Nina Cassian torna all’editrice Casa Radio
L'audiolibro (libro e CD) di grande successo "Dans / Danza", con poesie lette da Nina Cassian, è stato ripubblicato dall’editrice Casa Radio, in un'edizione ampliata, con nuove poesie lette dall'autrice e un'intervista sull'opera e l'emigrazione, realizzata dal giornalista Emil Buruiană.

Corina Sabău, 07.03.2025, 20:07
L’audiolibro (libro e CD) di grande successo “Dans / Danza”, con poesie lette da Nina Cassian, è stato ripubblicato dall’ editrice Casa Radio, in un’edizione sostanzialmente ampliata, con nuove poesie lette dall’autrice e un’intervista sull’opera e l’emigrazione, realizzata dal giornalista Emil Buruiană. Il nuovo audiolibro è stato realizzato in occasione del centenario della nascita di Nina Cassian nel 2024, e comprende 51 poesie lette alla radio da Nina Cassian tra il 1959 e il 2003. La prefazione è firmata da Cosmin Ciotloş e le illustrazioni da Tudor Jebeleanu. Saggista, traduttrice, compositrice e artista visiva, Nina Cassian proviene da una famiglia di origine ebraica. Durante l’adolescenza frequentò gli ambienti intellettuali di sinistra e a 16 anni aderì all’organizzazione della Gioventù Comunista, allora illegale, sognando “di salvare il mondo da tutti gli antagonismi fondamentali tra sessi, razze, popoli, classi”.
Esordì nel 1947, con il volume di versi surrealisti “La scara 1/1 / A scala 1/1”, ma in seguito ad un attacco ideologico contro di lei, lanciato sul giornale Scânteia, iniziò gradualmente a scrivere poesie proletcultiste. “Dopo una deviazione di circa otto anni”, come lei stessa diceva, tornò alla poesia autentica e iniziò a scrivere anche letteratura per bambini. Come traduttrice realizzò eccezionali traduzioni di Shakespeare, Bertolt Brecht, Christian Morgenstern, Iannis Ritsos e Paul Celan. “La storia di due cuccioli di tigre di nome Ninigra e Aligru”, una splendida poesia per bambini, le valse il Premio dell’Unione degli Scrittori Romeni nel 1969. Nel 1985, mentre si trovava negli Stati Uniti come visiting professor alla New York University, venne a sapere dell’arresto e dell’omicidio in carcere del dissidente Gheorghe Ursu, suo caro amico, nel cui diario confiscato dalla Securitate venivano menzionate le sue opinioni politiche, “evidentemente anti-Ceausescu”.
Rimase in America mentre il suo appartamento in Romania fu confiscato e i suoi libri banditi e ritirati dalle biblioteche fino alla caduta del regime di Ceaușescu. Negli Stati Uniti pubblicò traduzioni di poesie scritte in romeno (“Life Sentence”), ma anche poesie scritte direttamente in inglese (“Take My Word for It!”, “Blue Apple” e “Lady of Miracles”), per le quali ottenne, nel 1994, il premio “Il Leone d’Oro” assegnato dalla New York Library. Trascorse gli ultimi 30 anni della sua vita a New York, dove scrisse le sue memorie, che considerava un “grande progetto della sua età e della sua vita”, specchio degli “anni rubati e regalati”. Intitolati “Memoria ca zestre / La memoria come dote”, i tre volumi sono apparsi in Romania tra il 2003 e il 2005.
Il critico letterario Cosmin Ciotloş, curatore della recente edizione dell’audiolibro “Dans / Danza”, il regista Alexandru Solomon e lo scrittore Călin-Andrei Mihăilescu hanno partecipato alla presentazione organizzata dall’editrice Casa Radio. Cosmin Ciotloș ha parlato della longevità della poesia di Nina Cassian: “Ciò che mi ha interessato molto è quanto di Nina Cassian preserva la poesia romena di oggi. E quando dico oggi intendo un periodo lungo. Ha attirato la mia attenzione il fatto che, ad esempio, i numerosi giochi nella poesia di Florin Iaru abbiano debiti legittimi, belli e nobili nei confronti della poesia di Nina Cassian. Che le poesie di Mircea Cărtărescu dei volumi “O seară la operă / Una sera all’opera” e “Levantul / Il levante”, indirizzate a Ion Barbu, non vanno direttamente verso Ion Barbu, ma passano attraverso il filtro di Nina Cassian. Il che, ecco, è un atto di longevità. Mi ha colpito, d’altra parte, il fatto che i poeti molto giovani di oggi siano abbastanza in sintonia con la poesia di Nina Cassian. Ci sono alcuni giovani nei quali ho grande fiducia perché scuotono le acque troppo torbide e troppo veementemente viscerali della mia generazione di poeti a cui tengo, ma che non venero. Mi riferisco soprattutto a coloro che pubblicano sulla piattaforma Mafia Sonetelor / La mafia dei Sonetti, i giovanissimi Ioan Coroamă, Florentin Popa o Mihnea Bâlici, giovani nei confronti dei quali nutro speranze. Quindi penso che la nostra reazione a ciò che Nina Cassian ha lasciato di importante nella poesia debba essere lontana dalla semplice ammirazione cieca. È una poesia che va filtrata razionalmente, documentata quanto necessario, e al termine di questa documentazione, al di là delle posizioni etiche più o meno giudicabili, si può constatare che si tratta di una formula stilistica viva. Una formula stilistica ancora oggi produttiva, e ciò non è dovuto alla longevità di Nina Cassian, ma alla longevità dell’intelligenza di Nina Cassian.”
Stabilitosi dalla fine degli anni ’80 in Canada, lo scrittore Călin Andrei Mihăilescu incontrò Nina Cassian per la prima volta nella località di 2 Mai, dove la scrittrice trascorreva le sue estati, poi, decenni dopo, a New York: “Questo è un audiolibro, quindi potete ascoltare Nina registrata alla radio tra la fine degli anni ’50 e l’inizio degli anni 2000. E posso dire che la voce di Nina Cassian è molto, molto alta se la collochiamo nel pantheon delle grandi voci romene. Era una voce educata. Era una voce estremamente intelligente, raffinata e allo stesso tempo erotica. Ho conosciuto meglio Nina a New York negli ultimi vent’anni della sua vita. Ad un certo punto andavo una volta al mese e facevo laboratori di scrittura creativa, a volte in romeno, a volte in inglese, a volte in entrambe le lingue. Facevo questi laboratori con Nina, che aveva una bottiglia di whisky della peggiore qualità, ma di solito da un litro, e beveva tanto. Ovviamente fumava più di me e, credetemi, io fumo tanto. Nina era una diva. Una diva che viveva in un condominio relativamente squallido a Roosevelt Island, un’isola situata sull’East River, dove Nina resistette alla tentazione di gettarsi, quindi non seguì l’esempio di Paul Celan o Gherasim Luca, che si suicidarono gettandosi nella Senna. Tutto era umido in quella zona tranne il suo appartamento, che era pieno di riviste, si potevano trovare molti numeri di Gazeta Literară e Romania Literară. C’era anche il famoso Paris Match del 1968, che raccontava della visita del generale de Gaulle a Bucarest.
Molto emozionante anche l’evocazione del regista Alexandru Solomon, che durante la presentazione ha proiettato anche un video realizzato da lui quando era adolescente. Nelle immagini girate a Vama Veche, sono colte Nina Cassian e la madre della regista, la pittrice e insegnante di storia dell’arte Yvonne Hasan, insieme al gruppo di artisti di cui facevano parte.