Lo stabilimento monastico di Şinca Veche
Radio Romania Internazionale vi invita a scoprire l'antico stabilimento monastico rupestre di Şinca Veche, collocato a 45 km da Brasov, nella Romania centrale, noto anche come il Tempio delle Moire.
Ana-Maria Cononovici, 03.03.2021, 17:58
Radio Romania Internazionale vi invita a scoprire l’antico stabilimento monastico rupestre di Şinca Veche, collocato a 45 km da Brasov, nella Romania centrale, noto anche come il Tempio delle Moire. Secondo la tradizione, in questo posto del tutto particolare vengono esauditi i desideri delle persone che vanno a visitarlo con il cuore aperto. Secondo la leggenda, lo stabilimento di Şinca Veche risalirebbe circa 7000 anni addietro e sarebbe stato eretto dalla stessa civiltà che ha fondato il Tempio Bianco dell’Isola dei Serpenti, precisamente gli abitanti della mitica Atlantide.
Un luogo di culto che fa sorgere tanti interrogativi, riguardanti sia l’impossibilità di datare e stabilire con precisione le sue origini o gli autori delle scritte incise sulle sue mura, che la struttura architettonica atipica. La chiesa scolpita in pietra ha due altari, per cui molti si fanno delle domande sulle sue origini. La nostra guida Gina Maria Gheorghe ci presenta l’approccio ufficiale.
I monaci di una volta hanno scolpito in questa roccia sabbiosa un convento con due chiese. Si entra attraverso un pronao lungo 13 metri. In questa pietra arenaria, venne scavato all’inizio la chiesa a destra, mentre a sinistra si trova il posto dove mangiavano e abitavano. Dal pronao si vedono il naos e l’altare, con un pezzo del Tavolo dell’Altare visibile a tutt’oggi. Lassù vediamo l’iconostasi e a sinistra l’Altare della Protesi, dove, durante la Divina Liturgia, viene compiuta la Proscomidia, nel corso della quale il sacerdote preparara il pane e il vino liturgico per la Comunione. A destra si vede la seconda chiesa, con il campanile. E’ stata rinvenuta anche una scala a chiocciola in legno. Praticamente, hanno scavato fino al tetto, il che rendeva possibile la circolazione dell’aria e faceva entrare la luce. Qui davanti abbiamo il Cristo Pantocratore, presente in tutte le chiese, spiega la nostra guida.
Secondo altre teorie, le pareti sarebbero crollate lungo il tempo, unendo le due chiese. C’è chi considera il campanile un antico vortice energetico risalente ai tempi dei daci. Per la verità, sull’attuale territorio di Şinca è stata accertata l’esistenza di uno stabilimento popolato da quell’epoca. A quanto pare, da qui passava la Via Romana che collega l’antica Cumidava, l’odierna città di Râşnov, all’Alta Dacia (Dacia Superior).
Le chiese rupestri dello stabilimento di Şinca sono tra i più vecchi monumenti medioevali romeni. La vita monastica è stata accertata in questo posto sin dal XIV secolo. Il convento dei nostri giorni è stato fondato nel 2006.