Sulina
Nota anche come la città dei quattro fari, Sulina si trova nell'estremità orientale della Romania, ma anche dell'Unione Europea continentale.
Ana-Maria Cononovici, 20.09.2018, 11:21
Nota anche come la città dei quattro fari, Sulina si trova nell’estremità orientale della Romania, ma anche dell’Unione Europea continentale. Collocata proprio allo sbocco dell’omonimo canale nel Mar Nero, la città-porto di Sulina è raggiungibile solo in barca. Ci fa da guida Ilinca Mihaila della Biblioteca Jean Bart di Sulina. Da noi tutto è bello, innanzitutto perchè è qui che puoi trovare riparo nella natura più profonda. I canali che circondano la città conducono alla foresta di Letea, a Sfantu Gheorghe o Periprava, nelle cui vicinanze si trovava la cittadella genovese di Licostomo. Nell’Ottocento, con l’insediamento della Commissione Europea per il Danubio, fu una vera Europolis, spiega Ilinca Mihaila.
Una città che respira il profumo del passato, segnata dall’impronta delle 26 etnie che vi convivevano una volta, con la propria scuola e la propria chiesa. A Sulina si può fare di tutto: andare in spiaggia, nuotare nel mare, pescare, ammirare gli uccelli, le piante e gli animali, fare gite in barca sui canali e i laghi del Delta del Danubio, ma anche fare un salto in città ad ammirare il centro storico, il faro o il serbatoio idrico a torre. Alto quasi 18 metri, l’antico faro di Sulina, diventato oggi museo – venne costruito nel 1869-1870. Lungo il tempo, subì parecchie modifiche, che però non cambiarono la struttura iniziale.
La mostra permanente allestita all’interno del museo rispecchia aspetti importanti dell’evoluzione della località, soprattutto dal periodo in cui a Sulina funzionava la Commissione Europea per il Danubio. Presentate, inoltre, la vita e l’attività di due personalità emblematiche per la storia della città: lo scrittore Eugeniu P. Botez, noto con lo pseudonimo letterario di Jean Bart, e il direttore d’orchestra George Georgescu. Al pianoterra è allestita una sala dedicata alla Commissione Europea per il Danubio, costituita in seguito al Trattato di Parigi del 30 marzo 1856, che gestì anche il faro a partire dal 1879. Un’attrattiva unica nel Paese è il cimitero marittimo, dove riposano alti funzionari, principi e principesse, semplici operai o viaggiatori in giro da queste parti, e persino pirati. Le tombe e le lapidi del tutto particolari riflettono anche il carattere multiconfessionale.
La più alta costruzione di Sulina è sicuramente il serbatoio idrico a torre. Secondo la leggenda, arrivata a Sulina alla fine degli anni 1890, la regina Guglielmina dei Paesi Bassi scese dalla nave e chiese un bicchiere d’acqua. Siccome le fu portata acqua dal Danubio, la Casa Reale olandese donò dei fondi per la costruzione del serbatoio e della rete di fognatura della città. Il sebatoio idrico a torre e il suo stabilimento, finanziato dalla regina dei Paesi Bassi alla fine dell’Ottocento, funziona a tutt’oggi.