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A tavola con la Casa Reale di Romania

Come ogni dinastia reale, quella di Romania, che ebbe inizio con Carlo I di Hohenzollern-Sigmaringen, si distingueva per le sue usanze e i suoi banchetti, più sontuosi o più austeri, ma anche per un protocollo piuttosto rigido all'inizio.

A tavola con la Casa Reale di Romania
A tavola con la Casa Reale di Romania

, 20.01.2020, 13:56

Come ogni dinastia reale, quella di Romania, che ebbe inizio con Carlo I di Hohenzollern-Sigmaringen, si distingueva per le sue usanze e i suoi banchetti, più sontuosi o più austeri, ma anche per un protocollo piuttosto rigido all’inizio, che acquisì varie sfumature sotto i regni dei successori di Carlo I: Ferdinando, Carlo II e Michele. Ştefania Dinu, l’autrice del libro Piatti e menu reali. Eleganza, splendore e buon gusto, ci porta nell’atmosfera conviviale dei sovrani.

Fu Re Carlo I a istituire il protocollo della corte principesca e successivamente reale di Romania, compreso quello riguardante i pasti regali e la Festa di Natale. L’accuratezza e la sobrietà del re erano proverbiali, e il programma prestabilito doveva essere rispettato come tale, chiunque fossero stati gli ospiti. Di solito, quando si trovavano al Palazzo Peleş a Sinaia, il re e la regina si recavano insieme verso la sala da pranzo per mangiare. E, naturalmente, il protocollo era molto rigoroso. Gli ospiti erano avvisati in anticipo e già conoscevano i loro posti riservati al tavolo – più vicini o più lontani dal re. Nessuno si sarebbe alzato dal tavolo se il re non avesse dato il segnale, così come nessuno si sarebbe seduto. Nessuno iniziava una conversazione prima che il re stesso parlasse ai suoi ospiti. Quando il re finiva il primo, i piatti venivano portati via, anche gli ospiti che non avevano ancora finito, spiega Ştefania Dinu.

I menu reali erano stampati su carta di lusso, decorati con disegni o incisioni realizzati da artisti figurativi e arricchiti dal numero reale. I piatti venivano preparati secondo le ricette francesi; tuttavia, i pasti includevano anche menu ispirati alla tradizione tedesca, inglese o romena. Evidentemente, il pranzo di Natale e le usanze domestiche figuravano nel protocollo reale.

Il primo albero di Natale apparve al Palazzo Reale di Bucarest nel 1866. Fu decorato dal principe regnante Carlo I, dalla consorte Elisabetta e dalle principesse invitate. Durante i tre giorni di Natale, la famiglia riposava: niente udienze, niente ricevimenti, erano semplicemente giorni di relax. A volte, si andava anche alla pista di pattinaggio, i sovrani amavano rilassarsi anche in questo modo. L’unica figlia della coppia reale, la principessa Maria, morì nel 1874 all’età di 4 anni. La regina non fu più in grado di avere altri figli e il nipote di Carlo fu nominato successore al trono, diventando in seguito Re Ferdinando. Dopo il matrimonio del principe Ferdinando con la principessa Maria di Edimburgo, la famiglia reale composta da Carlo ed Elisabetta prese l’abitudine di festeggiare il Natale al Palazzo Cotroceni, per stare al fianco della giovane famiglia e dei loro figli. Questa abitudine divenne la regola per tutto il regno di Carlo I ed Elisabetta. Gli archivi hanno conservato una descrizione dei preparativi per il Natale. Alla vigilia di Natale, alle 18, Carol ed Elisabeta andavano al Palazzo Cotroceni. L’albero veniva portato da Sinaia e, dalle tenute reali, selvaggina e vischio. L’albero natalizio veniva addobbato nella grande sala del palazzo, quella riservata ai ricevimenti. Venivano offerti i regali, arrivavano gli ospiti e iniziava la cena. Entro le 22:30 o le 23 al più tardi, i festeggiamenti si concludevano. Carlo ed Elisabetta si ritiravano e spettava alla famiglia principesca far proseguire la festa, aggiunge Ştefania Dinu.

Il 1 gennaio si teneva di solito un gran ballo al Palazzo Reale, che riuniva un migliaio di persone scelte con cura dal Re Carlo I in persona. Dopo la sua morte, avvenuta nel 1914, il sovrano Ferdinando e la consorte Maria, sposati verso la fine dell’anno 1892, resero il protocollo meno rigido e i ricevimenti meno austeri, organizzando dei banchetti più sontuosi e più animati a Natale e Capodanno. Anche le abitudini domestiche erano più rilassate, come dimostra anche la colazione, che iniziava alle 9 del mattino, come spiega Ştefania Dinu.

C’erano due tipi di colazione: la prima, con tè, caffellatte, burro, piccole baguette, marmellata. Re Ferdinando mangiava anche carne alla brace o una cotoletta accompagnata da patatine fritte, secondo la tradizione tedesca. Alcuni dei bambini – principi e principesse – prendevano, come il padre, carne alla brace o una cotoletta e una grande tazza di cioccolata calda. Il capo della Cancelleria del Palazzo Cotroceni lo disse bene: La pancia piatta non andava di moda alla Corte Reale. La tradizione delle celebrazioni natalizie è proseguita alla corte di Ferdinando. Carlo I morì a settembre 1914, quindi fu Ferdinando ad ospitare le celebrazioni natalizie. Il menu era fisso, servivano sempre gli stessi piatti. In questo menu, il budino di prugne sembrava occupare un posto speciale, perchè la Regina Maria adorava questo specifico dessert di piatti natalizi in Inghilterra. La Regina racconta anche nelle sue memorie che i membri della Legazione britannica erano invitati alla cena di Natale al Palazzo Reale per banchettare con la torta di carne e il budino di prugne, conclude Ştefania Dinu, l’autrice del libro Piatti e menu reali. Eleganza, splendore e buon gusto.

Durante i regni di Carlo II e Michele I, i pasti e le feste alla Corte Reale sono stati modernizzati, diventando meno formali e meno sontuosi.

La locandina della mostra (Foto: MNIR)
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