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Le giornate del Museo del Villaggio

Dal 10 al 17 maggio, il Museo Nazionale del Villaggio Dimitrie Gusti di Bucarest ha ospitato sette giorni di eventi per celebrare le Giornate del Museo del Villaggio, a 85 anni dalla sua fondazione.

Le giornate del Museo del Villaggio
Le giornate del Museo del Villaggio

, 28.05.2021, 19:49

Dal 10 al 17 maggio, il Museo Nazionale del Villaggio Dimitrie Gusti di Bucarest, unoasi di tranquillità, natura, tradizione e cultura, ha ospitato sette giorni di eventi, mostre e fiere per celebrare le Giornate del Museo del Villaggio, a 85 anni dalla sua fondazione. Il Museo è stato inaugurato il 10 maggio 1936, alla presenza di re Carlo II e da allora ha rappresentato una delle più importanti attrattive turistiche della capitale. La motivazione che è stata alla base dellallestimento di questo museo allaperto è stata limportanza del villaggio nella cultura romena, delle tradizioni e dei mestieri tramandati da una generazione allaltra nellambiente rurale. In riva al lago Herăstrău, a Bucarest, numerose case, installazioni e masserie autentiche sono state re-assemblate dopo essere trasportate nella capitale in treno, con la carrozza o con la barca, in uno sforzo straordinario che ha dato vita al Museo. La più vecchia casa è stata eretta nel XVII secolo, mentre la più recente nel XX.



La manager del museo, Paulina Popoiu, ci ha parlato dellanniversario del Museo: Abbiamo organizzato queste attività dedicate alle giornate del museo, quindi circa una settimana del mese di maggio, per ricordare anche il periodo in cui sono state gettate le sue basi e chi sono i fondatori. A causa della pandemia, le festività sono un po più semplici rispetto a quelle organizzate per lottantesimo anniversario del Museo, ma è normale data la situazione in cui ci troviamo. Ma, comunque, credo ci siano state tante cose da vedere e abbiamo avuto anche molte sorprese. E stato istituito per la prima volta e in modo ufficiale il titolo di Ambasciatore Onorario del Museo del Villaggio. Perché lo riteniamo un modo per ricompensare coloro che, in un modo o in un altro, lungo gli anni e a volte per tutta la loro vita, hanno contribuito allo sviluppo del museo oppure a farlo conoscere nel Paese e oltre confine. Spero che possiamo continuare ad assegnare questo titolo fino al centenario del Museo.



Abbiamo continuato la nostra chiacchierata con Paulina Popoiu, che ci ha raccontato degli inizi del museo e delle mostre che fanno riferimento a quei momenti: Dovevo forse dire sin dallinizio che tutte queste azioni si sono svolte sotto lo slogan Il Museo e la Regalità. E abbiamo scelto questo slogan perché lorganizzazione del Museo del Villaggio è legata in primo luogo alla Casa Reale, che ha offerto non solo sostegno finanziario al momento della sua fondazione, ma ha anche appoggiato moralmente le ricerche fatte da Dimitrie Gusti e dalla scuola sociologica di Bucarest in 600 villaggi romeni, mentre le Fondazioni Il Principe Carlo hanno contribuito alla nascita di questo museo. Per noi il museo è anche unistituzione fondata dalla monarchia e quindi è normale ricordare ai bucarestini e a tutti che ricorrono 100 anni dalla nascita di Re Michele, un re che negli ultimi anni è stato amico del museo. Abbiamo inaugurato una mostra il 10 maggio, un giorno simbolico, sia perché è la Giornata della Monarchia, sia perché arriva dopo il 9 maggio – la Giornata dellIndipendenza della Romania e la Festa dellEuropa – eventi che si interconnettono e di cui il Museo del Villaggio è in qualche modo protagonista. Questa mostra, intitolata Il Museo e la Regalità racconta della vita di Re Michele e non solo, anche della fondazione del Museo – sono esposte foto darchivio, abbiamo collaborato con gli Archivi Nazionali e con la Casa Reale, che ci hanno fornito anche alcuni oggetti appartenuti a Re Michele. Per ricreare latmosfera degli anni 1936, abbiamo portato macchine da collezione del tutto speciali, che vale la pena di vedere. In questo periodo di 7 giorni, sono venute persone in costumi depoca – prestati dal Teatro Nazionale di Bucarest – e abbiamo cercato di rievocare latmosfera urbana in cui è nato il Museo del Villaggio, perché esiste questo interessante abbinamento: un museo del villaggio e della civiltà tradizionale è collocato nel cuore di una grande città come Bucarest. In un certo modo, il Museo del Villaggio rappresenta in modo naturale il cuore di questa grande città, perché custodisce valori identitari, e parliamo del contadino romeno, che è protagonista in tutta questazione, perché queste sono le sue case – che ci sono state regalate da generazioni intere di contadini.



Alla fine della nostra conversazione, la manager del Museo Nazionale del Villaggio Dimitrie Gusti, Paulina Popoiu, ci ha parlato con orgoglio dellinteresse di cui questo luogo speciale di Bucarest gode tra i turisti: Va ricordato che prima della pandemia il museo ha avuto 910.000 visitatori allanno, di cui molti stranieri. In un anno addirittura oltre 500.000 visitatori sono stati stranieri. Perciò chiamerei il Museo del Villaggio “lambasciatore della Romania nel mondo – perché abbiamo allestito molte mostre allestero e spero che possiamo continuare a farlo quando sarà passato questo periodo difficile.

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