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Ristoranti e caffé nella Bucarest interbellica

Radio Romania Internazionale vi invita a fare un salto nel tempo e a scoprire le terrazze, i caffé, i ristoranti, il divertimento e la musica della Bucarest di una volta.

Ristoranti e caffé nella Bucarest interbellica
Ristoranti e caffé nella Bucarest interbellica

, 10.01.2013, 13:27


Radio Romania Internazionale vi invita a fare un salto nel tempo e a scoprire le terrazze, i caffé, i ristoranti, il divertimento e la musica della Bucarest di una volta. La fine dell’Ottocento fu il periodo in cui la capitale romena cominciò a fiorire. Vennero costruiti gli eleganti edifici in stile rinascimentale francese o italiano o liberty. Tra i più frequentati ristoranti e caffé ai primi del Novecento, Casa Capsa rappresentava il cuore della città. Nei suoi anni di gloria vi passavano tutti coloro che rappresentavano qualcosa per la vita culturale bucarestina.


“Per diventare scrittore, dovevi prima ottenere il battesimo di Casa Capsa, che senza avere alcuna sigla letteraria, era la redazione di tutte le redazioni”, diceva il poeta Virgil Carianopol. Tra i clienti costanti di Casa Capsa si annoveravano i poeti Ion Barbu, Ion Minulescu e Vlaicu Barna, il critico Serban Cioculescu, gli scrittori Liviu Rebreanu, Camil Petrescu, Corneliu Moldovan, Tudor Arghezi e Ionel Teodoreanu. Il caffé diventò presto “degli scrittori e degli artisti”, ma anche dei politici, dei diplomatici e di altre personalità che visitavano il Paese. Nel 1871, ad esempio, c’era l’abitudine che l’élite bucarestina che restava in città d’estate prendesse il gelato a Casa Capsa.




Calea Victoriei, la strada-museo di Bucarest, è come un album che offre sorprese ad ogni passo e Casa Vernescu è una di queste sorprese. Negli anni 1887 – 1889, Guta Vernescu assunse il grande architetto Ion Mincu per ristrutturare l’edificio, che a breve diventò la più bella casa su Calea Victoriei, famoso luogo di balli e serate mondane. Lo stesso architetto Ion Mincu lasciò un’altro valoroso edificio, l’attuale Casa Doina. L’originalità dello stile e la raffinatezza dei dettagli si sono conservate fino ad oggi. Gli anni ‘30 hanno significato il debutto del restauro di questo bellissimo gioiello architettonico costruito in stile rinascimentale.


Nella Bucarest di una volta, Casa Doina era preferita dai clienti innamorati che si fermavano spesso al “Bufet” (come veniva allora chiamata Casa Doina). Nel periodo interbellico, il “Bufet” si trasforma nel bar di notte “Fu-Ciang”, il primo locale che vendeva specialità cinesi in Romania. Il famoso “Bufet de la Sosea” (Sosea era chiamato l’attuale Viale Kiseleff) era conosciuto come uno dei locali di spicco di Bucarest, in cui piatti prelibati si servivano accanto a vini stranieri e champagne, negli accordi delle canzonette francesi, italiane, ma anche di motivi folcloristici romeni.


Caru’ cu Bere (Il carro con la birra) è una delle più antiche birrerie di Bucarest. Costruito nel 1879, il ristorante ospitò, alla fine del XIX secolo, vere e proprie serate letterarie. Ad animarle era il poeta George Cosbuc, che invitava giovani scrittori con scarse possibilità finanziarie. Tra coloro che lo frequentavano c’erano anche il drammaturgo Ion Luca Caragiale, il poeta Octavian Goga e l’attore Iancu Brezeanu.


Altri ristoranti di moda e molto apprezzati erano nello stesso periodo “Hugues”, “Monte Carlo”, “Frascatti”, dove si mangiava la migliore pasta italiana a Bucarest e “Grand Hotel du Boulevard”. Un altro locale famoso era il caffé “High-Life”, frequentato da scrittori, che aveva come vicino il Caffé “Kubler”, entrato nella storia grazie a Caragiale che vi ha scritto uno dei suoi famosi racconti mentre si era preso due bottiglie di birra.




Il Ristorante e la Terrazza Otetelesanu si trovavano nella Piazza del Teatro, vicino all’odierno Palazzo dei Telefoni. Era frequentata da molti attori del teatro nazionale e da giornalisti. Tra gli esempi più pittoreschi — il giornalista Grigore Ventura, del quotidiano “Timpul”, che ubriacava con la birra il proprio cane dal quale non si separava mai. Sempre alla Terrazza Otetelesanu si organizzavano spettacoli teatrali e fu il primo locale di Bucarest in cui si ascoltò musica jazz. Altri locali e terrazze di moda nella Bucarest di una volta erano Hanul lui Manuc (L’Osteria di Manuc), Hanul cu Tei (L’Osteria del Tiglio) o le trattorie Boema, Eforie o Capitol.


Nella Bucarest di una volta, soprattutto nel periodo interbelico, c’erano ristoranti ed orchestre per tutti i clienti. Per avere più clienti, i padroni assumevano orchestre famose o un cantante apprezzato dal pubblico, con un repertorio ricco e che richiamava l’attenzione. Uno dei cantanti molto amati era appunto Jean Moscopol che avete ascoltato poco fa’. Dopo la fine della seconda guerra mondiale, Moscopol si oppose al regime comunista e compose ballate e motivi anticomunisti. Per non finire in gallera lasciò il Paese e si stabilì a New York, senza però dimenticare le sue terre e la sua musica.


Un’altra grande voce del periodo interbellico fu Cristian Vasile. Dal 1928 al 1949 cantò in alcuni tra più famosi ristoranti bucarestini, soprattutto tangò, e ogni sera portava un nuovo successo a Cristian Vasile.

Fonte foto: il Museo del Municipio di Bucarest
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