La città di Sibiu
Radio Romania Internazionale vi invita a scoprire una città carica di storica e gente ospitale: a Sibiu, capoluogo dell'omonima provincia della Romania centrale, ogni angolo scrive una pagina di storia e ogni edificio racconta qualcosa.
Daniel Onea, 27.11.2018, 10:37
Radio Romania Internazionale vi invita a scoprire una città carica di storica e gente ospitale: a Sibiu, capoluogo dell’omonima provincia della Romania centrale, ogni angolo scrive una pagina di storia e ogni edificio racconta qualcosa. Ci fa da guida Anca Nitoi, archeologa presso il Museo Nazionale Brukental, esperta di storia medioevale.
Sibiu venne menzionata per la prima volta nel XII secolo, precisamente nel 1191, quando Papa Celestino II le concesse il titolo di prepositura, riconoscendo l’autorità ecclesiastica della città sui territori circostanti. La colonizzazione sassone, per opera del re ungherese Geza II nel XII secolo, durò parecchio e interessò l’intero sud della Transilvania. In questo contesto, sorsero due città molto importanti: Sibiu e Brasov. Siccome si sviluppò piu velocemente, Sibiu ebbe anche un’importanza amministrativa maggiore nel Medioevo: diventava centro ecclesiastico e sempre lì si trovavano anche le più importanti corporazioni di merci. Nel XV secolo, a Sibiu venne fondata anche l’Università sassone. Quindi, fu un polo di sviluppo della Transilvania, dai tempi medioevali fino ai nostri giorni. Ne è una prova il fatto che Sibiu è stata capitale europea della cultura nel 2007, spiega Anca Nitoi, aggiungendo che la città si articola come un crogiolo multietnico.
Vediamo delle chiese cattoliche, evangeliche, cattedrali ortodosse o la sinagoga. Se volete fare una passeggiata, vi proporrei di partire da Piazza Huet, la Piazza Piccola, per ammirare la splendida chiesa evangelica e le mura che circondavano Sibiu ai tempi medioevali. Oggi sono diventate una meta turistica, però svolsero un ruolo di difesa fondamentale dal XIII al XVI secolo. Sibiu non fu mai conquistata. Fu costruita in mattone e coperta di tegole, per cui, nel Medioevo, i turchi la chiamavano la Città Rossa. La nostra passeggiata prosegue con la Piazza Grande, con le più belle case e il Palazzo Brukenthal. Una sosta ideale: una piazza bellissima e quasi tutti gli edifici restaurati, aggiunge la nostra guida.
Lo stemma della città è raffigurato ovunque – su edifici, vetrate o ponti. Nella Piazza Piccola si trovavano le abitazioni degli artigiani, particolari grazie ai finestrini a forma di occhio sui tetti. Infatti, vengono chiamati gli occhi della città, cui le leggende attribuivano il compito di vegliare Sibiu di notte. Anca Nitoi ci presenta anche l’agenda culturale.
E’ la capitale del teatro nel sud-est europeo. Il Festival Internazionale di Teatro, giunto alla XXV/a edizione, è il secondo come rilevanza in Europa, dopo quello di Edimburgo. E’ un evento che riunisce ogni anno a Sibiu centinaia di migliaia di turisti, in quanto è innovativo e sperimenta il teatro un una formula moderna. A chi vuole scoprire la storia e le tradizioni del popolo romeno, raccomandiamo il Museo Astra, ma anche il Festival dei Canti delle Montagne. Praticamente, ogni fine settimana prevede un evento. D’inverno, il nostro vanto è il Mercatino Natalizio. Sarò soggettiva, però a me sembra il più bello di Romania. E’ paragonabile a quelli di Vienna e Praga, conclude Anca Nitoi, archeologa presso il Museo Nazionale Brukental, esperta di storia medioevale.
Rubrica realizzata con il sostegno del Dipartimento per le Relazioni Interetniche del Governo di Romania, attraverso il programma Diversità e patrimonio culturale rispecchiati nei media, Chiese e fortezze delle province di Brasov e Sibiu.