Il Casinò di Sinaia
La piccola città montana di Sinaia si sviluppò nella seconda metà dell'Ottocento sulla Valle del fiume Prahova, lungo la strada che collega la capitale Bucarest alla città di Brasov, percorsa dalle carovane mercantili nel passato.
Christine Leșcu, 13.07.2017, 14:47
La piccola città montana di Sinaia si sviluppò nella seconda metà dell’Ottocento sulla Valle del fiume Prahova, lungo la strada che collega la capitale Bucarest alla città di Brasov, percorsa dalle carovane mercantili nel passato. Alla fondazione della città contribuirono le osterie dove alloggiavano i mercanti. Un ruolo importante svolsero l’eremo di San Nicola, ricordato nei documenti già dal XVIesimo secolo, e il Monastero di Sinai, risalente al 1695. Però fu la costruzione del Castello Peles a trasformare Sinaia nel fiore all’occhiello tra le località montane romene. La più originale, grandiosa e amata residenza reale fu costruita da Re Carlo I tra il 1875 e il 1883.
Ai primi del Novecento, Sinaia era una delle destinazioni predilette di riposo, soprattutto dei bucarestini. Cosicchè nel 1912 vi fu eretto anche un casinò. Concepito secondo i piani del grande architetto Petre Antonescu, l’edificio è collocato nel Parco Dimitrie Ghica, dove una volta era stata costruita la prima villa del posto. Il nuovo edificio fu costruito in tempi brevissimi, forse anche perchè uno degli azionisti era il barone di Marçay, azionista del casinò di Monte Carlo.
La storia di quello di Sinaia è raccontata dal suo direttore, Cristian Negulescu. Il casinò è un edificio emblematico per la città di Sinaia. Fu costruito in soli sette mesi, nel 1912. Dalla sua inaugurazione fino al 1945, alla fine della seconda Guerra mondiale, l’edificio fu sede del casinò, con tavole da gioco della roulette e di altri tipi. Il flusso dei giocatori, soprattutto nel fine settimana, era inimmaginabile: tra 600 e 800 al giorno. Oggi, l’edificio ospita eventi culturali e corporate, sia privati che pubblici, che attirano migliaia di partecipanti da tutto il mondo. Lungo il tempo, l’edificio del casinò ebbe varie destinazioni. Ai tempi del comunismo, come è successo con tanti altri edifici storici, fu Casa di cultura dei sindacati e, per un certo periodo, anche biblioteca della città. Ospitava anche incontri scolastici, spettacoli di teatro, concerti di musica popolare ecc. Dal 1978, il Casinò di Sinaia fu destinato ad azioni di protocollo. Nel 1990, per pochi giorni, fu gestito dal Ministero della Cultura, per passare a quello del Turismo, e nel 1995, all’ente incaricato al protocollo di stato.
Oggi, il Casinò di Sinaia è diventato istituzione culturale, che ospita spettacoli di teatro, concerti di musica classica o mostre. Però delle mostre e non solo ospita anche uno dei più nuovi musei del Paese: il Museo della città di Sinaia, il cui valore storico è uguale a quello del casinò, come spiega sempre il direttore Cristian Negulescu: Il Museo si trova nel Castello Stirbey, un edificio emblematico risalente al 1875, che è anche la più vecchia costruzione civile conservata a Sinaia. Si trova davanti al Comune, proprio al centro città. Il museo è stato inaugurato a dicembre 2015, grazie al Comune che ha ristrutturato il palazzo dai propri fondi. La maggior parte dei pezzi esposti sono stati donati dagli abitanti della città, in seguito a una campagna locale di raccolta di questi oggetti di valore culturale e storico. Alcuni sono stati donati dai luoghi di culto, come il Monastero di Sinai, un altro emblema della città, ma anche dal Castello Peles.
Dall’inaugurazione nel 2015, il Museo della città di Sinaia ha registrato circa 5000 visitatori. Sicuramente il numero crescerà quest’estate quando sia il museo che il casinò ospiteranno eventi organizzati nell’ambito del Festival Internazionale Enescu e la Musica del Mondo, che si svolgerà dal 7 al 30 agosto. (traduzione di Iuliana Anghel)