Nuovi film con Bogdan Dumitrache
Bogdan Dumitrache, uno degli attori più talentati e premiati della nuova ondata del cinema romeno, è protagonista in due film recenti.
Corina Sabău, 04.06.2024, 11:00
Bogdan Dumitrache, uno degli attori più talentati e premiati della nuova ondata del cinema romeno, è protagonista in due film recenti: “Good Guys Go to Heaven” (di Radu Potcoavă) e “Three Kilometres to the End of the World” (di Emanuel Pârvu), film insignito del Premio Queer Palm al Festival di Cannes. Dalla sua fondazione, nel 2010, Cannes Film Festival Queer Palm ha premiato film memorabili che riflettono la diversità e l’importanza dei temi toccati. A consegnare il premio al regista Emanuel Pârvu è stato il cineasta Lukas Dhont che ha letto anche la motivazione della giuria: „Una decomposizione dura e preziosa di un sistema della violenza. La sua prospettiva svela lentamente il mondo patriarcale in cui sono cresciuti i nostri personaggi in cui lo spazio dell’esistenza completa è reso impossibile dalle strutture di idee profondamente radicate. In questo film ipnotizzante, le persone sembrano essere tenute da corde che le allontanano dalla luce, fino a quando alcune cominciano a liberarsene”.
Accanto al regista Emanuel Pârvu, sul tappetto rosso sono saliti anche gli attori Bogdan Dumitrache, Valeriu Andriuță, Ciprian Chiujdea e Ingrid Micu-Berescu. Mentre la prima romena del film “Three Kilometres to the End of the World” avrà luogo al TIFF – Transilvania International Film Transilvania (14-24 giugno, Cluj-Napoca), “Good Guys Go to Heaven” è stato già visionato dal pubblico locale. In questa commedia romantica, Bogdan Dumitrache interpreta il ruolo di un uomo che muore e arriva nel Paradiso, su una spiaggia deserta, dove incontra nuovamente Laura, la ragazza di cui era innamorato al liceo. Partendo dai due film recenti in cui interpreta il ruolo protagonista, abbiamo parlato con Bogdan Dumitrache della sua carriera cinematografica, di come sceglie i suoi ruoli e dell’impronta che ha messo su di lui la nuova ondata del cinema romeno: “Good Guys Go to Heaven” è un film che rivolge domande al pubblico in un modo accessibile, ma non privo di profondità. Allo stesso tempo, è un film che cerca di riportare il pubblico nelle sale, invitandolo a scappare via da questa realtà che spesso non ci piace. Potrei dire che è un film che sfrutta una ricetta americana che cerca di adattare al contesto romeno. Radu Potcoavă è un artista, e il suo film è una prova onesta di utilizzo del linguaggio cinematografico per porre al pubblico, in un modo piacevole, un problema scomodo e spiacevole com’è la morte. Quanto al modo in cui scelgo le sceneggiature, la prima lettura è fondamentale, è il momento in cui filtro la storia attraverso le mie lenti. Allora mi rendo conto se ci sono problemi, se il personaggio è coerente e le sue azioni sono normali, naturali. Questo è il primo filtro che applico. Quando ho letto la sceneggiatura del film “Good Guys Go to Heaven”, scritta da Radu Potcoavă, mi è piaciuta proprio questa logica del personaggio, che è così vivo e umano. Lui non vuole accettare di essere morto e non può credere di essere arrivato in un altro mondo che è così simile a quello che ha appena lasciato. Persino gli errori e i piccoli malintesi che gli possono alleggerire la situazione sono più o meno gli stessi. Quindi posso dire che “Good Guys Go to Heaven” è una bella scommessa per riportare il pubblico nelle sale cinematografiche, una scommessa che io ho accettato. Credo che la presenza di questo nuovo tipo di cinema apparso sul mercato – che chiamiamo film da pubblico – sia riuscito a riportare la gente nelle sale e mi sembra un’ottima cosa. È meraviglioso che si è arrivati a questo, che le persone vengono a vedere film romeni. È anche un modo piacevole per passare il tempo con la famiglia e gli amici, spero che sia ripresa questa abitudine sociale di andare al cinema.”
Bogdan Dumitrache ha vinto tre trofei Gopo: nel 2011 per “Portrait of a Fighter as a Young Man” (del regista Constantin Popescu), nel 2012 per “Best Intentions” (di Adrian Sitaru) e nel 2019 per “Pororoca” (di Constantin Popescu). Per “Poroca”, l’attore ha vinto anche il Premio al miglior attore al Festival del Cinema di San Sebastian. I ruoli nei film “Double” (della regista Catrinel Dănăiață) e “Man and dog” (di Ștefan Constantinescu) gli hanno portato altre due nomination. Della sua filmografia che contiene più di 30 ruoli, la maggior parte protagonisti, Bogdan Dumitrache considera che il ruolo fondamentale sia stato quello nella pellicola “Portait of a Fighter as a Young Man” e si considera fortunato per essersi formato con la nuova ondata del cinema romeno: “Mi sembra essenziale questo ruolo, perché piuttosto faccio riferimento ai periodi in cui ho interpretato ruoli o meno, che ai ruoli che ho avuto. Ho cominciato a fare l’attore dieci anni dopo aver finito gli studi universitari e in “Portait of a Fighter as a Young Man” ho avuto il mio primo ruolo più lungo. E sebbene sia stato un ruolo non protagonista, sono riuscito a creare un personaggio vivo e autentico. È stato anche il ruolo per il quale ho ottenuto il mio primo premio e, dopo questo film, sono apparsi anche altri ruoli e altre opportunità di sviluppo per me, di far vedere anche agli altri cosa so fare. Quanto alla nuova ondata del cinema romeno, mi ritengo fortunato per il fatto di essere cresciuto come attore assieme a questo movimento, di aver avuto la fortuna di fare film proprio nel momento in cui è apparso il film “Marfa și banii” di Cristi Puiu. Sono stato molto contento all’epoca che il mio amico, l’attore Dragoș Bucur, abbia interpretato nel film e sia stato coinvolto in questo nuovo movimento che ha voluto cambiare cose e lo ha anche fatto. Sono entusiasta e riconoscente.”
Bogdan Dumitrache è anche uno dei fondatori del Teatro indipendente Apollo 111 ed ha interpretato ruoli nelle produzioni HBO “Alla deriva” (2010) e “Ruxx” (2022).