Contributi ebraici su Calea Victoriei
Felicia Waldman insegna storia degli ebrei di Romania presso l’Università di Bucarest e ha fatto una ricerca sugli edifici progettati da architetti ebrei esistenti su Calea Victoriei.
Steliu Lambru, 13.03.2024, 09:41
Calea Victoriei, l’asse nord-sud di Bucarest, rappresenta, su piccola scala, la storia della capitale romena e, su una scala ancora più piccola, la storia della Romania moderna, con i suoi cambiamenti e continuità. Come tutti gli agglomerati urbani, Bucarest conobbe una diversità plurietnica e multiculturale e le tracce di questa diversità si possono notare ancora oggi. Una Calea Victoriei ebraica è una parte molto importante della Bucarest multiculturale ed è un contributo significativo alla storia della Romania multiculturale attraverso personalità e luoghi.
Felicia Waldman insegna storia degli ebrei di Romania presso l’Università di Bucarest e ha fatto una ricerca sui punti di riferimento ebraici esistenti su Calea Victoriei. Partendo da Piazza Victoriei, vi si possono vedere molti edifici costruiti da ebrei: “Il condominio Podgoreanu, in Calea Victoriei numero 208, vicino alla via Frumoasă, è un edificio progettato dall’architetto Jean Monda nel 1940. Monda nacque a Ploiești nel 1900. Frequentò la Scuola Politecnica di Milano e tornò nel Paese nel 1924 con un’istruzione tipica degli anni 1920, essendo influenzato da una corrente art deco austera o da un modernismo moderato. Si stabilì a Bucarest e cominciò a ricevere sempre più ordinazioni di investimenti immobiliari da numerosi ebrei con gusti eleganti, influenzati dalla moda dell’architettura occidentale.”
Andando verso l’altro lato di Calea Victoriei, verso la Piazza delle Nazioni Unite, dove c’è il ponte sul fiume Dâmbovița, un altro punto di riferimento ebraico è un edificio la cui architettura è firmata da due architetti ebrei. Felicia Waldman: “L’edificio, che in passato aveva al pianoterra un negozio intitolato Victoria e che proprio per questo veniva chiamato il condominio Victoria, negozio che oggi non esiste più, in Calea Victoriei numero 128, è un edificio modernista, con linee dritte, balconi simmetrici, tipici del modernismo. È una costruzione realizzata da due architetti ebrei, Leon Hirsch e Dori Galin Golinger. Quest’ultimo fu un architetto importante nel periodo tra le due guerre mondiali. Un altro architetto, ebreo, Leon Ștrulovici, racconta che aveva 13 anni quando fu assunto presso lo studio di architettura D. G. Galin e L. A. Hirsch. “Ci veniva molta gente abbiente”, scriveva lui, “e si parlavano lingue straniere”.”
Uno dei grandi donatori ebrei dell’Accademia Romena fu Jacques Elias. La sua casa, che si trova su Calea Victoriei, ha essa stessa una storia multiculturale. Felicia Waldman: “Dietro l’hotel Athenee Palace c’è la fondazione della famiglia Menachem Haim Elias. È la casa in cui Jacques Elias ha vissuto negli ultimi anni della sua vita. Fu acquistata durante la prima guerra mondiale da Maria Braicoff, la vedova di Jean Braicoff, un imprenditore olandese che realizzò opere pubbliche e che viveva a Bucarest. Era una casa costruita intorno all’anno 1900 dall’architetto svizzero John Berthet. In uno dei pochi reportage illustrati realizzati all’interno della casa e pubblicati nel 1936 dal settimanale Realitatea ilustrată, quando conservava ancora tutti i suoi elementi originali, notiamo dettagli dello studio, la sala fumatori che diventò salone per l’accoglienza degli ospiti e persino dettagli legati alla sistemazione delle foto di famiglia.”
Uno dei più importanti punti di riferimento su Calea Victoriei è l’Ateneul Român, sede della Filarmonica di Bucarest. Anche qui ritroviamo l’impronta dello spirito ebraico. Felicia Waldman: “Un edificio su Calea Victoriei costruito con un contributo ebraico è anche l’Ateneul. Fu costruito tra il 1893 e il 1897, in due tappe. Prima vennero fatti gli investimenti, ma i soldi non bastarono. Solo dopo fu avviata la famosa campagna “date un leu per l’Ateneu” grazie alla quale la costruzione venne portata a termine. Alla seconda tappa della costruzione contribuì anche Leon Schwartz, conosciuto soprattutto con il nome di Leonida Negrescu, un architetto ebreo. Fu lui a realizzare la sala di marmo nella hall dell’Ateneul, che è un vero capolavoro in sé, la scalinata principale, nonché le due laterali.”
Una delle più spettacolari sedi di banche della zona commerciale di Calea Victoriei è quella dell’ex banca Marmorosch Blank & Co., fondata da due ebrei. Felicia Waldman: “L’edificio della Banca Marmorosch Blank, opera dell’architetto Petre Antonescu, venne eretto fra il 1915 e il 1923. Fu costruito di granito, porfido, marmo, pietra di Rusciuc e ferro battuto. Lo stile predominante è quello neo-romeno con influenze gotiche e bizantine. L’interno è pensato negli stili art nouveau e art déco e include dipinti realizzati da Cecilia Cuțescu-Storck. Fondata nel 1848 e trasformata in società per azioni nel 1905, la Banca Marmorosch Blank fu uno dei promotori e azionisti fondatori della compagnia Air France. D’altronde, la banca finanziò anche la guerra d’indipendenza della Romania degli anni 1877-1878, la prima guerra mondiale e molti altri progetti nazionali strategici. Era conosciuta come istituzione finanziatrice di progetti nuovi e inediti. Finanziò anche l’industria del greggio, dello zucchero, finanziava tutto quello che era nuovo. Aveva rappresentanze a Vienna, Parigi, New York, Istanbul e faceva affari con le linee marittime americane, praticamente aveva contatti in tutto il mondo.”
Gli edifici ebraici su Calea Victoriei furono costruiti da persone per le quali la libertà delle loro professioni era inalienabile. Residenze private, spazi pubblici, edifici monumentali, stili artistici, tutto ciò non è stato altro che la materializzazione di queste menti creative.