Vacanze a Viscri
Viscri è una località sita nellaltopiano della Transilvania, nei pressi della cittadella medioevale di Sighişoara, un posto molto amato dal Principe Carlo di Galles.
Ana-Maria Cononovici, 08.07.2013, 20:09
Viscri è una località sita nell’altopiano della Transilvania (nel centro della Romania), nei pressi della cittadella medioevale di Sighişoara, zona che in passato è stata colonizzata dai sassoni. Situata fra due vie che collegano Rupea a Sighişoara e a Mediaş, il villaggio di Viscri è raggiungibile solo con mezzi propri, preferibilmente con una SUV.
La sua posizione isolata ha consentito la conservazione di alcuni elementi arcaici che hanno richiamato l’attenzione della fondazione Mihai Eminescu Trust, presieduta dal Principe Carlo di Galles. Il villaggio di Viscri custodisce il più antico abito risalente ai secoli XVII-XIX e una delle più spettacolari chiese fortificate sassoni, una delle sei inserite nel patrimonio mondiale dell’UNESCO.
La Chiesa, ben conservata, è una delle più pittoresche e, nonostante le dimensioni non troppo grandi, una delle più monumentali fortezze contadine sassoni. Tra le sue mura ospita una delle poche chiese-sala romaniche del XIII-esimo secolo. Gerchild Gross, la guida turistica del villaggio, vi invita a Viscri.
Il villaggio ha un’autenticità particolare. Il nostro era sempre più povero di altri villaggi, per cui non sono state costruite case nuove, e proprio per questo abbiamo ancora case molto antiche, alcune risalenti a 300 anni fa’. Si conserva ancora l’allestimento delle masserie sassoni di 800 anni addietro, con la casa grande, la casa piccola, la tettoia, la stalla e il capannone. Il villaggio è rimasto molto autentico, come anche la nostra fortezza, che è molto bella e attira parecchi turisti. La fortezza è una chiesa fortificata, una chiesa luterana, in cui si fanno ancora messe, mentre all’interno della fortezza è stato allestito nel 2006 un piccolo museo, con elementi che rispecchiano la tradizione e la cultura sassoni di Viscri, oggetti raccolti dai sassoni che se ne sono andati. Qui si può salire nella torre della fortezza dove il paesaggio che si vede è particolarmente bello”, spiega Gerchild Gross.
L’isolamento, ma anche l’assenza di altre occupazioni a parte il giardinaggio e l’allevamento delle bestie, hanno fatto sì che verso la fine degli anni ‘90 è apparso il progetto calzini di lana naturale di Viscri”, avviato da due tedeschi che si erano stabiliti nella zona. I calzini lavorati all’uncinetto utilizzando vecchie maglie di lana dalle donne del villaggio venivano all’inizio regalate in cambio a degli alimenti (zucchero, olio o pane).
Ma siccome il numero di calzini aumentava sempre di più, man mano questo scambio si è trasformato in un vero progetto cui partecipano 125 donne del villaggio. Le contadine lavorano all’uncinetto circa 10.000 paia di calzini, guanti, berretti, maglie o pantofole di feltro che arrivano nel deposito centrale di Naumburg (Germania), e poi vengono venduti in tutto il Paese.
Cosa possono fare i turisti che arrivano a Viscri? Noi tentiamo di offrire a coloro che ci restano per qualche giorno delle gite in carrozza intorno al villaggio. Inoltre possono seguire l’attività di una famiglia di mattonai o di un’altra di carbonai, possono andare a vedere un ovile, viaggiare all’aperto, respirando aria fresca. La sera possono vedere le mucche tornare a casa dai pascoli. I turisti apprezzano molto la tranquillità, l’aria fresca e le nostre pietanze tradizionali: il pane fatto in casa, le zuppe contadine, di gallina, gli involtini o i dolci stagionali al rabarbaro o ai lamponi”, aggiunge Gerchild Gross.
Un modo di vivere patriarcale, rimasto immutato da tempi immemori, lontano dall’agitazione della vita quotidiana. E’ questa l’offerta del villaggio di Viscri, che vi invitiamo a visitare. (trad. Gabriela Petre)