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Il Museo dell’Oro di Brad

Fondato nel 1896, il Museo dell'Oro di Brad, in provincia di Hunedoara, ha raccolto nel tempo la più grande collezione di simili reperti in Europa.

Il Museo dell’Oro di Brad
Il Museo dell’Oro di Brad

, 01.02.2023, 17:24

Fondato nel 1896, il Museo dell’Oro di Brad, in provincia di Hunedoara, ha raccolto nel tempo la più grande collezione di pezzi d’oro nativo d’Europa. La collezione conta oltre 2.000 reperti doro, rinvenuti nelle miniere del Paese e di tutto il mondo, tra cui i reperti di oro nativo, scoperti nei Monti Metalliferi. Cosmina Moldovan è una delle guide del museo e accoglie ogni giorno i turisti desiderosi di vedere questo museo unico situato in un imponente edificio nel centro della città. È un museo che ha una ricca storia. È nato a Brad, nella zona dell’impresa mineraria Barza Brad, e all’origine del museo stanno le collezioni di minerali, rocce, vecchi strumenti delle compagnie minerarie di fine ‘800, attive nei pressi di Brad. Inoltre la collezione del museo si è arricchita nel tempo di nuovi reperti, con oro nativo proveniente dai giacimenti dei Monti Metalliferi, ma anche con numerosi oggetti raccolti dagli altri giacimenti, soprattutto minerali del nostro Paese, ma anche da molti altri Paesi, che abbiamo ottenuto tramite scambi o donazioni, spiega Cosmina Moldovan.



Ogni giorno, il Museo dellOro di Brad è aperto dalle 9:00 alle 17:00. Vengono offerte visite guidate, individuali o di gruppo, in inglese e, a volte, io offro anche servizi di guida in italiano a cittadini italiani. La collezione di oggetti d’oro è organizzata separatamente dalla collezione di minerali che, tuttavia, è un’aggiunta a ciò che il Museo dell’oro possiede. Puntiamo sulla collezione di oggetti d’oro perché l’oro è protagonista in questo museo. È organizzata nelle vetrine a seconda della località di estrazione delloro. Abbiamo anche una vetrina dove sono esposti campioni d’oro che sono stati portati dai giacimenti di Baia Mare, dalla provincia di Caraș-Severin, da Bozovici e, naturalmente, da altre parti del mondo: America, Africa, Cile, Slovacchia, Serbia. Nell’altra parte del museo si trova la collezione di minerali, organizzata secondo criteri scientifici, aggiunge la nostra guida.



La collezione d’oro romeno pesa 4,5 chilogrammi. Il valore, tuttavia, è inestimabile. Ad esempio, uno dei pezzi della collezione, intitolato “La lucertola dorata, esposto qualche anno fa in un museo in Germania, è stato assicurato per la durata del trasporto con una somma pari a 500.000 euro. Cosmina Moldovan, guida del Museo dell’Oro di Brad, ci ha parlato dei pezzi unici della collezione. Tutti si sono formati attraverso processi naturali. A seconda dell’immaginazione dei minatori e dei geologi che hanno allestito questo museo, gli oggetti hanno ricevuto vari nomi. Tra i più importanti ci sono la Mappa della Grande Romania, l’Orso polare, il Cannone di Avram Iancu, il Cagnolino, la Ballerina. Ma i pezzi più famosi della collezione, conosciuti in tutto il mondo, sono le lucertole dorate. Abbiamo anche un pezzo unico al mondo: la Ballerina o il dodecaedro. Oltre alla forma naturale e unica delloggetto, possiamo osservare anche la forma di un cristallo a 12 facciate, collocato a continuazione di una concrezione di cristalli allungati, dice ancora Cosmina Moldovan.



Al momento sono in corso lavori per la digitalizzazione del Museo dell’Oro. I visitatori avranno accesso libero a internet e, allo stesso tempo, ogni vetrina avrà un codice QR che fornirà ai visitatori una descrizione degli oggetti esposti in quella vetrina. Solo qui possiamo vedere l’oro nel suo vero splendore, senza aver subito modifiche o lavorazioni, afferma la guida Cosmina Moldovan. Chi varca la soglia di questo museo rimane colpito dalla collezione di oggetti doro e soprattutto può scoprire quante cose meravigliose si trovano sul territorio della Romania, quanto è ricca la Romania e, probabilmente, si porrà la domanda se non dovesse essere apprezzata di più. Raccomando soprattutto ai giovani di guardare attentamente cosa c’è nella collezione di questo museo e forse così, in futuro, potranno costruire una Romania che sia come meritano, conclude la nostra ospite.

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