Adamclisi
Collocata nel sud-est della Romania, negli altipiani della Dobrugea, la località di Adamclisi è nota per il monumento eretto in prossimità dall'Imperatore Traiano, e per i ruderi della cittadella dacica.
Christine Leșcu, 11.09.2018, 11:29
Collocata nel sud-est della Romania, negli altipiani della Dobrugea, la località di Adamclisi è nota per il monumento eretto in prossimità dall’Imperatore Traiano, e per i ruderi della cittadella dacica. Il sito si chiama Tropaeum Traiani e ricorda la trasformazione della Dacia in provincia romana dopo il 106 d.C. Dal 1977, la località ospita anche un museo che custodisce reperti originali del monumento – mausoleo voluto da Traiano per rendere onore ai militari che hanno combattutto per la conquista della Dacia, come spiega Mariana Petrut del Museo di Adamclisi.
L’imperatore Traiano ordinò la costruzione di un monumento della vittoria proprio sul posto in cui si era svolta la più importante battaglia. Praticamente, l’imperatore ha voluto far vedere alle generazioni successive un autentico film scolpito in pietra della battaglia tra i daci e i romani avvenuta ad Adamclisi. Eretto tra il 106 e il 109, il monumento cominciò a deperire lungo il tempo. Non si conoscono i motivi, ma si ipotizzano un terremoto o un intervento umano. Quello che si sa con certezza è che nell’Ottocento cominciarono i primi scavi archeologici sistematici, spiega Mariana Petrut.
Il monumento venne eretto a due chilometri dalla fortezza dacica consolidata sempre dai romani e sviluppata sui ruderi di un’altra, sempre dacica. Dopo la fine delle guerre daco-romane, per circa 600 anni la località diventò sempre più prospera, aggiudicandosi anche lo statuto di municipio. Il suo ruolo è, d’altronde, evidenziato dal monumento Tropaeum Traiani stesso, in quanto la sua immagine nota per il basamento cilindro e il tetto conico in cima al quale è collocato un trofeo bifacciale, è diventata il simbolo della località. Sembra sia stato concepito sempre dal celebre Apollodoro di Damasco, ma eretto da soldati e artigiani. Le scoperte ottocentesche sono dovute in particolare all’archeologo Grigore Tocilescu, spiega Mariana Petrut.
Nell’Ottocento, del monumento era rimasto solo il nucleo. I blocchi di pietra esterni raffiguranti la battaglia erano caduti e rinvenuti nei dintorni. Una parte in superficie, un’altra sotto terra o semplicemente nelle masserie della popolazione locale che, senza accorgersi del valore del monumento, aveva preso la pietra per adibirla alle fontane, ad esempio. Però gli archeologi recuperarono i pezzi per portarli al museo. Un’iscrizione rinvenuta e ricostituita dall’archeologo Grigore Tocilescu, di cui alcuni pezzi sono custoditi dal museo, ha svelato anche l’identità del monumento, cioè Tropaeum Traiani, ovvero il Trofeo di Traiano, conclude Mariana Petrut.
La scoperta dei blocchi di pietra ha svelato che sulle pareti dell’altare erano incisi i nomi dei soldati romani e le loro terre di origine, ma anche il fatto che a 50 metri dietro il momumento era stato eretto anche un Mausoleo del Generale Romano. Grazie a queste scoperte, Tropaeum Traiani venne ricostruito e inaugurato nuovamente nel 1977, in contemporanea con il Museo di Adamclisi, che custodisce i reperti originali rinvenuti dall’Ottocento in poi.