Sofia Loren, ospite del TIFF, e Romania alla Biennale di Venezia
Tra gli eventi culturali in programma a maggio e giugno, il Festival del Cinema ''Transilvania, di Cluj, e la mostra Selfie Automaton al Padiglione della Romania alla Biennale di Venezia.
Gabriela Petre, 31.05.2016, 18:47
Cluj-Napoca, capoluogo della Transilvania, regione nel centro della Romania, ospita fino al 7 giugno il Festival Internazionale del Cinema “Transilvania”, partito il 27 maggio e giunto alla 15esima edizione. Il festival è stato fondato dal noto regista romeno Tudor Giurgiu. Ospite speciale del festival questanno è una leggenda del cinema mondiale, Sofia Loren, che viene per la prima volta in Romania. Sex simbolo degli anni 50 – 70, Sofia Loren vanta una popolarità straordinaria e sarà insignita del Premio alla carriera al Galà di chiusura della 15-esima edizione del TIFF, il 4 giugno, al Teatro Nazionale di Cluj-Napoca. Il 3 giugno, invece, presso la Casa della Cultura degli Studenti di Cluj, la grande attrice presenzierà ad una proiezione speciale in suo onore del film che lha resa celebre in tutto il mondo, “Matrimonio allitaliana”, per il quale è stata anche nominalizzata allOscar nel 1964.
“È uno degli incontri che abbiamo voluto proporre da molti anni al TIFF e sono lieto che finalmente il nostro desiderio è diventato una realtà. Sophia Loren è idolo di molte generazioni, una presenza incantevole, con una popolarità enorme in tutto il mondo. È un onore e un piacere averla al TIFF. Lei si affianca così a tante altre personalità di spicco che hanno partecipato al TIFF nei suoi 15 anni di esistenza, da Claudia Cardinale, Annie Girardot, Vanessa Redgrave, a Catherine Deneuve e Geraldine Chaplin”, dichiarava Tudor Giurgiu, il presidente del Festival.
La partecipazione di Sophia Loren al Festival è stata resa possibile grazie alla collaborazione tra il TIFF e lAssociazione delle Donne dAffari di Cluj, in qualità di co-organizzatore dellevento. “Siamo onorate di sostenere la presenza a Cluj di una delle più talentuose, forti e apprezzate donne del mondo del cinema. Sophia Loren è un modello per molte generazioni di donne e incontrarla al TIFF sarà un evento del tutto speciale”, dichiarava Mihaela Rus, la presidente dellAssociazione delle Donne dAffari di Cluj.
Allinizio dellanno, Sofia Loren ha avuto una tournée negli USA e si è incontrata con il pubblico nellambito di un evento speciale, An Evening with Sophia Loren. Lattrice ha evocato la sua vita e carriera, partendo dagli anni dinfanzia a Napoli, dove è nata nel 1934, il dopoguerra, un periodo in cui si fece notare a vari concorsi di bellezza a soli 14 anni, i primi ruoli interpretati nei film di Vittorio de Sica, il regista che lha scoperta, larrivo a Hollywood, gli incontri con i grandi attori dellepoca, i premi, gli amori, la famiglia e la fama. Tutto ciò si ritrova nel suo volume di ricordi pubblicato nel 2014 – “Yesterday, Today, Tomorrow: My Life”.
Lungo la sua carriera di sei decenni, Sophia Loren ha interpretato in quasi 100 pellicole ed ha lavorato con tutti i grandi registi dellepoca, tra cui Vittorio de Sica, George Cukor, Charlie Chaplin, Mario Monicelli, Ettore Scola, Robert Altman. Tra i suoi partner nei film si annoverano Cary Grant, Peter Sellers, Clark Gable, Frank Sinatra, Gregory Peck, Jack Lemmon, Paul Newman e Marlon Brando. Nel 1961, il ruolo della madre in La Ciociara (1961), con la regia dello stesso Vittorio de Sica, le ha portato 22 premi internazionali, tra cui un premio allinterpretazione a Cannes e un Oscar, diventando la prima attrice italiana insignita di questo trofeo.
