Residenze d’artista „Soleil de L’Est”
Una nuova mostra dellAssociazione Soleil de LEst è stata inaugurata nel foyer Media del Teatro Nazionale di Bucarest.
Ion Puican, 17.12.2021, 17:19
Una nuova mostra dell’Associazione Soleil de L’Est” è stata inaugurata nel foyer Media del Teatro Nazionale di Bucarest. La mostra rappresenta la tappa a Bucarest del progetto Residenze d’artista Soleil de L’Est, a Luynes, sulla Valle della Loira, Francia” e riunisce opere di pittori romeni contemporanei che hanno partecipato a residenze d’artista organizzate dall’associazione nel periodo 2001-2021. Le opere esposte sono realizzate dopo il ritorno dalla Francia nel Paese, sotto l’influenza delle impressioni e delle emozioni accumulate durante la partecipazione e queste residenze. Ci siamo intrattenuti con uno dei curatori della mostra, Valentin Tănase, dell’Associazione Soleil de L’Est”, con il quale abbiamo parlato dell’attuale mostra e degli artisti partecipanti: Questa mostra è organizzata dall’Associazione Soleil de LEst”, che svolge la sua attività soprattutto in Francia, dove invita artisti romeni per stage di creazione, residenze d’artista, offrendo loro la possibilità di informarsi presso centri culturali importanti in Francia. Sono esposte opere di 65 artisti contemporanei di ogni età. Ci sono artisti anziani, artisti in piena maturità creativa, ma anche giovani artisti esordienti, che cercano di farsi strada in questo settore difficile dell’arte. Abbiamo anche opere di artisti che sono scomparsi nell’ultimo anno, perché abbiamo voluto rendere loro un omaggio in questo modo. La mostra è estremamente variegata, perché gli artisti arrivano da zone e ambienti diversi. Ognuno ha uno stile proprio e si esprime con la massima sincerità. Non esiste alcun tipo di restrizione riguardo agli stili, ai generi o alle tecniche di lavoro. Direi però che una cosa che accomuna tutti quanti sia il rispetto per la propria arte e per la sincerità dell’atto creativo. Queste sarebbero le coordinate della mostra, eclettica come tutte le mostre collettive, ma che offre uno spaccato di quella che è, oggi, l’arte contemporanea romena.”
Valentin Tănase ci ha svelato anche alcuni dettagli dell’organizzazione di una mostra del genere e quanti artisti romeni hanno partecipato alle residenze di creazione Soleil de LEst”: L’organizzazione di una mostra è un’attività a sé stante, che richiede certe coordinate. In primo luogo, siamo dipendenti dallo spazio espositivo. D’altra parte, anche se abbiamo offerto agli artisti la possibilità di portare qualsiasi tipo di opera, il curatore deve sapere organizzarle, armonizzarle dal punto di vista cromatico e stilistico, cosa che non è sempre facile. Ogni lavoro va messo in risalto in un certo modo, e siccome ogni artista ha un orgoglio personale, dobbiamo individuare la migliore soluzione per mettere in risalto e non far eclissare un artista da un altro che gli sta accanto, dunque il nostro compito è abbastanza delicato e richiede molto tempo, pazienza e una certa accortezza. Credo che oltre 100 artisti, molte delle personalità importanti dell’arte contemporanea romena, siano stati in un modo o in un altro in Francia, sotto l’egida dell’Associazione Soleil de LEst”. Spesso le mostre sono state organizzate in Francia, perché l’Associazione stabilisce numerosi contatti con enti culturali francesi, comuni, centri culturali, organizzazioni, per trovare spazi espositivi. Allo stesso tempo, l’associazione ha pubblicato più cataloghi, ha presentato ai mass-media queste mostre e gli artisti romeni contemporanei. Promuovere l’arte romena nell’Europa Occidentale è uno degli obiettivi dell’associazione, oltre alle mostre che, ovviamente, fanno parte proprio di questa promozione artistica.”
Come si svolge la residenza? Valentin Tănase racconta: In primo luogo, gli artisti sono invitati in luoghi con una carica artistica, culturale, storica della Francia, dove hanno creato e hanno tratto ispirazione altri rappresentanti famosi dell’arte universale, e dove possono trovare punti di riferimento dell’evoluzione artistica storica. Allo stesso tempo, queste residenze mettono in contatto tra di loro, artisti che altrimenti non si incontrano spesso, hanno questa opportunità di dialogare, di scambiarsi idee, di arricchirsi a vicenda, a seconda dell’esperienza di ognuno di loro. L’Associazione Soleil de LEst” ha in una collezione permanente opere di molti artisti contemporanei che vengono esposte, a volte in diverse mostre temporanee, presso vari centri importanti, non solo in Francia”.
Anche l’artista figurativo Victor Dima, uno dei 3 curatori della mostra ci ha parlato delle residenze d’artista Soleil de L’Est”: Noi abbiamo convocato gli artisti che hanno partecipato lungo il tempo alle residenze organizzate dall’associazione e ogni artista ha offerto l’opera che ha ritenuto più rappresentativa per quel momento della sua evoluzione creativa. Sono state allestite mostre anche in Olanda, Belgio, Austria, il pubblico dei Paesi dell’Europa occidentale ha avuto l’occasione di incontrare artisti dell’Europa orientale, con le loro opere, e rendersi conto in questo modo delle attuali tendenze dell’arte figurativa in questa zona dell’Europa. Di solito, alle residenze partecipano 4-5 artisti, ai quali vengono offerti materiali di lavoro e la possibilità di documentarsi nelle rispettive zone o anche più lontano. Entriamo in contatto anche con gli artisti della zona, con le loro opere, si fanno scambi di esperienze e di impressioni e, intanto, vengono realizzate opere all’aperto o dentro, a seconda di come ciascun artista ritiene di potere lavorare più efficacemente per esprimersi meglio e creare opere rappresentative.”
Victor Dima ci ha parlato anche della pandemia e di come l’ha percepita dal punto di vista artistico: Ci sarebbero due punti di vista opposti, direi: da una parte, come tutti, siamo stati colpiti da questa pandemia, però dal punto di vista artistico, a mio avviso, è stata alquanto benefica, nel senso che gli artisti hanno avuto più tempo per creare, essendo in qualche modo costretti a stare di più nell’atelier anziché dedicarsi ad altre attività che avrebbero in qualche modo perturbato il lavoro creativo. Anche il fatto che abbiamo molte opere di alta qualità artistica è una prova che la pandemia, anche se ci ha colpiti come persone fisiche, come artisti penso che ci abbia portato un certo beneficio.”