș.

Il Museo Victor Babeș di Bucarest
Il Museo Victor Babeș di Bucarest

, 18.11.2020, 15:02

Nel periodo compreso tra le due guerre mondiali, verso la periferia nord della capitale romena Bucarest emergeva un bel quartiere eretto dalla borghesia dell’epoca. È qui che anche il diplomatico Mircea Babeș, figlio dello scienziato e batteriologo Victor Babeș, fece costruire la sua casa. Anche se al momento della progettazione nessuno aveva pensato ad una tale destinazione, l’edificio diventò successivamente la Casa-museo Victor Babeș. Nato nel 1854 a Vienna di padre oriundo dal Banato romeno e da madre austriaca, Victor Babeș acquisiva la notorietà 30 anni dopo, come coautore del primo trattato di batteriologia mai pubblicato nel mondo.

Oana Panait, museografa presso il Museo Victor Babeș, presenta la sua ricca attività scientifica. Ha pubblicato oltre 1.300 libri di grande importanza per lo studio delle malattie infettive. Tuttavia, il più importante è il trattato di batteriologia, pubblicato a Parigi nel 1885, in collaborazione con lo scienziato francese André Victor Cornil. Intitolato I batteri e il loro ruolo nell’anatomia patologica e nell’istologia delle malattie contagiose, il volume gettò le basi della batteriologia come scienza. Victor Babeș non aveva ancora compiuto i 31 anni. Era il primo trattato di batteriologia mai pubblicato e conteneva quasi tutto ciò che il mondo scientifico aveva bisogno di sapere sui batteri. Lo stesso Louis Pasteur notò Victor Babeș e lo nominò per il Premio Montyon, il più prestigioso assegnato dall’Accademia delle scienze di Parigi. Dopo aver ricevuto questo premio, Victor Babeș divenne sempre più famoso e Robert Koch lo invitò a lavorare a Berlino, sebbene Louis Pasteur avesse voluto tenerlo a Parigi. Lo invitò anche l’Università di Friburgo, in Svizzera, dove potè anche insegnare. Gli arriravono degli inviti anche dagli Stati Uniti, dove avrebbe potuto lavorare come ricercatore. Proprio quando non era sicuro di quale decisione prendere, Victor Babeș ricevette una lettera dall’allora ministro della Cultura romeno, Dimitrie Sturdza, che lo invitava a Bucarest. È così che Victor Babeș arrivò nella capitale romena, dove gli venne assegnata la direzione del nuovo Istituto di batteriologia. Oltre ai laboratori, l’Istituto gli aveva messo a disposizione un’aula per tenere lezioni, nonchè alloggio permanente per sé e per la sua famiglia. Quindi, dopo il 1886, Victor Babeș e la moglie si trasferirono a Bucarest. Ha insegnato anche presso la Facoltà di Medicina di Cluj. L’Ateneo di questa città ha reso onore al suo nome, intitolandosi Università Babeș-Bolyai, spiega Oana Panait.

Durante tutto il periodo trascorso a Bucarest, Victor Babeș abitò nei locali dell’Istituto di batteriologia, dove si è anche spento, nella notte tra il 18 e il 19 ottobre 1926, dopo un malore davanti al microscopio su cui stava lavorando. Successivamente, questo microscopio venne esposto nella casa del figlio, mai visitata dallo scienziato, e che negli anni ’50 divenne museo. Ciò avvenne a due fasi, di cui la prima a ottobre 1956. Un anno prima, Constantin Parhon, un noto epidemiologo che era stato un discepolo di Victor Babeș, ha suggerito a Mircea Babeș di trasformare il pianoterra della sua casa in un museo. Il figlio dello scienziato e la moglie dovevano vivere al piano di sopra. Mi è stato spesso chiesto se, nel 1929, Mircea Babeș, reduce dalla sua missione diplomatica a Ottawa, avesse mai pensato di trasformare la sua casa in un museo. Non credo sia così e nel suo libro di memorie tale intenzione non è menzionata. Tuttavia, nel 1956, il pianoterra della sua casa fu trasformato in un museo di cui Mircea Babeș ne fu museografo fino alla sua morte avvenuta nel 1968. Rimasta sola, la moglie Sofia Babeș continuò ad abitare al piano di sopra. Nel 1986, per donazione testamentaria, l’intera casa diventò museo, appartenente al Comune di Bucarest. Quindi quello era stato il secondo passo, aggiunge Oana Panait.

Oggi, la casa costruita da Mircea Babeș e dalla moglie Sofia è piena di oggetti che hanno segnato la vita e l’attività di Victor Babeș. La villa fu costruita nel 1929, secondo i progetti di architetti viennesi. La sua architettura è eclettica, ma ha anche elementi neo-romeni. Nel 1929, Mircea Babeș portò diversi oggetti dall’Istituto del padre, per esporre al piano terra: mobili e oggetti decorativi risalenti alla fine del XIX secolo, tra cui una scrivania in mogano, la preferita di Victor Babeș, e un magnifico tavolino in porcellana di Sèvres, adornato con bronzo dorato. Questo tavolino ha una storia molto bella. Victor Babeș e sua moglie lo comprarono a Parigi nel 1912. Lo studioso aveva appena pubblicato un libro sulla rabbia, che ebbe un grande successo in tutto il mondo. Fu con i soldi ottenuti dalla vendita di questo libro che pagò il tavolino esposto oggi al pianoterra della Casa Museo di Bucarest. I visitatori possono ammirare molte decorazioni, medaglie e riconoscimenti conferiti a Victor Babeș dal mondo scientifico. La Casa Reale di Romania e persino la regina Elisabeta, la consorte di Re Carlo I, assegnarono a Victor Babeș diverse decorazioni, precisa ancora Oana Panait.

Recentemente restaurata, la Casa-Museo Victor Babeș di Bucarest ha riaperto i battenti. Ha anche una sezione per bambini, destinata a familiarizzarli con la scienza.

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