40 anni per il Museo delle Collezioni d’Arte di Bucarest
Fondato nel 1978, il Museo delle Collezioni d'Arte di Bucarest, filiale del Museo Nazionale d'Arte di Romania, ha sede nel Palazzo Romanit, un imponente edificio al centro della capitale.
Steliu Lambru, 19.11.2018, 09:54
Fondato nel 1978, il Museo delle Collezioni d’Arte di Bucarest, filiale del Museo Nazionale d’Arte di Romania, ha sede nel Palazzo Romanit, un imponente edificio al centro della capitale. Custodisce lavori d’arte romena popolare e contemporanea, pittura, grafica, scultura e arti decorative di provenienza occidentale e orientale. Dopo ampi lavori di restauro, il museo è stato riaperto al pubblico nel 2013.
La sua responsabile, Liliana Chiriac, spiega in che cosa consiste l’unicità del Museo delle Collezioni d’Arte di Bucarest. Secondo me, nell’attuale forma è unico in un certo qual modo. Sicuramente, tutti i musei esistono grazie a donazioni, collezioni e acquisti, forse meno per quanto riguarda gli ultimi. Quello che ci conferisce unicità è l’esposizione degli oggetti a seconda delle donazioni, presentando la personalità di ogni singolo collezionista. E il numero dei reperti sta crescendo. Dalle 13 collezioni esistenti alla fondazione del Museo, nel 1978, oggi siamo arrivati a 47 e altre due – particolarmente preziose – saranno aggiunte quest’anno. Quindi, non si può dire che risalgono ai tempi del comunismo, quando le collezioni vennero confiscate. E’ un fenomeno attuale, avviato dopo il 1990, che continua anche oggi. Le nostre collezioni sono sia eterogenee che monografiche. Quelle eterogenee sono costituite secondo il gusto del collezionista e dei soldi che aveva a disposizione, spiega Liliana Chiriac.
Lo spirito della donazione si è verificato dopo il 1989, spiega la responsabile del Museo. Statisticamente parlando, alla maggioranza dei collezionisti mancano gli eredi. D’altra parte, anche nel caso di coloro che ne hanno avuti, come Hurmuz Aznavorian, la cui collezione è stata donata dalla figlia una decina di anni fa, gli eredi esaudivano il desiderio dei genitori, come gesto dedicato alla loro memoria. Il giurista Hurmuz Aznavorian aveva raccolto la collezione nel periodo interbellico, dopo di che, durante il regime comunista, fu mandato a lavori forzati al Canale Danubio-Mar Nero. In quel periodo duro, la famiglia visse dei lavori raccolti dal padre. Poi, alla sua memoria, la figlia decise di donare la collezione che recava il nome di Aznavorian, il che è molto importante per la storia della cultura romena, ha detto ancora Liliana Chiriac.