Mostre, conferenze e anteprime, a fine gennaio – inizio febbraio
Presenze italiene all'Alpin Film Festival/ Lo scrittore Antonio Rizzo presenta il suo terzo Quaderno/ Mostra di disegni e acquerelli di George-Paul Mihail/ Spettacolo lettura Donna di cuori di Gianni Spezzano al Teatro Nottara
Gabriela Petre, 01.02.2017, 07:00
La seconda edizione dell’Alpin Film Festival si è svolta nel periodo 24-29 gennaio a Brașov, Bușteni, Predeal. Dato che l’Italia possiede una ricca cultura della montagna, con personaggi eccezionali, tra cui alpinisti famosi come Riccardo Cassin, Walter Bonatti, Reinhold Messner, Simone Moro ecc., a cui si deve la conquista delle più alte cime del mondo, quest’anno l’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest ha partecipato alla seconda edizione dell’Alpin Film Festival proponendo una mostra fotografica, una conferenza sull’alpinismo italiano a cura del giornalista Alessandro Filippini e la proiezione del film documentario “L’Abisso” di Alessandro Anderloni.
Il 25 gennaio, presso il Centro Culturale Reduta di Brasov, si è svolta la presentazione di Alessandro Filippini, autore della Grande Enciclopedia dell’Olimpiade e della voce Alpinismo per l’enciclopedia Treccani, autore, insieme al regista Fredo Valla, del film “Riccardo Cassin compie 100 anni”, con Walter Bonatti e Reinhold Messner e dell’inedito “Fratelli si diventa” (un colloquio fra Walter Bonatti e Reinhold Messner). Ha collaborato con Reinhold Messner per le sue serate al FilmFestival di Trento e sempre con Messner ha scritto per Mondadori Electa il libro “Bonatti, il fratello che non sapevo di avere”. Ha curato per la Gazzetta dello Sport la collana di DVD “Il grande alpinismo”.
Sempre il 25 gennaio, il Museo Provinciale di Storia di Brasov ha ospitato l’inaugurazione della mostra fotografica “Guardare alle Alpi. Montagne del Piemonte in fotografia • 1870-1940”. La mostra è stata presentata da Veronica Lisino, conservatrice presso la Fototeca del Centro Documentazione Museomontagna.
L’esposizione è una proposta di scoperta, ma anche di riflessione, sulla storia più recente di questo mondo: dagli anni Settanta dell’Ottocento ai Quaranta del Novecento. Il tutto visto attraverso immagini altamente evocative, tratte dalle collezioni del Museo Nazionale della Montagna di Torino. Si tratta di quaranta foto, selezionate nella Fototeca del Centro Documentazione Museomontagna. Sono scatti evocativi che parlano da soli, che raccontano storie, situazioni e cambiamenti. Lo scopo della mostra è di far conoscere un po’ della magia del passato e di invitare alla scoperta degli stessi luoghi oggi, vivendo nuove emozioni, sempre continuando a Guardare alle Alpi.
Sempre nell’ambito dell’Alpin Film Festival, il 29 gennaio è stato proiettato a Predeal il documentario L’Abisso”, di Alessandro Anderloni che descrive l’impressionante Spluga della Preta nei Monti Lessini. Esplorata per la prima volta nel 1925, è stata considerata fino al 1953 l’abisso più profondo del mondo. Nei suoi impressionanti pozzi e nelle sue strettissime fessure sono state scritte alcune delle pagine più esaltanti della speleologia mondiale. Due anni di riprese, 30 discese nella grotta, oltre 70 speleologi coinvolti per raccontare l’affascinante storia delle esplorazioni nella Spluga della Preta e mostrare per la prima volta in video la Sala Nera, a meno 800 metri di profondità per un’opera diventata ormai un classico tra i film di speleologia.
Il 1 febbraio, l’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest ospita la presentazione del libro bilingue “Mi ricordo di un giorno di scuola – quaderno 3. Poeti italiani fra tradizione e innovazione: dai crepuscolari a Quasimodo e Ungaretti”. E’ l’ultimo dei tre Quaderni della serie “Mi ricordo di un giorno di scuola”, attraverso i quali lo scrittore Antonio Rizzo mette a disposizione del lettore una nuova rassegna della letteratura italiana. Laureato in Sociologia nel 1976 presso l’Università di Urbino, specializzato in semiotica e tecnica delle comunicazioni di massa e formatosi alla scuola dei professori Umbero Eco e Paolo Fabbri, Antonio Rizzo è appassionato di letteratura italiana, di storia dell’architettura e di storia dell’arte. Vive in Romania da 9 anni, è membro dell’Associazione degli Italiani di Romania — RO.AS.IT., con la quale collabora tenendo cicli di conferenze e scrivendo articoli sulla rivista Siamo di nuovo insieme”.
Il 7 febbraio, l’artista romeno George-Paul Mihail inaugura presso l’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest la mostra di pittura e acquerelli intitolata “Spartiti architettonici”. L’artista presenta dei “ritratti architettonici” di noti capolavori dell’architettura italiana. Nato a Bucarest nel 1941, George-Paul Mihail ha studiato presso l’Istituto di Arti Figurative N. Grigorescu” di Bucarest. Ha cominciato la sua attività espositiva nel 1967, e dal 1968 è membro dell’Unione Artisti Figurativi di Romania. Ha avuto mostre nel Paese e all’estero (Germania, Francia, Italia, Spagna, Austria, Belgio, Polonia, Turchia, Egitto e Canada). In Italia, ha esposto all’Accademia di Romania a Roma (1983, 1994) e all’Istituto Romeno di Venezia (2006). Ha vinto il premio della critica al XIII Festival Internazionale d’Arte Contemporanea di San Remo (2005-2006). Ha esposto alla Galleria Pergola Arte di Firenze nel 2008, e a dicembre 2012 è stato insignito del premio Lilly Brogi La Pergola Arte all’intera carriera artistica al concorso Lilly Brogi La Pergola Arte”, V edizione, organizzato a Firenze.
L’8 febbraio, la sala George Constantin del Teatro Nottara di Bucarest ospita lo spettacolo lettura “Donna di cuori” di Gianni Spezzano. La pièce ha vinto il Concorso Europeo di Drammaturgia PopDrama, organizzato dall’Università d’Arte di Târgu-Mureș, assieme al Centro Diego Fabbri (Italia), University of Wolverhampton (Gran Bretagna) e alla Fundacion Caja Granada (Spagna). L’attività drammaturgica di Gianni Spezzano, attore e drammaturgo, inizia con il corto “2×1”. Poco dopo continua con lo spettacolo “Con le frecce contro i carri armati”. Il suo ultimo lavoro è una pièce teatrale dal titolo “Squali in Vasca da Bagno” di cui cura anche la regia. Da attore ha lavorato con registi come Andrea Baracco, Marcello Cotugno, Roberto Gandini, Giancarlo Gentilucci, Ugo Mangini, Alessandro Preziosi e Andrea Taddei.
Il 22 febbraio, all’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest sarà proiettato in anteprima assoluta il film documentario “Il padrino del bandito Giuliano”, una coproduzione Italia — Romania, realizzata da Lykos Film, con la regia di Ieva Lykos e la produzione di Carlo Fusco. Il documentario racconta la vera storia del bandito Salvatore Giuliano, basandosi su documentazioni e attraverso la testimonianza di persone a conoscenza dei fatti. La proiezione sarà seguita da un dibattito con il produttore e la regista.