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Cenni storici sullo champagne in Romania

A partire dal 1859, anno dell'Unione dei Principati, la società romena divenne sempre più europea sotto tutti i profili.

Cenni storici sullo champagne in Romania
Cenni storici sullo champagne in Romania

, 03.01.2022, 10:00

A partire dal 1859, anno dell’Unione dei Principati, la società romena divenne sempre più europea sotto tutti i profili. Generazione dopo generazione, man mano che i romeni raggiungevano i loro obiettivi politici di consolidare la statalità e ottenere l’indipendenza nel 1878, il modello romeno di sviluppo economico e sociale seguì quello europeo. Furono le élite a dare il tono ai cambiamenti, successivamente adottati dalle altre classi sociali. Uno degli esempi di europeizzazione delle abitudini dei romeni fu lo champagne. Nell’azienda di Azuga, sulla Valle del Prahova, nei Carpazi meridionali, venne scritta buona parte della storia romena dello champagne. I primi tentativi risalgono agli anni 1840-1841, quando il giurista e agronomo Ion Ionescu de la Brad produsse uno champagne per il principe della Moldavia, Mihail Sturdza. 43 anni più tardi, nel 1884, a Brăila veniva fondata l’azienda Müller-Reich, per le esigenze locali.

Ma lo champagne su scala industriale fu legato ai nomi dei fratelli sassoni Wilhelm August e Heinrich Rhein di Brașov. Commercianti di stoffe, si stabilirono ad Azuga, dove nel 1885 fondarono una fabbrica di tessuti. Nel 1890 aprirono anche una fabbrica di mobili e nel 1892 una cantina di vini, che costituì la base dell’azienda di champagne. Nel 1898, aprirono anche un birrificio, incoraggiati dalla politica promossa da Re Carlo I, il grande costruttore della Romania moderna, come spiega lo storico Dorin Stănescu.

Carlo promosse una politica molto intelligente. Offrì a tutti questi investitori la concessione dei terreni a lungo termine e l’opportunità di costruire aziende, per un prezzo di affitto modesto, che equivaleva allo stipendio mensile di un lavoratore. Per un industriale, tale fatto non era uno sforzo. Inoltre, acquistando delle azioni, Carlo diede un assegno in bianco a queste aziende che stavano sorgendo una dopo l’altra nella Valle del Prahova. Il sovrano e successivamente l’intera famiglia reale furono azionisti di tutte le fabbriche di Azuga, spiega lo storico.

Lo champagne era quindi in piena offensiva per conquistare il gusto dei romeni. La cantina dei fratelli Rhein stava andando molto bene e, grazie ai riconoscimenti alle grandi fiere internazionali, come quella di Parigi nel 1900, i due imprenditori sfruttarono questa opportunità d’affari. Lo champagne stava cominciando a diventare sempre più popolare e richiesto, come mostrano le pubblicità sulla stampa dell’epoca. I fratelli Rhein costruirono ad Azuga una grande cantina, tuttora esistente, che poteva conservare tutta la produzione. Nel 1902, venivano depositate le prime 40.000 bottiglie. Dopo tre anni, la durata che doveva essere rispettata per la produzione dello champagne, a novembre 1905, l’azienda Rhein si presentò sul mercato con una prima edizione di champagne di produzione industriale. L’anno successivo, nel 1906, la qualità dello spumante Rhein fu riconosciuta all’Esposizione Universale di Bucarest, che celebrava il 40° anniversario del regno di Carlo I.

In questa mostra, l’azienda Rhein ebbe un padiglione speciale che venne visitato dal re e da moltissime persone. Come sappiamo, due milioni di persone varcarono la soglia di quella mostra, e l’azienda Rhein e il suo prodotto furono insigniti anche di una medaglia d’oro per la qualità dello champagne di Azuga. Da quel momento, lo champagne Rhein aveva semplicemente conquistato il mercato romeno. Diventò lo champagne più popolare nel Regno di Romania, aggiunge Dorin Stănescu.

Quindi, fu ad Azuga che venne scritta la pagina più professionale nella storia della produzione di champagne in Romania. Le uve provenivano dai migliori vigneti del Paese, e gli esperti erano quelli che ne garantivano la qualità. Anche la presentazione era di alto livello. Le bottiglie venivano ordinate in Germania, le etichette stampate nelle migliori tipografie e la carta stagnola che avvolgeva il tappo arrivava sempre dall’Occidente. L’espansione dell’azienda Rhein continuava a ritmo sostenuto. Nel 1909 fu trasformata in una società per azioni, di cui Re Carlo I era uno degli azionisti. In riconoscimento dei loro pregi, i due fratelli Rhein vennero decorati dal sovrano e ricevettero il titolo di fornitori della Casa Reale.

La prima guerra mondiale sconvolse le cose. Nell’autunno del 1916, la Valle del Prahova fu teatro di forti combattimenti, in seguitoai quali l’esercito tedesco entrò nella città di Azuga. I soldati tedeschi festeggiarono la vittoria sui romeni con lo champagne, ricevendo sei bottiglie ciascuno. Dopo il 1918, la situazione finanziaria dell’azienda non era tra le migliori, ma si stava lentamente riprendendo. Per di più, era in forte concorrenza con altri produttori, in particolare con l’azienda fondata da un altro tedesco, Wilhelm Mott, già maestro enologo della Rhein stessa. Nel 1913, Mott se ne andò e aprì un’altra fabbrica a Bucarest. Alla fine degli anni ’30, Rhein perse la prima posizione occupata a lungo a favore di Mott. Dopo la seconda guerra mondiale, sia la Rhein che la Mott furono nazionalizzate nel 1948 con il nome di Zarea. Dopo il 1989, entrambi i marchi tornarono in vita, facendo rivivere la tradizione.

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