I villaggi più belli di Romania
La valorizzazione del patrimonio rurale è la meta di un progetto dellAssociazione dei villaggi più belli della Romania, sostenuto dallAmbasciata della Francia a Bucarest e dalla Casa Reale di Romania.
România Internațional, 25.02.2013, 15:12
La valorizzazione del patrimonio rurale è la meta di un progetto dell’Associazione dei villaggi più belli della Romania, sostenuto dall’Ambasciata della Francia a Bucarest e dalla Casa Reale di Romania. Conosceremo insieme al nostro ospite alcune delle attrattive dello spazio rurale romeno, tra cui le terre selvagge, l’architettura della casa tradizionale, le usanze tramandate lungo i secoli, ma anche la gastronomia romena.
Il promotore e presidente esecutivo dell’Associazione, nato nel nord-est della Romania, vive nel centro, a Brasov, e viaggia spesso a Bucarest e nell’intero sud del Paese, ma anche in Transilvania, nell’area di Cluj, dopo aver girato per tutta Europa. Dai suoi viaggi, Nicolae Marghiol è tornato a casa con un modello franco-belga da proporre anche in Romania.
“Vi invito in una gita nei villaggi più belli di ogni provincia romena. In questo modo scopriremo case tradizionali, usanze secolari, la cucina della nonna, quei ricordi dell’infanzia che tutti abbiamo. Tutto comincia dagli anni ‘80, in Francia, dove venne avviato il programma “I villaggi più belli della Francia”, dopo di che anche altri stati europei, come Italia, Spagna, Belgio e Romania hanno creato apposite associazioni per mettere in valore il villaggio tradizionale. I villaggi più belli della Romania sono identificati in base a certi criteri, tra cui le usanze, le tradizioni, la gastronomia”, spiega Nicolae Marghiol.
I turisti sono attratti dalla natura selvaggia, dalla biodiversità, dalle usanze. Come dovrebbe cominciare il viaggio del turista straniero giunto in Romania?
“Prima di tutto, lo prenderei dall’aeroporto in un carro trainato da cavalli e gli insegnerei a guidarlo. Così potrebbe prendere la patente, in quanto da noi esiste un’apposita scuola, che rilascia simili patenti. Per qualche giorno gli insegnerei a prendersi cura del cavallo e andremo da Bucarest nella zona della Valacchia, in Transilvania, Bucovina e Maramures, per scoprire i villaggi tradizionali. Scorpriremo le case contadine, le usanze, cucineremo assieme al turista dei piatti tradizionali della rispettiva zona. Andremo a pescare, saliremo sulle montagne, andremo a raccogliere funghi oppure fragoline, tante cose che il turista forse non ha mai fatto e che qui potrebbe sperimentare. Il turista straniero viene in Romania per il contatto diretto con la gente, con i contadini e il loro mondo”, spiega ancora Nicolae Marghiol.
La leggenda locale, quella che attrae i turisti non dobbiamo inventarla ora, ci ha detto Nicolae Marghiol, essa esiste e va solo valorizzata tramite tutto quello che può rendere noto al mondo il villaggio romeno autentico.
“A Hasmas, assieme al Consiglio Provinciale di Arad, abbiamo fondato il Museo del Martisor, il ciondolo portafortuna che è simbolo della primavera e della rinascita in Romania. Sempre lì abbiamo un centro di promozione delle feste tradizionali. Abbiamo dei festival, delle sagre autentiche; promuoviamo un turismo di nicchia, e i turisti ci contattano tramite il nostro sito internet, o tramite le ambasciate. Le impressioni sono svariate. Sappiamo benissimo che nel turismo, per resistere, ogni destinazione deve avere la propria storia, la propria leggenda. Da noi la leggenda è viva. Per combattere i pregiudizi generali sfavorevoli alla Romania non dobbiamo che attirare un numero sempre maggiore turisti che scoprino di persona le nostre bellezze naturali, la ricchezza delle usanze e dei costumi, i cibi genuini, l’ospitalità, altrettanti argomenti per conquistarli e farli tornare in Romania”, dice ancora il nostro ospite.
Tutto ciò è stato notato anche oltre i confini della Romania. “In 10-20 anni, possiamo diventare la più bella destinazione di agriturismo ed ecoturismo dell’Europa. Abbiamo già tre villaggi, Carlibaba, Dragus e Polovragi, di tre diverse province, che sono riconosciuti dalla Commissione Europea come destinazioni per il turismo di eccellenza. Sono villaggi con agriturismi, usanze, case costruite secondo l’architettura tradizionale, con danze e costumi popolari originali. Sono luoghi pieni di vitalità, che si conservano grazie all’eredità del passato”, spiega ancora Nicolae Marghiol.
D’estate ci sono delle guide che parlano le lingue veicolari per i turisti stranieri che possono avere la sorpresa di essere accompagnati nel giro in carrozza da carrettieri che sono studenti in vacanza.