La Provincia di Timiş
La nostra destinazione di oggi si trova nella Romania Occidentale: andiamo a scoprire i segreti della provincia di Timiş.
Ana-Maria Cononovici, 20.10.2024, 10:52
Capitale Europea della Cultura nel 2023, Timişoara, capoluogo provinciale, si è promossa come brand tramite molte delle attrattive della zona, dal carattere multietnico e multiculturale della città e della sua gastronomia, alle gite col vaporetto sul fiume Bega, alle piazze della città, con architetture diverse, fino ai Musei locali. Un’attrattiva sono anche i vigneti che si trovano nei dintorni. Particolari da Simion Giurcă, consigliere strategico del Presidente dell’Organizzazione di Management della destinazione Timişoara: “Abbiamo la famosa zona di Recaș, che è il maggiore produttore di vini in Romania. Poi la zona viticola sulle Colline Silagiului, con sei vigneti più piccoli, ma che producono vini molto buoni. C’è anche la zona viticola di Petro Vaselo, dove si producono ottimi vini. Quest’ultimo produttore ha partecipato al Festival Internazionale dei vini di Vârșeț, in Serbia, ed ha vinto 10 premi d’oro. Quindi invito tutti a venire e ad assaggiare i vini di questa zona, che siano prodotti a Recaş, sulle colline Silagiului, o a Petro Vaselo, perché sono tutti degli ottimi vini, da vini bianchi conosciuti, dalle varietà romene Fetească Albă, Fetească Neagră e Regală, a varietà internazionali. Abbiamo dei vini rosé premiati e, ovviamente, vini neri”.
Della gastronomia locale, il nostro interlocutore ci ha invogliato con le crêpe flambé Ana Lugojana, ma anche con prodotti di salumeria locale di influenza serba. Sempre dei dintorni della città, Simion Giurcă, consigliere strategico del Presidente dell’Organizzazione di Management della destinazione Timişioara, ha raccomandato alle famiglie con bambini: “A Marginea si è sviluppato molto bene il turismo rurale. C’è la possibilità di cenare o fare colazione nei cortili dei contadini, con piatti tipici della provincia di Timiș, del Banato, molto squisiti. E raccomando la colazione a Marginea, dove si possono anche visitare le chiese in legno. Abbiamo tre chiese in quella zona e si può fare una passeggiata dal luogo in cui si fa colazione o si cena, si può scegliere di andare in carrozza fino alla chiesa, il che è sempre affascinante per i bambini. Raccomando anche la città di Jimbolia, al confine con la Serbia, una città che sebbene sia piccola, vanta alcuni musei, tra i quali c’è anche il Museo del Giornalismo. Raccomando questa città anche per un motivo storico: la stazione di Jimbolia è l’ultima fermata in terra romena attraversata dal treno di Carlo II con la sua scorta, quando fuggì in fretta e furia dal Paese per paura dei legionari. L’ultimo tentativo di attentato contro di loro accadde nella fermata di Jimbolia prima che il treno arrivasse sul territorio serbo. Sono pagine della nostra storia. Vicino a Timișoara, a circa 20 km si trova Foeniu, dove è stato ristrutturato il podere della famiglia Mocioni, una delle grandi famiglie di patrioti romeni del Banato e della Transilvania. Sono diventati parlamentari nel Parlamento dell’Ungheria. Parlavano molto bene l’ungherese e riuscivano a tenere discorsi affascinanti in cui va menzionato che combattevano e prendevano posizione a sostegno dei diritti dei romeni del Banato. La proprietà e il castello sono stati recentemente ristrutturati e sono aperti alle visite.”