Architetti e imprenditori edili a Galaţi tra le due guerre
La città di Galaţi, la cui prima menzione ufficiale risale al 1445, è sempre stata un importante porto danubiano.
Christine Leșcu, 17.05.2022, 08:42
La città di Galaţi, la cui prima menzione ufficiale risale al 1445, è sempre stata un importante porto danubiano. Ma il periodo più importante e ricco della sua storia è quello compreso tra il 1837 e il 1938, quando divenne porto franco (dal 1837 al 1883) e poi ospitò la sede della Commissione Europea del Danubio fino al 1938. Durante questi cento anni, la città si sviluppò a ritmi vertiginosi, diventando sede di banche rinomate, agenzie navali, società internazionali e consolati. Una crescita che ha generato anche una cospicua classe media, la cui raffinatezza e ricchezza sono ancora visibili negli edifici eretti da famosi architetti romeni e stranieri, perché Galați è sempre stata una città multiculturale. Purtroppo, le guerre e il regime comunista hanno cambiato il suo volto, ma gli archivi conservano i nomi degli architetti e i progetti delle costruzioni da loro immaginati. Riaffiora così il nome di Francesco Viecelli, architetto locale di origine italiana.
Lo storico dell’arte Daniela Langusi ha riscoperto questo autore di numerosi edifici emblematici per la ricchezza e l’intensa attività economica di Galați nel periodo compreso tra le due guerre mondiali. Non credo che possiamo chiamarlo architetto. Nel 1932 fece domanda per la tessera di architetto professionista, in base alla nuova legge che regolava l’organizzazione e il funzionamento dell’Albo degli Architetti, che, però, non riuscì a ottenere. Tuttavia, il Comune di Galați rilasciò un certificato su cui compare il suo nome completo: Francesco Vittorio G. Viecelli, quindi italiano. Era nato a Filești, in provincia di Covurlui, l’attuale provincia di Galați. Nacque nel 1891 e ottenne la cittadinanza romena nel 1933. Da questi documenti si può dedurre che iniziò a lavorare nel 1919, quindi intorno all’età di 28 anni. (…) Ottenne, quindi, la cittadinanza romena nel 1933 e nel 1935 fece una nuova richiesta di certificazione della sua qualità di architetto edile. Gli fu nuovamente rifiutata. Venne riconosciuto solamente come costruttore disegnatore di architettura autorizzato, il che, a mia opinione, non equivaleva ad un architetto a tutti gli effetti, spiega Daniela Langusi.
Purtroppo, la maggior parte degli edifici progettati da Viecelli non esiste più oggi, così come quasi l’intero centro storico di Galați. Le ricerche hanno scoperto, invece, negli archivi, piani e disegni che ci consentono di ritrovare il volto di edifici scomparsi. Daniela Langusi ha recuperato in questo modo un elenco delle opere di Francesco Viecelli. Abbiamo una lista di nove persone e una fabbrica, chiamata Talpa/La Suola. Un calzaturificio, che non esiste più, ma che produceva scarpe militari, per l’esercito. Nell’archivio comunale ho trovato la domanda di concessione edilizia del 1925. Nel fascicolo abbiamo i progetti firmati dal Viecelli. (…) Sono stati finalizzati i progetti architettonici sulla concessione edilizia. Ciò che è interessante è che la fabbrica richiese questo permesso, indicando che l’esecuzione dei lavori sarebbe stata diretta da un ingegnere. (…) La fabbrica era alla periferia della città, in Via Șanțului, che è l’attuale viale George Coșbuc. (…) È un’architettura piuttosto semplice, ma vorrei attirare l’attenzione sulle finestre la cui cornice è rettangolare. (…) Usa questo effetto portafinestra, composto da ante. (…) È un dettaglio stilistico che ritroviamo anche in altre opere del Viecelli. (…) Nel 1925 la fabbrica Talpa chiese il permesso di costruire un edificio di 350 mq, con un piano terra e un piano superiore, destinato ad abitazioni, uffici e laboratori, dice ancora la nostra ospite.
La stessa ricerca negli archivi aiuta a ricostruire il volto passato del centro della città di Galați, un’area nei pressi della quale erano presenti molti edifici progettati da Viecelli. C’era una piazza rotonda, la Piazza Reale, da cui emergevano sei strade molto importanti, tra cui Via Domnească, (…) e un’altra, che è ancora oggi la seconda arteria più importante della città in direzione est-ovest ( …). Questa zona centrale subì anche i bombardamenti della seconda guerra mondiale e, inoltre, dopo il 23 agosto 1944, l’esercito tedesco, che vi aveva un quartier generale molto importante, ritenne utile far saltare in aria edifici in questo perimetro. Alla fine della guerra, l’intero centro fu praticamente raso al suolo. Dopo il 1945, le autorità locali hanno ritenuto opportuno ricostruire questa parte della città con edifici di tutt’altra tipologia, che hanno cambiato completamente i luoghi e non hanno più alcun legame con la città di una volta, aggiunge Daniela Langusi .
I palazzi comunisti a più piani hanno sostituito le raffinate ville private del passato, e l’antica immagine della città non è sopravvissuta nella memoria collettiva dei suoi abitanti. Eppure, una delle case progettate da Viecelli verso la fine degli anni ’20 è sopravvissuta: si tratta della casa di Cristache Teodoru, situata di fronte al Palazzo di Giustizia, costruito in stile neoromeno, e che ospita l’Università del Basso Danubio (Universitatea Dunărea de Jos). Daniela Langusi ci presenta l’unico edificio ancora in piedi tra quelli immaginati da Francesco Viecelli. Cosa riconosciamo qui? Riconosciamo lo stile semplice, il trattamento delle finestre con le sei ante disposte asimmetricamente. Ma qui la cornice non è più rettangolare, è semicircolare. (…) Non so se fosse stata una richiesta del proprietario o se fosse l’unica casa dove Viecelli abbia scelto di trattare i serramenti in questo modo. Notiamo anche una cintura in bassorilievo con motivi floreali vegetali. La casa è stata ristrutturata. (…) Il piano terra è molto alto, con cintura tipo plinto per casa rialzata. (…) Il suo proprietario, l’avvocato Cristache Teodoru, fu anche sindaco di Galaţi tra il 1928 e il 1931 e poi tra il 1932 e il 1933, conclude Daniela Langusi.
Al momento, mancano le informazioni più dettagliate sul costruttore romeno di origini italiane Francesco Viecelli. Ulteriori ricerche dovrebbero far luce sia sulla sua attività che sul passato di Galaţi, città-porto sul Danubio.