17 manoscritti di Mircea Eliade
Lo scrittore e storico delle religioni Mircea Eliade ha lasciato ai posteri un'impressionante collezione di manoscritti.
Steliu Lambru, 18.05.2021, 18:56
Lo scrittore e storico delle religioni Mircea Eliade ha lasciato ai posteri un’impressionante collezione di manoscritti. Era un intellettuale molto prolifico e i suoi testi, appunti, osservazioni e saggi hanno coperto diversi campi come la letteratura, la religione, la filosofia, la spiritualità orientale e il fantastico. Senza dubbio, Mircea Eliade ha svolto preziose ricerche nel campo della storia delle religioni. Ma secondo l’opinione dei critici, a parte la letteratura fantastica, i suoi romanzi non erano all’altezza della letteratura del suo tempo. La vita stessa di Eliade era degna di un romanzo. Da adolescente di pregevoli doti intellettuali, viaggiò in India e dopo il 1945 si stabilì negli Stati Uniti dove insegnò la storia delle religioni all’Università di Chicago. Ha scritto 35 volumi di storia delle religioni e idee religiose e altrettanti volumi di narrativa e saggi.
Quando lasciò la Romania come diplomatico culturale all’inizio degli anni Quaranta, non avrebbe mai immaginato che lasciava indietro per sempre enormi archivi. Grazie all’impegno del suo editore, Mircea Handoca, una parte degli archivi di Eliade arrivarono alla Biblioteca Centrale Universitaria. Tra questi manoscritti c’è anche quello del suo famoso romanzo Maitreyi. Incontro bengalese. Un’altra parte dei suoi archivi compone la collezione Eliade presso la Biblioteca dell’Accademia Romena, che ha recentemente acquistato altri 17 manoscritti e documenti che portano la sua firma, perlopiù risalenti alla sua adolescenza e giovinezza, a partire dal 1922, quando lo scrittore aveva solo 15 anni. Alla presentazione di questi manoscritti, il presidente dell’Accademia Romena, Ioan Aurel Pop, ha sottolineato quanto sia stata arricchita la collezione Mircea Eliade.
La Biblioteca dell’Accademia ha una collana Mircea Eliade. Espanderla significa aiutare i ricercatori che vengono in questo tempio della cultura romena a scoprire non solo gli scritti di Mircea Eliade, ma anche i suoi commenti su opere famose, le traduzioni che aveva fatto e persino i manoscritti delle sue opere conosciute e pubblicate. Le opere di Eliade possono finalmente essere viste nella loro forma originale. Di conseguenza, questa acquisizione non costituisce una nuova collezione, ma arricchisce quella già esistente. Non sta a me dire quanto sia importante l’eredità che Eliade ha lasciato alla cultura romena. Ma vorrei ricordarvi che fa parte del patrimonio della cultura universale. Oltre ai diversi episodi della sua vita, nei manoscritti possiamo osservare la sua iniziazione giovanile alla cultura e civiltà indiana, alla scoperta dei segreti della civiltà egizia, alla traduzione di Giovanni Papini. Ricordo un manoscritto sul perché la gente non legge più. È ancora attuale, anche se è stato scritto alla fine della prima guerra mondiale. Quando vide biblioteche, archivi e librerie chiudere i battenti, lui iniziò a incoraggiare le persone a leggere, sostenendo che senza leggere era impossibile progredire dal punto di vista della vita spirituale, ha ricordato il presidente dell’Accademia.
Gabriela Dumitrescu, esperta della Biblioteca dell’Accademia Romena, che si è occupata dei 17 manoscritti di Eliade, ha offerto maggiori dettagli su alcuni. Ad esempio, il riassunto dell’opera Eugénie Grandet, che presenta le idee centrali dell’opera di Balzac, in un manoscritto scritto su entrambi i lati con inchiostro, nero su una pagina bianca sgualcita. Alla fine del lavoro c’è una nota dell’autore disegnata a matita che include questo testo in un ciclo. Inoltre, c’è un manoscritto necrologio di Maurice Barrès, manoscritto olografico, risalente al 1923. C’è anche un manoscritto ancora più strano per qualche Ly o il piccolo insetto verde, uno schizzo che fa parte del volume Dal mondo di quelli che parlano adesso, che è incompiuto e quindi costituisce un brano originale. Questo manoscritto si aggiunge ad altri due che esistono nelle collezioni della Biblioteca dell’Accademia Romena e che esaminano la vita di formiche e scarafaggi. Le opere si completano a vicenda, il che è molto importante. Si tratta di Il meraviglioso viaggio dei 5 coleotteri nel paese delle formiche rosse, Storia delle usanze e La vita e le abitudini delle formiche. Un altro manoscritto, appunto un taccuino su cui leggere Note e articoli, contiene tre articoli. Il primo è dedicato all’idra, una specie di celenterati semplici, predatori che vivono in acque dolci, un manoscritto scritto a matita. Il seguente articolo si intitola La classificazione dei tritoni ed è scritto con inchiostro nero, mentre il terzo è dedicato alle piante aromatiche, spiega Gabriela Dumitrescu.
Tra i 17 manoscritti compaiono anche i Ricordi di un soldato in piombo, un quaderno di manoscritti, il volume Il taccuino di uno scout, diario romanzato delle escursioni nei Carpazi intraprese dal giovane Eliade, come anche lo studio Umanesimo indiano, il saggio Misteri e iniziazione orientale, nonché altri racconti, riassunti e testi dai quali hanno preso lo spunto le numerose conferenze tenute al microfono di Radio Bucarest tra il 1932 e il 1938. Un manoscritto di Eliade sul tema della musica primitiva suscita anche l’attenzione dei ricercatori. Diverse lettere ricevute dal suo insegnante Constantin Rădulescu-Motru, dal suo amico, il filosofo Constantin Noica, e dal suo insegnante e mentore nella civiltà indiana Surendranath Dasgupta completano la nuova raccolta.