Le reti sociali viste dagli intellettuali
La casa editrice Polirom ha pubblicato di recente il volume collettivo La vita su Facebook. Metto «mi piace», quindi esisto, coordinato dalla giornalista e scrittrice romena, residente in Francia, Cristina Hermeziu
Christine Leșcu, 01.05.2020, 11:23
Poco prima dell’isolamento domiciliare determinato dalla dichiarazione dello stato di emergenza, la casa editrice Polirom lanciava uno dei suoi più recenti progetti editoriali: il volume collettivo La vita su Facebook. Metto «mi piace», quindi esisto”, coordinato dalla giornalista e scrittrice romena, residente in Francia, Cristina Hermeziu. Molti intellettuali di spicco con voci attive dal punto di vista civico sono stati invitati a discutere apertamente della loro attività sulle reti sociali e di rispondere alla domanda su quanto reale è diventata la vita virtuale. “L’idea del libro è nata da un senso si perplessità. In Romania, all’inizio del 2019, c’erano 10 profili di Facebook, quindi rapportato alla popolazione del Paese, risulterebbe che uno su due romeni ha anche un’esistenza virtuale. Ovviamente, parliamo di un fenomeno globale, che non esiste solo in Romania, ma nel contesto in cui miliardi di persone sono in contatto ogni giorno sulla rete creata nel 2004 da Mark Zuckerberg credo sia pertinente chiederci che tipo di specchio ci stenda Facebook, come è la società quotidiana coltra tra la dipendenza dalla rete e forse di consumo utile di informazioni fornite dalle reti sociali. Dunque, il libro La vita su Facebook. Metto «Mi piace», quindi esisto”, non è un manuale di uso delle reti sociali, ma direi un possibile catalogo di rapporti esemplari con questa rete, creato dalla prospettiva di intellettuali, filosofi, sociologi, psicologi, antropologi, giornalisti e storici che noi abbiamo invitato ad esaminare il fenomeno”, ha dichiarato Cristina Hermeziu.
Il risultato si può consultare nelle oltre 300 pagine del libro La vita su facebook. Metto «mi piace», quindi esisto”, infatti, una descrizione delle opinioni, stati d’animo, foto, atteggiamenti, irritazioni e gioie che le reti sociali ci offrono. Il fenomeno non può essere descritto solo in bianco e nero, né può essere accolto senza riserva o ignorato perché considerato di poca importanza. E quasi tutte le persone che hanno contribuito a questo volume hanno dichiarato di avere un certo livello di dipendenza da Facebook, afferma Cristina Hermeziu: “Gli intellettuali, gli specialisti in vari settori si sono completati ed hanno descritto la propria relazione con le reti sociali, scrivendo anche testi ben argomentati e divertenti. La struttura del libro offre anche una possibile chiave di lettura. Nella prima parte sono raccolti testi più confessionali e più letterari per il modo in cui espongono i rapporti degli autori con le reti sociali. La seconda parte è dedicata all’analisi e crea uno spazio di riflessione che abbina il rigore scientifico all’esperienza personale, accennando anche ai più recenti studi sull’impatto delle reti sociali. Questo libro è molto diverso e credo che sia molto interessante vedere come diversi autori hanno pareri convergenti su certi argomenti e diversi su altri.” Un contributo importante alla realizzazione del volume sono state le illustrazioni realizzate da Tudor Banuș e Dan Perjovschi che rappresentano, infatti, la loro propria visione sulla vita sulle reti sociali.