Una retrospettiva dell’Art Safari 2020
Questanno, a settembre, si è svolta la settima edizione di un evento culturale molto atteso: Il Padiglione dArte Bucarest – Art Safari.
Ion Puican, 04.12.2020, 18:00
Quest’anno, a settembre, si è svolta la settima edizione di un evento culturale molto atteso: Il Padiglione d’Arte Bucarest — Art Safari. A due mesi dalla chiusura, abbiamo parlato con la direttrice dell’Art Safari, Ioana Ciocan, per fare il punto della manifestazione e trarre alcune conclusioni: “Per la prima volta nella storia dell’evento, Il Padiglione d’Arte Bucarest — Art Safari si è svolto in due spazi diversi: l’imponente edificio Victoria Tower su Calea Victoriei, nel centro della Capitale, e uno spazio inedito – il grande centro commerciale AFI Cotroceni. Abbiamo scelto AFI Cotroceni pensando che è più semplice e più accessibile portare l’arte nei luoghi in cui c’è la gente. Se le persone vanno al centro commerciale, allora è stata una decisione naturale portare un padiglione d’arte in un centro commerciale. Quindi, abbiamo costruito un satellite con varie installazioni artistiche, interattive, realizzato per tutta la famiglia, ovviamente con accesso gratuito. Un’altra cosa interessante è che l’Art Safari si poteva visitare anche di notte. Perciò, ogni notte, dall’11 al 27 settembre, gruppi ristretti di visitatori hanno beneficiato di visite guidate, ma anche di spettacoli musicali. Quest’anno, abbiamo dovuto applicare anche alcune misure diventate già una nuova normalità: mantenere il distanziamento sociale, usare la mascherina e, una cosa molto importante, permettere l’accesso di un numero limitato di persone all’Art Safari. Ciò vuol dire che gli 11.000 metri del Victoria Tower che ha ospitato l’Art Safari sono stati visitati in contemporanea solo da 175 persone. Abbiamo dovuto rispettare questo suggerimento dei Ministeri della Cultura e della Salute, per assicurarci che tutti visitino il Museo Art Safari in condizioni perfette di sicurezza.”
Abbiamo parlato con Ioana Ciocan delle due mostre dell’Art Safari che sono state le più apprezzate dal pubblico — il Padiglione Sabin Bălașa e il Padiglione Gheorghe Petrașcu: “Dopo i mesi passati in casa all’inizio del 2020, ci siamo resi conto di quanto ci mancano gli eventi culturali. Siamo stati contenti di aver potuto realizzare, in questo contesto assai difficile, la settimana edizione dell’Art Safari. Il Padiglione Sabin Bălașa” — un pittore contemporaneo famoso sia prima, che dopo la rivoluzione anticomunista — ha occupato un intero piano dell’edificio. Ciascuna tela di Sabin Bălașa è stata una specie di avventura in un universo strano, popolato da essere femminili e maschili colti in tutta una serie di viaggi iniziatici. Abbiamo ottenuto un prestito molto valoroso e unico dalla Camera dei Deputati della Romania, che ci ha prestato 8 opere di grandi dimensioni firmate da Sabin Bălașa. Abbiamo voluto molto che anche i ritratti di Ceaușescu e di sua moglie fossero esposti all’Art Safari, ma purtroppo non li abbiamo ottenuti. Era importante per il pubblico sapere che Sabin Bălașa non ha dipinto solo un universo cosmico azzurro, ma anche alcune opere di propaganda. Al primo piano su Calea Victoriei, il padiglione museale è stato dedicato a Gheorghe Petrașcu — uno degli artisti molto amati, un grande Maestro, di cui non è stata più organizzata una mostra dal 1972.”
Art Safari ha offerto anche una sorpresa espositiva per lo spazio est-europeo, afferma Ioana Ciocan: “Nel 2020 il Padiglione Internazionale è stato dedicato a un’arte ribelle portata dagli USA: Guerilla Girls. Il gruppo femminista è stato fondato a New York nel 1985 e per la rappresentazione a Bucarest Guerilla Girls ha curato una mostra storica, che include le più famose e importanti opere del gruppo artistico, creazioni del 1985, ma anche degli anni 90 e del 2020. Il gruppo è stato fondato in segno di protesta contro le differenze di genere fatte dai musei americani e non solo, perché proprio quest’anno abbiamo visto al Museo Nazionale d’Arte della Romania una mostra firmata solo da artisti uomini. Quindi, la protesta del 1985 di Guerilla Girls forse non è ancora arrivata a Bucarest e proprio per questo siamo stati contenti di aver avuto l’onore di ospitare questo gruppo storico per la prima volta non solo in Romania, ma anche in questa zona.”
Il pubblico ha apprezzato molto le mostre interattive e per i bambini che amano l’arte. Ioana Ciocan ricorda con piacere: “Il Padiglione La Scuola di Bucarest” curato da Silvia Rogozea si è proposto di realizzare una radiografia degli ultimi 30 anni di arte bucarestina. Per essere inseriti nella mostra, gli artisti non hanno dovuto essere nati, cresciuti oppure istruiti a Bucarest, ma solo aver avuto in un momento importante della loro vita artistica uno stretto legame con Bucarest. E’ stata una mostra eclettica, molto apprezzata dal pubblico e fotografata. Una hashtag Art Safari fa saltare fuori su Instagram alcuni tra i più begli scatti della mostra La Scuola di Bucarest”. La mostra ha incluso anche un’installazione audio, realizzata in partenariato con l’artista Ana Bănică, molto amata soprattutto dal pubblico giovane. Il Padiglione dei Bambini ha rappresentato una cosa unica all’Art Safari. Abbiamo chiesto ai più piccoli di inviarci opere realizzate durante il lockdown all’inizio di quest’anno. E’ stato affascinante ricevere le loro opere, realizzate su carta, tela, collage, fotografie, ritagli di riviste — quest’universo dei bambini realizzato in un periodo assai difficile per loro. Ma ancora più meraviglioso per noi è stato vedere i piccoli venire all’Art Safari e guardare le proprie opere esposte per la prima volta in un museo. Perciò vogliamo continuare il Padiglione dei Bambini anche all’edizione del 2021.”
Alla fine, Ioana Ciocan, direttrice dell’Art Safari ci ha parlato delle difficoltà affrontate nella realizzazione di un simile progetto in questo periodo e della prossima edizione: “L’enorme sforzo di organizzare l’Art Safari nel contesto della pandemia è stato ripagato in ugual misura dall’entusiasmo dei visitatori. Siamo stati molto felici di vedere le file, come accade a tutte le mostre internazionali di prestigio. Gli abitanti di Bucarest e non solo hanno fatto la fila all’Art Safari proprio come fanno quando visitano i grandi musei del mondo. Siamo stati quindi molto contenti di aver potuto offrire a chi ama la bellezza un’esperienza di visita contemporanea perfettamente adattata ai tempi in cui viviamo. E’ stata veramente un’edizione speciale e voglio invitarvi sin da ora a far parte dell’Art Safari. Quest’anno abbiamo avuto più di 80 giovani che hanno scelto di fare volontariato nell’arte all’Art Safari, una squadra di volontari alunni dei licei di Bucarest, che sono sicuramente una fonte di ispirazione per le generazioni future. Quindi, vi invitiamo non solo a visitare l’Art Safari, ma anche ad essere volontari in questo grande progetto culturale.”