Alla scoperta dei Monti Retezat
Siccome la primavera è sempre più vicina, proponiamo una sosta speciale agli amanti della natura e dei paesaggi mozzafiato, ma anche del turismo archeologico: i Monti Retezat, soprannominati “il gioiello dei Carpazi.
Adina Vasile, 27.02.2014, 13:49
Siccome la primavera è sempre più vicina, proponiamo una sosta speciale agli amanti della natura e dei paesaggi mozzafiato, ma anche del turismo archeologico: i Monti Retezat, soprannominati “il gioiello dei Carpazi”. I Retezat detengono vari record: il maggior numero di laghi glaciali in Romania, circa 58, il maggior lago glaciale nel Paese, il Lago Bucura, che si stende su quasi 8,90 ettari, e il più profondo, il Lago Zănoaga, di 29 metri.
Il Parco Nazionale Retezat fu il primo Parco Nazionale creato in Romania, nel 1935, ed è “riserva della biosfera”. Tra le più spettacolari attrattive dei Retezat sono le cascate. A 1050 metri, nel nord del Parco Nazionale Retezat, c’è la cascata Lolaia, visitabile per tutta la durata dell’anno, che può essere ammirata da un punto di belvedere allestito dall’Amministrazione del Parco. Un altro luogo spettacolare nei Retezat, sosta ideale per i turisti avventati e amanti degli sport estremi, sono le Gole del fiume Buta, site all’ingresso nel Parco Nazionale Retezat. Molto selvagge, sono il paradiso degli appassionati di gite, degli alpinisti e speleologi, grazie alla vasta rete di grotte, sorgenti, cascate e dighe naturali. Nei pressi delle gole, a 900 metri di altezza, chi vi giunge d’inverno e vuole sciare, troverà una pista da sci di difficoltà media, dotata con teleferica. Le Gole del fiume Buta sono un ottimo punto di partenza per chi vuole scoprire la montagna lungo percorsi segnati con appositi cartelli.
Nei Monti Retezat scoprirete anche le rovine della fortezza Colţ, risalente al XVesimo secolo, dove si dice sia ambientato il romanzo di Jules Verne, “Il Castello dei Carpazi”. Il miglior modo per concludere l’avventura alla scoperta del paesaggio dei Retezat è un pranzo abbondante nei rifugi alpini o negli agriturismi della zona, dove potete pernottare per 100 lei a notte (pari a circa 23 euro), piccola colazione inclusa, oppure nelle aree campeggio.
Alle falde dei Monti Retazat si trova il sito archeologico di Ulpia Traiana Sarmizegetusa, l’antica capitale della Dacia romana, inserita nell’itinerario turistico-culturale europeo “La strada degli imperatori romani”. Ulpia Traiana Sarmizegetusa fu fatta erigere dallimperatore Traiano sul posto del suo castrum militare, nel 106 d. C., dopo la conquista della Dacia, come capitale della nuova provincia romana. Sotto Traiano fu centro amministrativo, finanziario, religioso e sede del governatore della provincia con il nome di Colonia Ulpia Traiana Augusta Dacica Sarmizegetusa. Dell’ex città romana si conservano ancora pezzi delle mura di cinta, torri e strade, un acquedotto costruito al tempo di Adriano, il foro, numerosi templi, tra cui quelli dedicati ad Esculapio e alla dea Nemesi, un tempio Capitolino, e l’anfiteatro.
Se volete fermarvi nella zona, potete pernottare nei circa 15 agriturismi del comune Sarmizegetusa, molto vicini al sito archeologico. Se siete curiosi di scoprire anche la civiltà dacica, a circa 50 km da Ulpia Traiana Sarmizegetusa, nei Monti Orastie, a 1200 metri di altezza, scoprirete la capitale della Dacia pre-romana, Sarmizegetusa Regia, le cui vestigia sono visibili ancor’oggi, accanto a quelle di altri 5 insediamenti dacici.
A Ulpia Traiana Sarmizegetusa è collegata anche la storia della chiesa di Densus, che sorge alle falde dei Retezat, da dove potete ammirare le cime di questi monti della catena dei Carpazi Meridionali. In stile tardo romanico, con pregiati affreschi, la chiesa di Densus fu costruita con materiali provenienti dai ruderi della vecchia capitale della Dacia romana. Simbolo del primo cristianesimo, risalente al decimo secolo, è la più antica chiesa ortodossa in pietra nel mondo in cui vengono ancora celebrate messe.
Il Parco Nazionale Retezat è tra i pochi luoghi in Europa in cui vivono bisonti. La Riserva di bisonti di Hateg, risalente al 1958 e ricadente in una foresta, dà attualmente rifugio a 10 esemplari. Un’altra sosta inedita è la riserva paleontologica “Il geoparco dei dinosauri – la Contrada del Hateg”, un vasto sito in cui furono scoperti resti di dinosauri nani del Cretacico superiore. I dinosauri nani della Contrada del Hateg sono unici al mondo.