Rosenthal – un artista in tempi di rivoluzione, in mostra al MNAR
Al Museo Nazionale d'Arte della Romania è stata inaugurata di recente una mostra monografica del pittore Constantin Daniel Rosenthal.
Ion Puican, 06.11.2020, 17:52
Nel cortile del Palazzo Reale, con tutte le misure di distanziamento sociale e digiene imposte dalla situazione attuale, lontani dallagitazione quotidiana, abbiamo partecipato di recente allinaugurazione della mostra Rosenthal – un artista in tempi di rivoluzione, ospitata dal Museo Nazionale dArte della Romania (MNAR). Questanno, il Museo Nazionale dArte della Romania celebra 70 anni dallapertura della prima galleria, la Galleria Nazionale, e ovviamente non potevamo non celebrare il bicentenario della nascita dellartista Constantin Daniel Rosenthal, che ci la lasciato in eredità la famosa opera La Romania Rivoluzionaria. Come si sa, lungo gli anni il Museo Nazionale dArte ha organizzato non solo le più importanti mostre darte nel Paese, ma ha sempre creato legami tra larte e levoluzione della vita sociale, politica e culturale. Pensiamo al significato dei più importanti momenti della nostra storia come popolo, alla rivoluzione del 1848, allidea di modernizzazione che ha portato, basata su importanti valori liberali e su idee innovatrici. Si tratta, quindi, di una mostra molto importante in cui presentiamo al pubblico elementi di novità e opere mai esposte finora. E un invito che rivolgiamo a tutti, anche a chi si intende di arte, ma soprattutto al pubblico giovane. Un invito ad abbracciare insieme il passato per guardare verso il futuro e cercare di decifrarlo, ha spiegato Cristina Verona Tobi, manager ad interim del Museo.
La curatrice della mostra, Monica Enache, capo della sezione di Arte Romena del Museo Nazionale dArte della Romania, ha esposto le novità portate da questa mostra nel mondo dellarte. Va detto che è la seconda mostra monografica realizzata in Romania, dopo quella del 1970 – in cui sono state esposte solo 11 opere e che non è stata accompagna da un catalogo. Voglio precisare che il catalogo di questa mostra contiene tutte le opere dellartista che siamo riusciti a rintracciare finora, nel Paese e soprattutto allestero, questa sarebbe una prima, in collezioni pubbliche e private. Come vedrete nel catalogo, alcune sono del tutto sconosciute e ovviamente inedite. Come una seconda prima, abbiamo inserito in questo volume tutte le lettere che si conservano ancora nel Paese, una parte presso la Biblioteca Nazionale e unaltra parte nella Biblioteca dellAccademia Romena, e che Rosenthal ha scritto ai suoi amici, al politico e pubblicista C. A. Rosetti e al medico Adolf Gruno. A un primo sguardo, lesposizione che inauguriamo oggi ha le caratteristiche di una mostra monografica. Oltre a questa componente scientifica, di ricomposizione dellopera di Rosenthal, insufficientemente studiata finora, esiste anche una seconda – quella del suo attivismo rivoluzionario assunto completamente e senza esitazioni. Vinvito a riflettere un po su questaspetto della personalità del pittore e a quanto siamo noi disposti oggi ad assumerci cause comuni e a sostenere la loro attuazione. E poi a uno sguardo retrospettivo alle personalità e ai momenti decisivi della nostra storia recente o più remota, cercando di eliminarne gli strati successivi di contenuto propagandistico che li sono stati attribuiti. Possiamo decifrare e recuperare il loro vero significato?, si domanda Monica Enache.
Abbiamo parlato con Monica Enache di questo nuovo evento espositivo del Museo Nazionale dArte della Romania e dei suoi pensieri in qualità di curatore della mostra. Per me, è come una riapertura del Museo. Ho lavorato molto da casa e questo è stato di aiuto per questa mostra perché ho potuto realizzare una documentazione più dettagliata e più consistente. Quindi, alla fine, è stata una cosa positiva. Ho pensato che la mostra sarà molto attraente per il pubblico, perché sicuramente tutti i romeni avranno visto almeno una volta lopera La Romania Rivoluzionaria. Non posso pensare diversamente e su ciò si basa anche la mia idea che sarà una mostra interessante, per il pubblico di Bucarest almeno, visto che turisti non ne abbiamo. Vorrei far vedere anche la parte sconosciuta della sua opera, ma anche della sua vita, perché forse, la sua qualità di attivista politico è molto più importante di quella di artista e non mi è facile dirlo, visto che lavoro al Museo dArte, ma dobbiamo dire la verità e raccomanderei al pubblico di leggere le lettere del catalogo che abbiamo pubblicato – sono illuminanti e non se ne capisce nulla senza di esse, aggiunge Monica Enache.
Linaugurazione si è conclusa con i pensieri dellartista Rosenthal, de origine ebraica, rivolti a C.A. Rosetti, uno dei capi della Rivoluzione del 1848 in Valacchia e sostenitore dellUnificazione dei Principati Romeni, citati da Monica Enache. Vorrei concludere citando un piccolo brano di una lettera scritta da Rosenthal al suo ottimo amico C. A. Rosetti il 26 luglio 1848: Ci sono così tante persone ragionevoli nel nostro Paese e così tante passioni da sconfiggere. Ahimè, perché non sono io almeno per un attimo il più forte? Non puoi nemmeno pensare quanto mi faccia soffrire la vostra causa. Non avrei mai pensato di essere così valacco, ha concluso la curatrice della mostra.