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100 anni di relazioni Romania – Estonia

L'Europa è un continente di nazioni e culture create dall'antico mondo greco-latino e dal Cristianesimo. Così è stata definita l'Europa da coloro che ne hanno scritto e hanno cercato di decifrarne i segreti.

100 anni di relazioni Romania – Estonia
100 anni di relazioni Romania – Estonia

, 28.09.2021, 17:53

L’Europa è un continente di nazioni e culture create dall’antico mondo greco-latino e dal Cristianesimo. Così è stata definita l’Europa da coloro che ne hanno scritto e hanno cercato di decifrarne i segreti. Nel tempo, i valori culturali hanno accorciato anche le distanze geografiche. Nazioni lontane o addirittura alle estremità dell’Europa si sono scoperte e avvicinate, per quanto le condizioni storiche lo consentissero. Sebbene avessero fatto parte per 45 anni dello stesso campo socialista dell’Europa, la Romania e l’Estonia appartengono a due spazi geoculturali diversi, nell’Europa sudorientale e nell’Europa settentrionale. La Romania fu tra il 1500 e il 1878 area di influenza dell’Impero ottomano, l’Estonia fu in un periodo più lungo, tra il 1560 e il 1710, alternativamente parte della Polonia e della Svezia, e poi tra il 1710 e il 1918 parte della Russia zarista. Romeni ed estoni ebbero nel tempo contatti sporadici e questo è facile da capire: la gente ha viaggiato pochissimo fino alla costruzione delle ferrovie nel XIX secolo. Solo alcune categorie professionali avevano questo privilegio, vale a dire mercanti, diplomatici e militari. In questo senso, la conoscenza reciproca delle nazioni era superficiale o addirittura assente.

In occasione del centenario delle relazioni diplomatiche ufficiali tra la Romania e l’Estonia, celebrato presso il Museo Nazionale di Storia della Romania, abbiamo chiesto a Doru Liciu, responsabile dell’Archivio Diplomatico del Ministero degli Affari Esteri di Bucarest, di indicare i principali punti di riferimento dei rapporti bilaterali. Dalla metà del XIX secolo, i viaggiatori romeni arrivano in Estonia e i viaggiatori estoni arrivano nei Principati romeni, attraverso varie organizzazioni legate all’ex Impero russo. Con il crollo dell’Impero russo, l’Estonia proclamò la sua indipendenza nel 1918, riconosciuta dalla Romania nel periodo successivo. Le relazioni diplomatiche tra i due paesi vennero allacciate nel 1921. I due Paesi avevano contatti dal precedente periodo storico, ma anche dalla prima guerra mondiale, quando alcune delle truppe russe che combattevano in Romania a quel tempo erano composte da soldati e ufficiali degli Stati baltici, spiega Doru Liciu.

Prima della Grande Guerra, il nome romeno più importante che ebbe un solido legame con l’Estonia era l’avvocato, politico, pubblicista e deputato della Bessarabia al parlamento romeno, Mari Ion Pelivan (1876-1954). Si laureò presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Tartu nel 1903. Fu il periodo compreso tra le due guerre ad avvicinare le due nazioni. E il fattore più importante del loro avvicinamento era la presenza aggressiva dell’Unione Sovietica. Il nuovo potere comunista di Mosca non cessò di rivendicare territori che erano appartenuti alla Russia zarista, ma ai quali aveva rinunciato in seguito alla decisione di Lenin che ogni nazione all’interno della Russia dovesse avere il diritto di decidere il proprio destino. L’Estonia, come gli altri due Paesi baltici, Lituania e Lettonia, stava costruendo ponti con il mondo, e uno era diretto verso Bucarest, aggiunge Doru Liciu.

Successivamente furono aperte le due ambasciate, operanti nel periodo tra le due guerre nelle capitali dei due Paesi. Per molto tempo, l’ambasciata romena in Estonia era guidata da un ministro residente a Varsavia, e da lì sono state trasmesse le principali informazioni sull’Estonia. Successivamente sono state aperte ambasciate a Tallinn e Bucarest, spiega il nostro ospite. Attraverso il patto Molotov-Ribbentrop del 23 agosto 1939, l’Europa orientale fu divisa tra la Germania nazista e l’Unione Sovietica. Il 16 giugno, l’URSS ha inviato un ultimatum all’Estonia, chiedendole di accettare l’ingresso dell’esercito sovietico nel paese e l’insediamento di un governo filo-sovietico. Il governo estone respinse la proposta e il giorno successivo, il 17 giugno, il paese fu occupato e comunistizzato. Il 6 agosto 1940, l’Estonia veniva annessa. Nello stesso stile, 9 giorni dopo, il 26 giugno e il 27 giugno 1940, attraverso due ultimatum, l’Unione Sovietica chiese alla Romania la Bessarabia e la Bucovina settentrionale. Seguirono per 45 anni regimi di terrore. Il 1940 fu l’anno in cui cessarono le relazioni romeno-estoni.

Purtroppo, le cose finirono come sappiamo con la brutale occupazione degli Stati baltici da parte dell’Unione Sovietica nel 1940, lo stesso anno in cui la Romania dovette cedere parte del suo territorio storico, che fino al 1812 non aveva nessun collegamento e non aveva mai fatto parte dell’Impero russo. Durante il regime sovietico non c’erano contatti a livello statale, l’Estonia era una repubblica componente dell’Unione Sovietica. Naturalmente, personalità culturali, ensemble folcloristici o artisti sono venuti in Romania dall’Estonia. E anche in Estonia, abbastanza raramente, ma con una certa regolarità, erano presenti romeni dei più svariati campi occupazionali, spiega ancora il responsabile dell’Archivio Diplomatico del Ministero degli Affari Esteri di Bucarest.

Dopo la caduta del regime comunista nel 1989 e l’indipendenza dell’Estonia nel 1991, vennero riprese le relazioni diplomatiche romeno-estoni, intensificate principalmente attraverso l’ingresso dei due paesi nella NATO e nell’Unione Europea.

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