Allattuale edizione del TIFF il pubblico avrà loccasione di vedere tra laltro anche i film Bella e perduta, di Pietro Marcello, Mediterranea, una coproduzione Italia-Francia-USA-Germania-Qatar, del regista di origine italiana Jonas Carpignano e altre coproduzioni.
Alla Biblioteca Nazionale della Romania di Bucarest è stata inaugurata, di recente, la mostra “Tradizione e attualità della ceramica di Horezu”. La mostra, pensata come un modo per mettere in risalto il valore della ceramica tradizionale di Horezu, offre una selezione di oggetti rappresentativi per questo tipo di ceramica, da piatti, tazze e tazzine, caraffe e brocche realizzati da 58 vasai. È un omaggio alle generazioni passate di vasai, ma anche ai ceramisti di oggi che lavorano a Horezu e fanno di tutto per conservare la tecnica di lavoro e lo specifico, introducendo qua e là qualche tocco moderno. “Abbiamo cercato di far vedere in questa mostra limmagine autentica della ceramica di Horezu” – ha dichiarato in apertura allevento la prof.ssa Corina Mihăescu, ricercatrice presso lIstituto Nazionale del Patrimonio – Dipartimento Patrimonio Culturale Immateriale, precisando che lorganizzazione dellevento ha impiegato un lavoro di ricerca molto sostenuto e varie campagne di lavoro sul terreno. “I numerosi documenti darchivio, le ricerche effettuate e Horezu da etnografi ed etnologi di spicco, in varie epoche, i lavori realizzati sono una prova che la ceramica di Horezu è un fenomeno che dimostra la capacità creativa eccezionale degli artigiani che conservano, mettono in risalto e trasmettono unimportante eredità culturale, un mestiere tradizionale al quale si identificano”, ha affermato ancora Corina Mihăescu. Tra gli antichi modelli presentati in questa mostra dai ceramisti di Horezu si annovera il gallo – emblema dei vasai della località, lalbero della vita, il serpente della casa, la spirale della vita, la spiga di grano, decorazioni floreali, corone e motivi geometrici.
Andiamo anche a Venezia, dove dal 28 maggio scorso, il Padiglione della Romania alla 15esima edizione della Mostra Internazionale di Architettura – La Biennale di Venezia ospita, fino al 27 novembre, “Selfie Automaton”, una mostra-spettacolo, che presenta delle marionette automatizzate, un progetto firmato da Tiberiu Bucsa, Gál Orsolya, Stathis Markopou-los, Adrian Aramă, Oana Matei e Andrei Durloi. Sono esposti 7 automi meccanici, formati da 42 marionette – 38 umane e 5 animali fantastici. Tre sono collocati nel Padiglione della Romania nei Giardini della Biennale, tre nella Nuova Galleria dellIstituto Culturale Romeno di Venezia e un altro è un teatro mobile volto a promuovere la mostra nello spazio pubblico.
Caricature umane, animali fantastici, uova doro, scatolette musicali sono messi insieme per creare delle scene predefinite che collocano il visitatore in varie situazioni sul palco. Può essere marionettista e marionetta allo stesso tempo. Gli autori del progetto propongono un ritratto delle relazioni sociali, degli stereotipi e dei desideri, presentato a frammenti che bisogna ricomporre utilizzando limmaginazione per ottenere un autoritratto introspettivo. Le marionette diventano protagoniste, però sono prive delle libertà che hanno nel mondo dello spettacolo, dove possono sfidare le leggi della gravitazione, oppure possono diventare “consapevoli”.
“Selfie Automaton” propone una sceneggiatura al contrario. Sebbene composte da articolazioni che permettono una libertà di movimento, le marionette non hanno corde e sono fissate con dei chiodi in un meccanismo che permette un unico movimento predefinito. Il visitatore non è uneccezione. Messo in una posizione ben definita come parte del meccanismo, lui ha ununica opzione: garantire il funzionamento della macchina con la propria azione ripetitiva.
Il progetto “Selfie Automaton” propone dunque una riflessione sui caratteri e sulle azioni bloccate in automatismi, ma anche un tema aperto, quello degli schemi predefiniti: siamo parte di essi, le loro vittime o coloro che li creano?