Il filosofo Mihai Șora
Di recente, il filosofo e saggista Mihai Șora si è spento nella sua casa di Bucarest. È stato uno degli intellettuali romeni che hanno attraversato diversi regimi politici e hanno assistito ai grandi cambiamenti della storia del XX secolo.
Steliu Lambru, 10.03.2023, 10:12
Di recente, il filosofo e saggista Mihai Șora si è spento nella sua casa di Bucarest. È stato uno degli intellettuali romeni che hanno attraversato diversi regimi politici e hanno assistito ai grandi cambiamenti della storia del XX secolo. Oltre alla sua opera, merita attenzione anche per molte altre riuscite che non sono accessibili a tutti. Se si dovessero compilare delle classifiche di longevità, Șora occuperebbe sicuramente un posto di primo piano. Pochissime persone vantano una vita così lunga, di 106 anni. Un altro traguardo sarebbe lanno della sua nascita, nel bel mezzo della prima guerra mondiale, al termine della quale, nel 1918, venne costituita la Grande Romania. Mihai Șora usava dire addirittura “Sono più vecchio della Grande Romania”. Unaltra performance del filosofo è la pubblicazione del volume “Du dialog intérieur. Fragment dune anthropologie métaphysique” nel 1947, presso la casa editrice Gallimard, essendo il primo romeno pubblicato dalla prestigiosa casa editrice francese. Un’altra performance di Mihai Șora è come manifestante: è considerato il più anziano manifestante romeno per la sua partecipazione alle proteste antigovernative a Piazza Victoriei di Bucarest nel 2017, quando aveva 100 anni.
Mihai Șora nacque nel novembre 1916 nel Banato, all’epoca provincia a maggioranza romena dellAustria-Ungheria, nella famiglia di un sacerdote. Studiò filosofia e lingue classiche allUniversità di Bucarest e ottenne una borsa di studio in Francia nel 1938. Durante loccupazione tedesca della Francia nella seconda guerra mondiale, scrisse una tesi di dottorato sul grande filosofo francese Blaise Pascal. Al periodo della guerra risale lerranza comunista di Mihai Șora, la sua iscrizione al Partito Comunista Francese. I suoi sentimenti profondamente antifascisti, come quelli di tanti intellettuali, furono manipolati e deviati nelladesione allaltra faccia del regime totalitario criminale, il comunismo. Ma la sua biografia, fortunatamente, lo avrebbe curato dallillusione comunista. Tornato in Romania per visitare i suoi genitori nel 1948, fu fermato dal regime comunista che gli impedì di tornare in Francia dove lo aspettavano moglie e figli. Fu così costretto a rimanere in Romania e vivere qui per il resto della sua vita.
Mihai Șora era vicino al Gruppo di Iași, un gruppo di intellettuali che cercò di opporsi al regime comunista negli anni 70, formato da scrittori, saggisti, filosofi e traduttori. Sorin Antohi era uno dei membri del Gruppo di Iași e ricorda ciò che Mihai Șora faceva per loro, ogni volta che ce nera bisogno. “Lo dice Tereza Culianu-Petrescu: Mihai Șora era nostro amico, luomo che è venuto tante volte a Iași. È rimasto con noi tanto tempo e le cose meno note vanno dette. Sì, aveva con sé documenti che dovevano essere portati fuori dal Paese: lettere, numeri di riviste e altre cose simili che dovevano essere spedite allestero in vari modi, su varie rotte. E sì, Mihai Șora ha fatto questo per almeno tre volte, perché questi documenti dovevano essere inviati.”
Dopo il 1945, la Romania viveva pienamente lutopia comunista e gli intellettuali insieme alla società stavano attraversando le stesse privazioni materiali e spirituali. Lassurdità quotidiana aveva raggiunto l’apice e Sorin Antohi ricorda il modo in cui si è comportato Mihai Șora, guarito dalle illusioni politiche, in una situazione in cui la realtà e l’utopia ideologica erano totalmente separate: “Farei unultima evocazione di Mihai Șora. Cè una grande discussione su Internet e ovunque su di lui da tutti i punti di vista. Pubblicherò presto un testo che s’intitola “I silenzi di Mihai Șora”. La gente non lo sa perché non ha visto, non è stata testimone dei suoi silenzi. E i silenzi di Mihai Șora erano silenzi eloquenti. Faccio solo un esempio: a una conferenza sullutopia che ho organizzato allUniversità di Iași nel 1986, Mihai Șora era, dal mio punto di vista, una guest star speciale. Tutti erano guest star speciali, ma lui era la guest star più speciale. Mihai Șora si è alzato dal suo posto, quando lho invitato a parlare, è andato sul podio, si è guardato intorno a sinistra e a destra, abbastanza intensamente, poi è tornato al suo posto e si è seduto tranquillo. L’ho detto allora e lo ripeto adesso: ci sono cose su cui a volte è meglio tacere, il silenzio è più eloquente. Invece di parlare di utopia in una distopia, come abbiamo cercato di fare nella nostra forma di sovversione e controcultura, Mihai Șora è rimasto in silenzio.”
Dopo il 1989, Mihai Șora ha partecipato alla rinascita politica in Romania è ha ricoperto la carica di ministro dellIstruzione. Ha partecipato alla costruzione della società civile in Romania come membro del Gruppo per il Dialogo Sociale e dellAlleanza Civica. È rimasto una voce pubblica e attiva fino alla fine della sua vita.