Presentazione del libro “Roma inedita”, di Rodica Fleşariu Marinescu
Il 10 agosto, il Museo Nazionale del Contadino romeno di Bucarest ospita la presentazione del libro bilingue “Roma inedită / Roma inedita, con foto e testi di Rodica Fleşariu Marinescu, un libro damore per la Città Eterna
Gabriela Petre, 10.08.2016, 13:06
Il 10 agosto, il Museo Nazionale del Contadino romeno di Bucarest ospita la presentazione del libro bilingue “Roma inedită / Roma inedita”, con foto e testi di Rodica Fleşariu Marinescu. E’ un libro d’amore per la Città Eterna e per i suoi dettagli, che l’autrice ritiene altrettanto importanti e preziosi come la Roma monumentale, grandiosa ed eterna. E’ un libro in cui le foto-frammento raccontano la loro storia in poche righe, un’evocazione personale e sentimentale, un dialogo affettivo tra la parola e l’immagine. Rodica Marinescu ha dedicato varie mostre fotografiche all’Italia e al dialogo fotografico tra la Romania e l’Italia. Come è nata l’idea di realizzare questo libro-testimone del suo amore per l’Italia e, in particolare, per Roma, ce lo ha dichiarato lei stessa nell’intervista rilasciata alla redazione italiana di Radio Romania Internazionale:
Roma inedita è il mio secondo libro dedicato a Roma, dopo “Roma tra diario e fotografia”, pubblicato nel 2004. Il periodo compreso tra queste due pubblicazioni l’ho dedicato esclusivamente alle mostre fotografiche sull’Italia e su Roma in particolare. Ho esposto all’inizio all’Istituto Italiano di Cultura negli anni 2008, 2009, 2010. Dal 2013 ho cominciato a esporre al Museo Nazionale del Contadino Romeno, dove lavoro, mostre dedicate al dialogo fotografico tra la Romania e l’Italia. Questi due libri su Roma hanno alcune cose in comune: la prima è che non sono né diari di viaggio nel vero senso della parola, né album d’arte o guide turistiche, ma entrambi sono libri d’amore per Roma. Inoltre, in entrambi ho concesso spazio metà alla fotografia, metà al testo, alle impressioni. Tuttavia questi libri sono anche molto diversi, secondo me. E’ passato molto tempo dalla prima pubblicazione – 12 anni sono tanti -, nel frattempo sono diventata più matura e ho cercato di scrivere diversamente. Ma penso che il secondo libro sia diverso soprattutto perché lavoro in questo luogo speciale, che è il Museo Nazionale del Contadino Romeno, dove ho imparato tantissimo. Non avrei mai scritto un libro del genere, e in questo modo, se non avessi lavorato al Museo Nazionale del Contadino Romeno. Quell’amore travolgente del primo libro, che si poteva notare ad ogni pagina, giovanile, esuberante, diventa, in questo nuovo libro, più profondo, perché con il passare del tempo il mio amore per Roma si è intensificato, lo esprimo diversamente, si trova nascosto dietro le parole, bisogna cercarlo, così come, al Museo del Contadino romeno — per chi conosce la mostra permanente — le cose non si svelano sin da subito, bisogna venire, tornarci, per sapere, per trovare le risposte, per porsi anche delle domande. Un valore aggiunto di “Roma inedita” è dato dal fatto che è stato pubblicato anche in italiano. “Roma inedita” è un libro che testimonia una cosa che ho imparato sempre al Museo del Contadino, apprezzare il frammento. Non c’è più solo l’amore per la Roma monumentale, grandiosa ed eterna, ma salta fuori l’amore per i luoghi meno grandiosi, ma che per me hanno un valore sentimentale straordinario e sono altrettanto preziosi. – ha dichiarato Rodica Marinescu.
Abbiamo chiesto a Rodica Marinescu di offrirci qualche esempio dei particolari e dei dettagli che ha scelto di riportare nel suo nuovo libro: Si tratta di immagini, a volte particolari delle semplici mura, dell’intonaco screpolato, dettagli che i visitatori, al primo viaggio a Roma, forse neanche notano: ho fotografato ad esempio le mani espressive nella Fontana delle Tartarughe, o dettagli della fontana delle Api, angolini a Villa Borghese, i pini di Roma che ho ripreso sdraiata sull’erba per poter cogliere il loro fogliame che fa concorrenza al cielo, alcune case in Trastevere, particolari all’interno del Colosseo. Tutti scattano immagini d’insieme del Colosseo, io invece ho fotografato dall’interno, dall’arena, e tra le splendide arcate dell’Anfiteatro Flavio si vedono le case del presente, ben schierate e colorate. Sono dettagli che forse non si notano a prima vista, ma altrettanto importanti per conoscere la città eterna. Mi è stato molto difficile scegliere tra le migliaia di fotografie, ho lasciato moltissime da parte. Avevo un’immensità di ricordi legati anche alle foto che ho selezionato, ma ho dovuto scegliere quelli più sintetici, che esprimessero meglio il mio profondo sentimento per Roma. – ha aggiunto la fotografa.
Attualmente, il Museo Nazionale del Contadino romeno ospita anche la mostra fotografica intitolata Tetti, di Rodica Marinescu, la quinta dedicata al dialogo tra la Romania e l’Italia. Infatti, il libro “Roma inedita”, viene presentato proprio nell’ultima settimana in cui questa mostra può essere ancora visitata nella sala Foaier del Museo del Contadino. Rodica Marinescu ci ha dichiarato che i titoli delle sue mostre saltano fuori quando guarda e riguarda le foto scattate lungo il tempo in Italia e a Roma. Ogni volta trova nuovi aspetti, cose che accomunano l’Italia e la Romania, questi due spazi culturali. E tutto questo – le fotografie, i libri, gli appunti – nasce dalla sua lunga e duratura passione per l’Italia, nata nel 1991 quando ha visitato Roma per la prima volta. L’amore a prima vista per l’Italia e per Roma è diventato sempre più profondo, anche se sono passati più di 20 anni da quel primo viaggio, tant’è che Rodica Marinescu ci torna ogni volta che ne ha la possibilità. Le abbiamo chiesto quali sono i progetti che ha in mente per il prossimo periodo:
Al momento, al Museo del Contadino ci sono dei lavori di ristrutturazione che probabilmente andranno avanti per un anno o anche di più. Sfrutterò questo periodo per trovare nuovi argomenti, anche perché, come ho già detto, le foto offrono numerosi spunti, basta che io dia un’occhiata alle migliaia di fotografie che ho raccolto. Inoltre, spero di poter tornare a Roma e di continuare a fare foto. Un’altra cosa che ho in mente di fare è di riuscire, entro qualche anno, il prima possibile, a trascrivere al computer i miei diari di viaggio in Italia. Sono stata 18 volte a Roma e ho tenuto costantemente e con molta minuzia diari di ciascuno dei miei viaggi. “Roma tra diario e fotografia”, il mio primo libro, contiene le impressioni dei primi tre viaggi, fino al 2004. Dal 2004 al 2015 sono tornata più volte a Roma, ho ancora gli appunti scritti a mano e, secondo me, vale la pena di portarli alla luce ad un certo momento. – ha concluso Rodica Marinescu.