Chiese delle corporazioni arti e mestieri a Bucarest
Borgo mercantile per eccellenza, Bucarest spiccò nella storia anche grazie alle sue numerose chiese, alcune strettamente legate allo statuto commerciale della città.
Christine Leșcu, 26.07.2017, 15:41
Borgo mercantile per eccellenza, Bucarest spiccò nella storia anche grazie alle sue numerose chiese, alcune strettamente legate allo statuto commerciale della città. Le corporazioni dei commercianti e degli artigiani, una volta raggiunto un certo livello finanziario, costruivano una chiesa nelle periferie o sulla strada dove primeggiava la propria attività. Attorno ai luoghi di culto si sviluppavano piccole comunità, il che portò un’altra peculiarità, notata anche dai viaggiatori stranieri. A partire soprattutto dal XVIII/o secolo, con lo sviluppo della città, aumentò il numero dei negozi, ma anche delle chiese, come spiega Cristina Cojocaru, storico d’arte presso l’Istituto di Storia delle Arti George Oprescu: Nel XVIII/o secolo avvenne una specie di democratizzazione dell’atto della fondazione, e molte delle comunità mercantili o artigianali potevano costruire simili chiese. Se nel passato l’onore di far ereggere un luogo di culto era riservato solo ad un principe o ad un aristocratico, gradualmente, grazie ai cambiamenti del Settecento, a Bucarest cominciarono ad arrivare ondate di mercanti e artigiani provenienti soprattutto dai Balcani, dal sud del Danubio.
Il centro storico di Bucarest reca ancora l’impronta dei commercianti che praticamente costruirono la città. La più visibile è la toponomastica stradale: le vie dei Pellicciai, dei Sellai, dei Berrettai…dedicate una volta ad un certo mestiere o attività commerciale. Su alcune dominava una chiesa. Alcune sono sopravvissute fino ad oggi, con certe modifiche in alcuni casi. Il loro valore è rimmasto, però, immutato, aggiunge Cristina Cojocaru: La più vecchia chiesa di una corporazione bucarestina conservata integralmente è la Chiesa Scaune (delle Sedie), collocata dietro l’Ospedale Coltea, al centro di Bucarest. Il suo nome deriva dai ceppi di legno sui quali i macellai tagliavano la carne. Quindi, questa chiesa venne tradizionalmente considerata come la chiesa dei macellai della capitale. La sua architettura è tipicamente settecentesca, con una loggia sostenuta da colonne e incorniciature scolpite in pietra. Per fortuna, la Chiesa Scaune ha conservato, dal momento della costruzione, la bellissima pittura, che oggi andrebbe restaurata.
Un’altra chiesa interessante per le corporazioni bucarestine, ma anche per la storia della città in generale, è la Chiesa Negustori (dei Mercanti). Fu eretta verso 1725-1726 dalla corporazione dei mercanti di Bucarest, che, grazie alla sua ricchezza, ebbe la possibilità di ereggere una costruzione secondo il modello della Chiesa Scaune. La sua pittura è però ancora più interessante, più bella e meglio valorizzata dai recenti restauri. Si dice che i dipinti fossero di uno dei discepoli di Parvu il Muto, uno dei più importanti esponenti dello stile del periodo del principe Constantin Brancoveanu, in realtà della sua scuola. La Chiesa Negustori, collocata sull’omonima strada, è vicina al centro storico.
Ci sono però anche altre chiese, erette dalle corporazioni, proprio al cuore del centro vecchio, nel quartiere di Lipscani, intitolate alle più note strade della zona. Ad esempio, la Chiesa Selari (dei Sellai) o la Chiesa Zlatari (degli Orefici). Lo storico dell’arte Cristina Cojocaru torna con dettagli: Hanno tutte un denominatore comune: la ricostruzione o il restauro nell’Ottocento. Per quell’epoca, non c’era nulla di inadeguato nel demolire la chiesa per ricostruirla in uno stile diverso. Ed è proprio quello che è successo anche alle chiese di Selari e Zlatari. Siccome erano state erette nel Settecento, furono ricostruite verso il 1850 e addobbate da una bellissima e costosissima pittura per l’epoca, firmata dall’artista Gheorghe Tattarescu. La pittura della Chiesa Zlatari fu tra le prime realizzate a Bucarest. Siccome gli orefici erano straricchi, la corporazione ebbe anche la possibilità di addobbare la chiesa di un’iconostasi molto preziosa dal punto di vista sia finanziario che estetico. Era un’iconostasi in stile neogotico, progettata dall’architetto Xavier Villacrosse, tutta coperta da foglietti d’oro, con icone dipinte da un pittore greco nel 1853.
Vi invitiamo a Bucarest per ammirare tutte queste chiese! Il loro aspetto che richiama il passato è un’altra peculiarità di Bucarest dove, nei nostri giorni, la modernità sposa l’antichità in una maniera del tutto originale.