MNIR alla mostra internazionale „First Kings of Europe”
A fine marzo, negli USA, presso il famoso Field Museum of Natural History di Chicago, è stata inaugurata una mostra internazionale senza precedenti e tanto attesa, una mostra in cui la Romania svolge un ruolo importante: First Kings of Europe.
Ion Puican, 27.05.2023, 10:58
A fine marzo negli Stati Uniti dAmerica, presso il famoso Field Museum of Natural History di Chicago, è stata inaugurata una mostra internazionale senza precedenti e tanto attesa, una mostra in cui la Romania svolge un ruolo importante: “First Kings of Europe”. Questo progetto culturale senza precedenti, avviato 6 anni fa dal museo americano, presenta pezzi eccezionali del patrimonio di 26 musei di 11 Paesi del sud-est europeo, tra cui Albania, Bulgaria, Croazia, Montenegro, Serbia, Slovenia, Ungheria e Romania.
Abbiamo parlato con la museografa Corina Borș, coordinatrice della mostra per conto della Romania, tramite il Museo Nazionale di Storia, di questo progetto, della sua nascita e della proposta di questa vasta mostra: “È praticamente la seconda mostra internazionale a cui partecipa il Museo Nazionale di Storia della Romania negli Stati Uniti e in Canada. Liniziativa è stata avviata dal prestigioso Field Museum of Natural History di Chicago. Nonostante il suo titolo, che mira semplicemente ad attirare il pubblico e sottolineare unidea molto speciale, la mostra ha un tema archeologico preistorico, iniziando a presentare a questo pubblico una storia che risale a più di 7.000 anni fa. Il progetto “First Kings of Europe” è stato avviato dai rappresentanti del Field Museum più di 6 anni fa. Tutto è cominciato con la visita a Bucarest del ricercatore e archeologo americano William Parkinson e del suo partner nelle azioni di ricerca e poi di creazione della mostra, Attila Gyucha. Il tema della mostra è archeologico, incentrato sul periodo preistorico, a partire dal neolitico e terminando alla fine della seconda Età del Ferro. Si tratta di una mostra che invita il pubblico a esplorare lascesa al potere dei primi dinasti, come vengono chiamati oggi, re e regine della vecchia Europa. Un invito a scoprire come le comunità agricole egualitarie abbiano sviluppato per la prima volta i concetti di potere, disuguaglianza sociale e gerarchia. Significa un viaggio indietro nel tempo, lontano, fino a quasi 5.000 aC, un viaggio segnato da tutta una serie di reperti preistorici di primaria importanza provenienti dalle collezioni di 26 musei di 11 Paesi dellEuropa sud-orientale. Questi artefatti preistorici, rappresentati da utensili, armi, sculture, ornamenti, tutta una serie di altri elementi realizzati in ceramica, metallo, osso o pietra, sono un invito a scoprire la vita preistorica in queste antiche società della regione balcanica. La mostra invita allavventura, secondo me, su una serie di rotte di scambio che hanno plasmato il mondo come lo conosciamo oggi. Allo stesso modo, gli artefatti segnano punti di riferimento legati alle cerimonie di quei tempi lontani, dalla ricostruzione di un altare neolitico a una scena funeraria. Non in ultimo, ci sono oggetti particolarmente preziosi, come le armi, ma anche segni di potere che hanno trasformato i guerrieri in, chiamiamoli, dinasti”.
La museografa Corina Borș ci ha parlato della struttura della mostra: “La mostra è strutturata attorno a quattro temi principali ed è organizzata anche cronologicamente, dal Neolitico alla prima Età del Ferro. La prima sezione, dedicata al Neolitico, esplora laspetto che avrebbero avuto le terre su cui si svilupparono queste civiltà preistoriche prima della comparsa dei primi re. Il periodo dellEtà del Rame o dell’Eneolitico è quello in cui, praticamente, si può parlare della comparsa dei primi oggetti in metallo prezioso, tra i più antichi al mondo, rinvenuti sullattuale territorio di Romania e Bulgaria. La terza sezione, dedicata allEtà del Bronzo, ha come idea centrale lemergere di nuove rotte, se vogliamo, del potere e lemergere dei primi dinasti, nel senso in cui si potrebbe parlare di regalità. Infine, lultima parte della mostra, quella sullEtà del Ferro, praticamente sul primo millennio avanti Cristo, è dedicata alla nascita dellidea di regalità.
Qual è il contributo della Romania a questo progetto? Corina Borş: “Dalla Romania partecipano sei musei a questa importante mostra. Il coordinatore del progetto espositivo è il Museo Nazionale di Storia della Romania, che è partner del Museo Nazionale di Storia della Transilvania di Cluj, del Complesso Museale Nazionale di Piatra-Neamț, del Museo della Civiltà Gumelnița di Oltenița, del Museo Oltenia di Craiova e del Museo Provinciale di Buzău. Dalle collezioni dei 6 musei citati, partecipa una selezione di 90 reperti pre e protostorici, risalenti al Neolitico, allEtà del Bronzo e fino alla seconda Età del Ferro.
Come è stata accolta la mostra dal pubblico oltreoceano? Corina Borș: “Al momento è difficile rispondere a questa domanda, perché siamo solo allinizio della presentazione della mostra nella seconda destinazione. In un percorso espositivo di oltre due anni e mezzo, sono state prese in considerazione tre destinazioni, vale a dire New York, Chicago e Gatineau in Canada. Secondo noi, la mostra sarà un vero successo, trattandosi di un tema completamente nuovo per il pubblico americano. Ma è giusto aspettare le sue reazioni e le sue opinioni”.