Cernavoda
Radio Romania Internazionale vi propone una sosta inedita in una città che, senza essere una destinazione turistica in sè, ha tanto da offrire.
Ana-Maria Cononovici, 03.08.2017, 13:35
Radio Romania Internazionale vi propone una sosta inedita in una città che, senza essere una destinazione turistica in sè, ha tanto da offrire. Si tratta di Cernavoda, che dista 59 km dalla città di Costanza, capoluogo dell’omonima provincia. Fondato come colonia greca col nome di Axiopoli nel IV secolo av.C., punto commerciale con i daci che vivevano nei dintorni, nel IV secolo d.C. l’insediamento fu ricostruito dai romani, su ordine di Costantino il Grande, che vi fece edificare una cittadella. C’era anche un vescovado e vennero rinvenuti persino i ruderi di una basilica del IV secolo.
Le prime scoperte da queste parti appartengono alla cultura di Hamangia (neolitico). Si tratta di vari insediamenti e di una necropoli, con circa 400 tombe. Nel 1945 furono rinvenute le figurine in ceramica del Pensatore di Hamangia e della coppia femminile, risalenti alla seconda metà del V/o millennio e l’inizio del IV millennio av. C. La località ha una posizione privilegiata grazie al suo collocamento sulla riva destra del braccio del Vecchio Danubio, al punto di contatto col fiume. E’ ritenuto un nodo di trasporto di interesse nazionale, date le magistrali di trasporto stradale, fluviale e ferroviario che passano per Cernavoda. La città ha anche un porto sul Danubio, e nelle sue vicinanze si trova la centrale nucleare, l’unica di questo tipo (CANDU) in Romania.
Iulia Oanara del Centro informazione turistica ci accoglie con la storia del posto: La città rappresenta la porta d’ingresso in Dobrugea e verso il Mar Nero. Al turista appassionato dei segreti della storia, consigliamo una visita al Museo di storia e archeologia Axiopolis, che custodisce una collezione di arte preistorica, romana e locale, nonchè monumenti risalenti al XIX/o secolo. Inoltre, in questo viaggio storico, il visitatore può recarsi alla cittadella di Axiopoli, insediamento dai tempi dei nostri antenati geto-daci. Una curiosità: pietre della cittadella sono state adoperate alla costruzione delle fondazioni dell’edificio del culto musulmano della nostra città e per la chiesa ortodossa consacrata ai Santi Costantino ed Elena. Il turista potrà visitare anche l’antica fortezza di Capidava, dove sono in corso i lavori di restauro. Agli appassionati di storia, consigliamo anche i siti fossiliferi di Cernavoda e Limani, nonchè la scogliera di Topalu, in ottimo stato di conservazione.
E siccome tra il 1890 e il 1895 l’ingegnere Anghel Salingy costruì da queste parti il ponte sul Danubio e sul braccio Borcea del fiume – il Ponte Re Carlo I, intitolato successivamente al suo costruttore, il turista potrà ammirare una Torre Eiffel orizzontale, come si vantano gli abitanti del posto. Con una lunghezza totale di 4087,95 metri, ai tempi della sua costruzione il ponte era il più lungo complesso di ponti in Europa. L’ultimo chiodo, fatto d’argento, fu battuto simbolicamente da Anghel Saligny, per segnare l’ultimazione dei lavori. Si dice che all’inaugurazione, l’ingegnere si trovasse con la famiglia in una barca sotto il ponte attraversato da carrozze cariche di rocce, segno di fiducia e garanzia.
A soli 28 km da Cernavoda, il viaggiatore appassionato di cultura potrà godersi il Museo d’arte Dinu e Sevasta Vintila, unico negli ambienti rurali del nostro Paese. La collezione, custodita in 13 sale, include oltre 200 lavori, tra cui 212 quadri e 16 sculture di grandi artisti dell’Ottocento e del Novecento: Nicolae Grigorescu, Ioan Andreescu, Octav Băncila, Nicolae Grigorescu, Ştefan Luchian, Gheorghe Petraşcu, Nicolae Tonitza, Alexandru Ciucurencu, Dimitrie Paciurea, Theodor Aman, Nicolae Tonitza, Corneliu Baba, Nicolae Dărăscu.
A Cernavoda e nei dintorni vi aspettano alberghi tre stelle e ristoranti con piatti della cucina turca o locale. Alla fine, il fiore all’occhiello resta sempre la bouillabaisse tradizionale della zona!