MoBU 2024
La seconda edizione della Fiera Internazionale d'Arte Contemporanea di Bucarest, MoBU, è stata organizzata dal 29 maggio al 2 giugno presso il Padiglione Centrale del centro espositivo Romexpo della capitale.
Eugen Cojocariu e Ion Puican, 22.06.2024, 07:30
La seconda edizione della Fiera Internazionale d’Arte Contemporanea di Bucarest, MoBU, è stata organizzata dal 29 maggio al 2 giugno presso il Padiglione Centrale del centro espositivo Romexpo della capitale. Questa edizione ha portato al pubblico un padiglione espositivo complesso e multifunzionale di 22.000 metri quadrati, all’interno e all’esterno, dedicati all’arte contemporanea. Il programma ha incluso tutte le attività specifiche di una fiera d’arte, dalle mostre alla mediazione culturale, visite guidate o eventi collaterali. MoBU ha presentato un’offerta culturale diversificata e originale, riunendo gallerie dalla Romania e dall’estero.
Abbiamo parlato con l’Ambasciatore MoBU 2024, Mihai Zgondoiu, dell’edizione di quest’anno: “Rispetto all’anno scorso è ovviamente un’edizione molto più ampia e complessa. Cioè, il numero di stand è quasi raddoppiato. Ci sono 50 stand di arte contemporanea, arte e patrimonio. Qui possiamo trovare da opere di Tonitza e Luchian, fino a opere di artisti emergenti. Le cifre sono ottime. Ci auguriamo che sia queste cifre in aumento che la qualità restino in equilibrio costante, e rimangano così anche alle prossime edizioni. I primi feedback sono stati molto positivi. La gente nota chiaramente i progressi fatti con questa seconda edizione. Sappiamo tutti che le prime edizioni, in tutte le fiere o in tutti gli eventi, che siano festival, annuali, biennali, presentano problemi o disallineamenti, ma facciamo del nostro meglio per creare per i visitatori e i collezionisti un ambiente quanto più bello e accogliente possibile, proprio per quello che la fiera si propone, ovvero quante più vendite possibili, perché solo così possiamo sostenere l’arte contemporanea.”
Petru Lucaci, presidente dell’Unione degli Artisti Visivi della Romania, ci ha parlato di quanto sia meraviglioso ciò che sta accadendo nel panorama dell’arte contemporanea in Romania: “È meraviglioso anche il fatto che ci siano sempre più iniziative che cercano di portare in primo piano l’arte contemporanea, movimenti di tutti i generi, di tutte le generazioni e che coinvolgono anche artisti stranieri. È meraviglioso che avvenga un dialogo, perché indipendentemente dal concetto di fiera o biennale, il pubblico ha la possibilità di incontrare gli artisti contemporanei e le loro opere, di tutte le generazioni, di tutti gli ambiti espressivi. L’idea che sulla scena convivano diverse manifestazioni, in diversi formati, con sfide diverse, che provengono anche dall’area sperimentale, come vedo anche qui. Si tratta di piccole gallerie o gallerie tipo artist run space che insieme dimostrano un potenziale espressivo molto interessante, che cambia il panorama contemporaneo in modo quasi radicale, perché sono energie giovani, sono artisti con informazioni aggiornate, che sono estremamente competitivi. Oltre a queste giovani gallerie, partecipano alla fiera anche le scuole d’arte, scuole che portano sempre sorprese sul mercato, rinnovano lo spazio contemporaneo, dell’espressione contemporanea, e anche questa è una cosa straordinaria.”
Uno degli artisti contemporanei importanti presenti con una mostra al MoBU, l’artista visivo Francisc Chiuariu, ci ha parlato della sua mostra e del significato delle sue opere al MoBU: “Partecipo alla seconda edizione della fiera MoBU con un progetto tutto nuovo, intitolato “No Limit”. È un progetto in cui ho cominciato a introdurre una mia vecchia passione, la geometria e gli spazi ridotti a geometria, la figura umana e i piani di colore molto puliti, forme geometriche, parallelepipedi, cerchi e questo rapporto di reset di un mondo. La società ha bisogno di reset del genere ed è esattamente quello che sto facendo e ho cercato di fare in questo nuovo progetto. È come una sorta di spazio virtuale che lascia spazio alla metafisica. Ogni spettatore può trovare le proprie ricerche filosofiche interiori e fare tutti i tipi di interpretazioni sulle opere di questo progetto.”
Francisc Chiuariu ha ammesso l’importanza dell’esistenza del MoBU per il pubblico amante dell’arte contemporanea: “Credo che il pubblico sia in corso di formazione. Per la maturità del pubblico c’è ancora bisogno di tempo. Ma la comparsa di queste fiere in qualche modo la spingono, obbligano l’occhio del consumatore d’arte a diffondere una certa cultura visiva. E qui includo sia i consumatori informati che quelli non informati, ma che possono diventare collezionisti d’arte”.
Altra presenza espositiva è quella dell’artista visiva ATOMA, che ci ha parlato delle sue opere esposte al MoBU. ATOMA ci ha detto alcune parole anche sulla sua mostra “Sevrajă 2.0” che si terrà a Brașov (Romania centrale): “Le opere che sono state esposte nella mostra “Sevrajă” parlano del tema delle dipendenze, del nostro rapporto con la tecnologia, delle sensazioni che proviamo in questa dipendenza. Qui sono esposte alcune delle opere, mentre la maggior parte si trova presso il Museo d’Arte di Brașov, dove è allestita una mia mostra personale temporanea al piano terra del museo. Io vedo viaggiare questa mostra “Sevrajă 2.0″, la vedo esplorare il pubblico e trasmettere il messaggio. Questo è esattamente il motivo per cui ho iniziato a fare street art, perché l’opera nello spazio pubblico comunica in modo molto diretto con il pubblico. È ciò che mi auguro per le mie opere, che comunichino con un pubblico quanto più numeroso possibile e che facciano arrivare il messaggio quanto più lontano. E 2.0 include una seconda fase intermedia del progetto sulle dipendenze. Ci sono tre nuove opere esposte a Brașov. Un esperimento che ho iniziato a fare con le pillole di resina, in qualche modo sto esplorando quest’area sempre più a fondo e voglio in qualche modo prepararmi per la prossima mostra, che sarà molto più dettagliata.”