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Il museo delle icone su vetro di Sibiel

Sito a 20 chilometri da Sibiu, il villaggio di Sibiel è diventato nel tempo un sito rurale di interesse turistico e culturale.

Il museo delle icone su vetro di Sibiel
Il museo delle icone su vetro di Sibiel

, 11.10.2022, 21:39

Sito a 20 chilometri da Sibiu, il villaggio di Sibiel è diventato nel tempo un sito rurale di interesse turistico e culturale. Abitato tradizionalmente dai romeni stabilitisi nelle vicinanze della grande città della Transilvania meridionale, nellarea conosciuta come Marginimea Sibiului, Sibiel è anche il luogo in cui si trova il più importante museo di icone su vetro della Romania. Capolavori dellarte naif contadina, ma anche oggetti di culto, le icone su vetro decoravano le case degli abitanti nella maggior parte delle regioni della Romania. E, a partire dalla fine degli anni 60, iniziarono ad essere raccolte dal sacerdote Zosim Oancea per essere esposti nel museo da lui fondato nel cortile della chiesa della Santissima Trinità a Sibiel.



Lattuale parroco della chiesa, il prete Bogdan Flueraș, passa in rassegna la biografia del sacerdote e la sua creazione: Questo museo venne fatto costruito da padre Zosim Oancea, tra il 1976 e il 1983, quindi in pieno comunismo. Arrivò a Sibiel nel 1964, dopo un periodo di 15 anni passati nei carceri comunisti. Nel 1965 riscoprì l’affresco della chiesa della Santissima Trinità a Sibiel e nel 1969 ebbe quest’idea speciale di creare un museo di icone su vetro. Così gettò le basi del primo museo di icone, sempre a Sibiel, in un edificio più piccolo, che terminò nel 1973. Poi, siccome le icone diventavano troppo numerose per quello spazio, padre Zosim fece erigere lattuale edificio. Padre Zosim non proveniva da questa zona di Marginimea Sibiului, ma era nato nel villaggio di Alma, sempre in provincia di Sibiu, ma vicino alla città di Mediaș. Insegnava religione a Sibiu ed è così che finì per essere imprigionato. Poi divenne sacerdote a Sibiel, dove passò tutta la sua vita.



Nel corso del tempo, il museo di Sibiel ha raccolto unimpressionante collezione di oltre 600 icone in vetro provenienti da tutto il Paese, le più antiche risalenti al 18° secolo e le più recenti al 19° secolo. Le icone provengono dal villaggio di Nicula, sito in provincia di Cluj, da Mărginimea Sibiului, dalla Bucovina e dal nord della Moldavia, dalle zone di Brașov e Făgăraş, ma anche dallovest del Paese, dal Banato.



Il sacerdote Bogdan Flueraș ci racconta anche come sono arrivate le icone ​​a Sibiel: Dobbiamo specificare che, prima che queste icone arrivassero nel nostro museo, erano state trovate nelle case delle persone. Padre Zosim ha portato le icone dalle case dei credenti. Alcune icone provenivano da acquisti o donazioni, ma si trattava, nella maggior parte, di icone portate dalle case di persone che per tante generazioni avevano pregato davanti a esse, e che poi erano finite nel nostro museo. Ad esempio, potrei raccontarvi una breve storia di un’icona arrivata nel nostro museo. Padre Zosim aveva un tatto particolare. Andò a casa di una donna credente e vide lì, sul muro, unicona speciale. Naturalmente, le chiese di donarla al museo, perché lì avrebbe avuto più visibilità e anche altri visitatori avrebbero potuto ammirarla, ma la donna non fu molto contenta della sua proposta. Tuttavia, gli fece una promessa: che se raccoglierà 99 icone, la centesima icona ricevuta sarebbe stata proprio quella. Naturalmente, padre Zosim raccolse molto in fretta 99 icone e la donna mantenne la promessa e donò l’icona al nostro museo.



La maggior parte delle raffigurazioni su queste icone sono la Madonna e Gesù Cristo, ma anche santi come San Giorgio, considerato il protettore della primavera, SantElia, il protettore dellestate, San Nicola patrono dellinverno e San Demetrio, associato allautunno. Pertanto, le icone su vetro rappresentano luniverso contadino dominato dalle fedi religiose, ma anche dalla preoccupazione per la natura.



Anche le vernici e i materiali utilizzati per creare le icone sono naturali, apprendiamo dal sacerdote Bodgan Flueraș: I contadini si procuravano i colori dalle proprie masserie, come il tuorlo duovo o lalbume. Poi anche il vetro è diverso. In un primo momento, le icone erano dipinte su un vetro molto sottile, come possono notare i visitatori. Fondamentalmente, queste icone differiscono molto in termini di colori e dimensioni. Ad esempio, le prime icone dipinte furono quelle di Cluj. Sono piccole, hanno colori molto più sobri, molto più scuri. Ma anche quelle sono molto belle. Poi, quelle provenienti dalla zona di Sebeș e Alba Iulia, hanno una certa sfumatura di verde. Il colore blu è predominante a Marginimea Sibiului, così come nella zona di Brașov e Făgăraș. In Bucovina e nel nord della Moldavia predominano il giallo e il verde. Abbiamo anche unicona, molto bella, in cui il Salvatore Gesù Cristo è dipinto indossando un giubbotto senza maniche, di pelle di pecora, tipico della zona di Suceava. Ciò dimostra che le persone non solo pregavano davanti alle icone, le rispettavano, ma le adattavano alle tradizioni popolari della loro zona. Così troviamo anche nella zona di Cluj, a Nicula, o nella valle del Mureș, quel velo specifico di cui gli artigiani che creavano icone o i contadini hanno vestito la Madonna in queste icone. Quindi le icone si possono differenziare a seconda di dettagli come questi.



Nato nel 1911, il prete Zosim Oancea si è spento nel 2005 e il museo delle icone su vetro da lui creato a Sibiel ha contribuito a trasformare il villaggio in un luogo di interesse culturale e turistico.

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