Antica dimora di mercante a Bucarest
Su una delle strade più antiche di Bucarest, il Viale Șerban-Vodă, si trova ancora la vecchia dimora di un mercante eretta, secondo gli specialisti, intorno al 1790.
Christine Leșcu, 10.11.2020, 14:56
Nonostante l’anzianità di Bucarest, i cui primi riferimenti documentali risalgono al 1459, la maggior parte dei suoi vecchi edifici conservati fino ad oggi, quasi tutti diventati anche suoi emblemi – venne eretta nella seconda metà dell’Ottocento. Tuttavia, in una delle strade più antiche di Bucarest, il viale Șerban-Vodă, esiste ancora una dimora di mercanti eretta, secondo gli specialisti, intorno al 1790. Questa residenza di mercante o Casa Voina, come viene chiamata, dal nome del suo ultimo proprietario, è molto speciale, non solo perchè sia l’unica dimora settecentesca risalente al XVIII secolo conservata a Bucarest, ma anche perchè la sua architettura abbina lo stile tradizionale romeno alle influenze balcaniche. L’importanza di questa casa è messa in risalto anche dalla rilevanza storica della strada su cui si trova, intitolata al principe Radu Șerban.
Iozefina Postăvaru, storico dell’arte presso l’Istituto Nazionale del Patrimonio, ci invita ad esplorare il passato. Il principe Radu Șerban, che regnò tra il 1602 e il 1611, impartì un ordine riguardante lo sviluppo del vicolo che iniziava presso la Corte Vecchia (la corte principesca dell’attuale centro storico di Bucarest) e che si dirigeva a sud, verso la città di Giurgiu, per proseguire verso Costantinopoli. Ordinò quindi che questo vicolo fosse pavimentato in legno. A causa di questa eccezionale misura urbanistica, il viale prese il nome del principe regnante Șerban Vodă (il voivoda). Successivamente, durante il periodo fanariota, fu tuttavia ribattezzata Podul Beilicului. Era da lì che passavano le missioni diplomatiche in arrivo da Costantinopoli alla volta di Bucarest e ancora più lontano, verso l’Europa. Sempre da lì passavano le processioni all’investitura o revoca dei principi fanarioti regnanti, preparate con cura, secondo un sontuoso rito. Possiamo immaginare gli abitanti della città assistere con entusiasmo e accompagnare il principe regnante alla corte, soprattutto perchè in quelle occasioni venivano lanciate delle monete alla folla, spiega Iozefina Postăvaru.
Questo secondo nome del viale, Podul Beilicului, significa più o meno Il ponte del Bey, il titolo dato dall’Impero Ottomano, potere sovrano nel principato di Valacchia, al governatore di una provincia. Era anche il caso dei principi regnanti di Bucarest che, per entrare nella capitale, prendevano la strada costruita da Radu Șerban, lungo la quale nel tempo sorsero diversi quartieri o periferie. In questa zona di collina, un tempo ricoperta di boschi e vigneti, è nato, in seguito alla bonifica e alla distribuzione dei terreni, un nuovo strato sociale, al quale appartenevano anche i proprietari della Dimora del mercante. E’ una zona mista. Su questo importante viale, le proprietà nobiliari si alternavano a quelle dei piccoli boiardi e alle case di artigiani e mercanti. Il nuovo strato sociale di cui parlo, la borghesia emergente, stava diventando dominante ed era essenzialmente costituita da costruttori, alcuni portati dagli stessi principi regnanti in particolare per erigere edifici religiosi. Questi artigiani crearono vere scuole nel loro campo, e questo vale anche per altri mestieri. Il nuovo strato sociale era costituito tra gli altri da commercianti e artigiani, generalmente persone che avevano un mestiere e che non erano semplici agricoltori oppure orticoltori, aggiunge Iozefina Postăvaru.
Studiando documenti sulla città di Bucarest, vediamo che la Casa Voina subì parecchie modifiche, per le quali i suoi proprietari avevano sollecitato l’autorizzazione dell’amministrazione comunale. Ad esempio, intorno al 1890, l’esterno fu modificato per adattarsi allo stile architettonico in voga all’epoca. Vista dalla strada, questa dimora è quindi indistinguibile dagli altri edifici del quartiere: sobriamente decorata con elementi neoclassici, la sua facciata corrisponde allo stile specifico dell’Ottocento in Valacchia. Tuttavia, quando si entra dalla porta principale, si scopre una cosa completamente diversa, osserva Iozefina Postăvaru.
Il visitatore che entra nel cortile, fa un sorprendente e affascinante passo indietro nel tempo, perchè la parte vista dal cortile è rimasta invariata dal 1790. Si tratta di due facciate circondate da una veranda, i cui archi trilobati poggiano su colonne con capitelli in legno intagliato. Vista da questo lato, la casa sembra la Locanda di Manuc, che si trova nel centro storico della città. Questo tipo di casa è specifico dell’architettura balcanica tradizionale o vernacolare, ma anche della sintesi emersa dopo lo sviluppo dello stile Brancoveanu in Valacchia, perchè i suoi archi trilobati sorretti da colonne appartengono allo stile nato durante il regno del principe Constantin Brancoveanu. Nel 1950, la casa fu nazionalizzata e adibita a botteghe artigianali, tra cui una specializzata nella produzione di arazzi. Non è stato affatto mantenuta e negli anni novanta è stata completamente abbandonata, conclude la nostra ospite.
Dall’inizio degli anni ’90, la Casa del mercante sul viale Șerban-Vodă, già da tempo classificata come monumento storico, è amministrata dall’attuale Istituto del Patrimonio Nazionale. Restaurato nel 1998, l’edificio necessita ancora di lavori di manutenzione. Nel prossimo futuro, dovrebbe ospitare un Centro per l’Informazione e la Promozione del Patrimonio Culturale.