„Us against us”, il miglior film della Sezione Romania all’Astra Film Fest
Il documentario della regista Andra Tarara, Us against us ha vinto il gran premio della sezione romena alla 28/a edizione dellAstra Film Festival.
Corina Sabău, 08.10.2021, 19:42
Il documentario della regista Andra Tarara, Us against us” ha vinto il gran premio della sezione romena alla 28/a edizione dell’Astra Film Festival (5 – 12 settembre). La motivazione della giuria: Per un’analisi commovente e onesta della relazione tra l’autrice e suo padre e per l’autenticità del loro dialogo sulla malattia che ha sconvolto le vite di entrambi. La giuria ha apprezzato la collaborazione tra due cineasti appartenenti a generazioni diverse e il modo in cui hanno trovato una via comune di comunicazione tramite il linguaggio cinematografico”. Il lungometraggio di debutto della giovane regista Andra Tarara, Us against us”, è costituito da una serie di dialoghi che tracciano il rapporto padre-figlia, marcato da una passione comune e da un disturbo psichico. I colloqui tra i due personaggi toccano argomenti quali l’incapacità di comunicazione, l’educazione e lo sviluppo personale o lo stigma delle malattie mentali. Ognuno racconta la propria storia — infatti la propria prospettiva sugli stessi avvenimenti — sia per mezzo delle parole, che per mezzo della telecamera.
Us against us” ha avuto la prima mondiale al Ji.hlava International Documentary Film Festival del 2020, in Rep. Ceca, ed è stato presentato a Les Films de Cannes à Bucarest 2020. Quest’estate, è stato selezionato a diversi festival, tra cui Moldova Film Festival e Moscow International Documentary Film Festival DOKer, ha fatto parte della competizione al Festival Ceau Cinema! di Timișoara ed ha partecipato alla sezione Le Giornate del Film Romeno” al Transilvania International Film Festival (TIFF). Mentre si documentava per “A Death in my Family”, il suo film di debutto come regista, nominalizzato ai Premi Gopo nel 2019, alla categoria Giovane speranza, Andra ha scoperta nell’archivio di famiglia diverse videocassette realizzate da suo padre, Ion Tarara. Così è apparso il film Us against us”.
“Sono arrivata a questa storia rovistando nell’archivio di film della famiglia. Dopo aver trovato queste videocassette in VHS, mi sono resa conto che mio padre aveva fatto quest’incredibile lavoro di archiviazione della nostra storia di famiglia e che io ero presente in molti filmati. Perciò, il principale argomento messo in rilievo in tutte queste immagini è il nostro rapporto e ho pensato che fosse interessante analizzare questo aspetto, come funziona per mio padre il suo modo di esprimersi attraverso il film e come io ho ereditato da lui questa passione. Così è iniziato il film, come un esercizio di connessione tra di noi e di esplorazione della nostra relazione tramite il cinema. E la storia diventa sempre più complessa, perché mio padre è stato molto appassionato di cinema, ha avuto l’opportunità di lavorare in questo campo, ma purtroppo non ha potuto continuare per mancanza di risorse e perché i suoi genitori non ne erano d’accordo. D’altra parte, io ho goduto di sostegno totale, come una specie di compensazione, di rivincita per l’impossibilità di mio padre di andare avanti con la sua passione. Quindi le storie che hanno dato vita al film già esistevano nella mia famiglia e mio padre era disposto a raccontarle”, ha dichiarato Andra Tarara.
Tramite il documentario Us against us” Andra Tarara riesce a far sentire anche la voce di coloro che la società stigmatizza a causa dei problemi di salute mentale e a portare all’attenzione pubblica una malattia di cui si parla troppo poco. “Mio padre ha fatto sì che la malattia fosse più presente nel film. Ha voluto raccontare la sua storia e, in qualche modo, la sua posta in gioco nel film è stata che la sua storia sia sentita al fine di aiutare anche altre persone che attraversano situazioni simili. Il film è nato, in fin dei conti, da questo negoziato, cioè io ero venuta con la mia agenda, avevo intenzione di realizzare un certo tipo di film, e lui aveva voglia di raccontare la propria storia. Gli ho detto quale era la mia idea, ma anche lui si è preparato molto bene prima delle riprese, si è fatto dei piani, ha pensato a quello che aveva da dire. Cosicché io come autrice ho avuto a volte la sensazione che le cose sfuggono completamente al mio controllo e qualche volta le mie reazioni nel film sono quasi aggressive. In fin dei conti, così è nato il film “Us against us”. Dalla tensione tra queste due prospettive, mia e sua, tra queste due agende, dal modo in cui ognuno di noi ha vissuto separatamente, ma allo stesso tempo insieme, la stessa situazione e l’ha riassunta con le proprie parole. Mio padre parla molto dello stigma che ha sentito, ha raccontato moltissimo del fatto che la gente stigmatizza i malati anche perché non conoscono persone in questa situazione”, racconta Andra Tarara.
Tramite una storia intima, il documentario Us against us” apre, infatti, una conversazione necessaria sulla salute mentale, sui problemi che il più delle volte non riconosciamo o non individuiamo per tempo, sul modo in cui possiamo relazionare con le persone care diagnosticate, nonché sull’esistenza o la necessità di più strutture di sostegno. Ci auguriamo di aiutare coloro che seguiranno il film (e non solo), ad avere un approccio più leggero a questi argomenti, sia tramite l’esperienza personale di Andra e suo padre, sia con il supporto di una squadra di psicologi e psichiatri, che si sono affiancati a noi nella tappa di distribuzione del film” — ha dichiarato Anda Ionescu, produttrice presso la compagnia Tangaj Production.