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Sibiu – antico borgo medioevale

Attestata nei documenti già dal 1191 come prepositura, dal 1321 come civitas e dal 1366 sotto il nome di Hermannstadt, lodierno toponimico tedesco, la città di Sibiu conserva perfettamente latmosfera di borgo medievale.

Sibiu – antico borgo medioevale
Sibiu – antico borgo medioevale

, 11.10.2013, 09:58

Attestata nei documenti già dal 1191 come prepositura, dal 1321 come civitas e dal 1366 sotto il nome di Hermannstadt, l’odierno toponimico tedesco, la città di Sibiu, capoluogo dell’omonima provincia della Romania centrale, conserva perfettamente l’atmosfera di borgo medioevale.



Una delle più antiche attrattive è la Torre del Consiglio, che difendeva una delle porte d’ingresso, nei pressi dell’edificio che ospitava il Comune di Sibiu, secondo quanto viene citato da documenti risalenti al 1324.



Un altro simbolo della città è il Ponte delle bugie, un gioiello in ghisa, eretto prima del 1771 e ricostruito nel 1859. Al nome sono legate varie leggende, ognuna col suo fascino, di cui una racconta che, siccome era il primo ponte di Sibiu non costruito sui pali, era chiamato anche “ponte disteso”, la traduzione della parola sassone “lugenmarchen”, che significava anche “bugia”. Cosicchè si diceva che, se uno avesse raccontato una bugia mentre ci passava, allora il ponte sarebbe crollato.



Secondo un’altra leggenda, i commercianti della Piazza Piccola venivano buttati dal ponte se ingannavano i clienti, cosicchè Sibiu diventò famosa per l’onestà dei suoi commercianti. Però, la più grande credibilità ce l’ha una leggenda che racconta che il Ponte delle bugie era un posto di passeggio prediletto per le giovani coppie di Sibiu, ma anche dei cadetti dell’Accademia Militare. Molte promesse che venivano fatte su questo ponte non erano poi necessariamente rispettate.



Sibiu è anche la città dove, il 25 febbraio del 1817, veniva inaugurato il Museo Brukenthal, il primo aperto in terra romena, grazie alle collezioni del barone Samuel von Brukenthal. Oltre al Museo delle collezioni d’arte del Palazzo, include anche il Museo di Storia Nazionale, il Museo della Farmacia, il Museo della Caccia August von Spiess.



“Il Palazzo Brukenthal e le collezioni del barone rappresentano il nucleo della collezione del museo dei nostri giorni. Il museo custodisce collezioni preziose, in nove edifici, tra cui cinque sono palazzi costruiti in diverse epoche. Il Palazzo Brukenthal è sede di gallerie di pittura europea, uno dei più importanti monumenti di arte barocca in Romania. Il palazzo era stato concepito come residenza per il barone e le sue collezioni. Il giro inizia al primo piano, con l’atmosfera del XVIII-esimo secolo delle sale di ricevimento. Vengono ancora mantenute la carta da parati in seta originale, la tela dipinta o il cartone decorato con motivi orientali, le stufe di ceramica portate da Vienna e i medaglioni dorati scolpiti in legno di tiglio. Le mostre “Arte Medievale in Transilvania” e “Tappeti anatolici” presentano la prevalenza locale dell’arte devozionale e l’interesse decorativo tedesco, introducendo la raffigurazione della pittura tedesca e austriaca nella collezione di pittura europea. Il secondo piano del palazzo ospita collezioni di pittura fiamminga, olandese e italiana. Il Museo di Brukenthal era l’unico in Romania che vantava nelle sue collezioni opere di Tiziano, Van Dyke e Memling. Anche i cortili interni del palazzo sono stati aperti alle visite, con cartografie o sculture della Transilvania dei secoli XIII-XIX, e una mostra gotica. Collocata accanto al palazzo, la Casa Blu custodisce la mostra d’arte romena, mentre il museo d’arte viene ospitato dalla Casa Altemberger, già sede del Comune. Da scoprire assolutamente il Museo di storia naturale, in stile del tardo Rinascimentale italiano. Aperto in un edificio risalente al 1568, il Museo della farmacia presenta la struttura di una farmacia d’epoca. Il Museo di caccia August von Spiess è il primo del genere in Romania”, spiega Maria Tudorie, responsabile marketing del Museo Brukenthal.



Sempre a Sibiu vengono organizzati lungo l’anno dei festival diventati tradizionali, come quello internazionale di teatro, di jazz, di musica rock, di cinema o di arte lirica.

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