La Romania alla Fiera del Libro di Londra 2024
A 35 anni dalla Rivoluzione Romena, l’Istituto Culturale Romeno ha celebrato la libertà in tutte le sue forme creative, ad una nuova edizione della Fiera del Libro di Londra / London Book Fair.
Corina Sabău, 06.04.2024, 07:00
A 35 anni dalla Rivoluzione Romena, l’Istituto Culturale Romeno ha celebrato la libertà in tutte le sue forme creative, ad una nuova edizione della Fiera del Libro di Londra / London Book Fair. Sintetizzata con il motto “Le Voci della libertà / Voices of Freedom”, la partecipazione della Romania all’edizione di quest’anno della Fiera del Libro di Londra – uno dei maggiori eventi dedicati ai professionisti del settore letterario – è stata dedicata a tutte le generazioni di scrittori autoctoni che hanno creato con una totale libertà della parola. L’Istituto Culturale Romeno ha preparato un programma di eventi, tra presentazioni di libri, conferenze e spettacoli di spoken word, che si sono svolti presso lo stand dell’ICR alla fiera, alla sede dell’ICR di Londra, alla biblioteca Barbican e alla Conway Hall.
Eli Bădică, coordinatrice e fondatrice della collana di letteratura romena contemporanea n’autor del Gruppo Editoriale Nemira, ci ha parlato della partecipazione alla Fiera del Libro di Londra dalla sua prospettiva di editore: “Certo che una fiera del genere è accessibile anche al pubblico, ma non è con vendita libri. Non è una fiera simile a quelle che si svolgono in Romania, in cui sono organizzati molti eventi e presentazioni, è un evento dedicato piuttosto ad agenti letterari, editor, manager culturali e traduttori, al networking letterario, ma anche commerciale. È una fiera importante per me e i miei colleghi, che stiamo lavorando in quest’industria, la seconda dopo quella di Francoforte come importanza a livello mondiale. Proprio per questo sono organizzate, in maniera in qualche modo strategica, in primavera e in autunno, perché sono le fiere in cui vengono acquistati di solito diritti per la traduzione. Tornando alla presenza della Romania all’attuale edizione della fiera, una parte degli eventi si è svolta presso la sede dell’Istituto Culturale Romeno di Londra, mentre altri due eventi hanno avuto luogo presso biblioteche, in alcuni spazi bellissimi. Sono stati presenti scrittori romeni, critici letterari, manager culturali, che hanno partecipato a discussioni molto interessanti. Sono state presentate anche alcune traduzioni dal romeno all’inglese apparse di recente. Nell’ambito di questi eventi, è tornata questa discussione, che solo il 3% del mercato del libro anglo-sassone è rappresentato dalle traduzioni. E lo dico per far capire quanto sia difficile la missione degli editor, di cercare di trovare case editrici per gli scrittori romeni in questo spazio, in cui l’inglese domina il mercato del libro. Ho avuto a Londra alcuni incontri con traduttori, editor e agenti interessati veramente a quello che scrivono gli scrittori romeni. Quello che poche persone sanno è che, di solito, i piani editoriali che si fanno in questi spazi prendono in considerazione pochissimi scrittori dell’Est, a volte uno solo in un anno editoriale. E allora l’idea è che devi cercare di convincere l’editore, il traduttore o l’agente di scegliere che quello scrittore dell’Europa dell’Est sia uno scrittore romeno.”
La partecipazione all’attuale edizione della Fiera del Libro di Londra è stata inaugurata con un evento dedicato alle voci delle scrittrici di Romania e Gran Bretagna. Una delle scrittrici che hanno partecipato al dibattito è stata Elena Vlădăreanu, promotrice e coordinatrice del Premio „Sofia Nădejde”, assegnato alle scrittrici romene contemporanee. Elena Vlădăreanu: „Una delle scrittrici partecipanti a questa discussione è stata la scrittrice Alina Purcaru, che coordina, assieme a Paula Erizanu, l’antologia in tre volumi “Un secolo di poesia romena scritta da donne”, pubblicata dalla casa editrice Cartier. È un’antologia molto importante perché Alina e Paula hanno raccolto un secolo di poesia romena, selezionando e riuscendo a portare in primo piano scrittrici che molta gente non conosce neanche. Alla stessa discussione hanno partecipato anche due scrittrici e filosofe molto interessanti di Gran Bretagna, con una ricca attività e dottorati in filosofia, Suzannah Lipscomb e Hannah Dawson. Suzannah Lipscomb è specializzata in storia e di recente ha gettato le basi di un premio alla letteratura non-fiction e che viene a continuare il premio concesso in Gran Bretagna alla letteratura di finzione. Questo premio che ha creato è intitolato Women’s Prize for Non-Fiction. Al dibattito organizzato dall’ICR Londra, Suzannah Lipscomb ha detto che l’idea del premio le è venuta notando che i riferimenti a livello accademico erano piuttosto ai testi e alle ricerche scritte da uomini. Perciò, ha pensato di mettere in risalto questi testi di non-finzione scritti da donne e per questo ha creato il premio, che quest’anno sarà assegnato per la prima volta. A suo turno, Hannah Dawson, specialista nella filosofia del linguaggio, ha pubblicato di recente all’editrice Penguin un’antologia intitolata The Penguin Book of Feminist Writing. Per raccoglierla, la Dawson ha percorso almeno 100 anni di letteratura scritta da donne. È stata interessata, in primo luogo, a trovare testi sconosciuti che toccassero argomenti femministi. Ed ha avuto la sorpresa di trovare testi molto antichi, di oltre 100 anni, che trattavano in un modo molto contemporaneo tematiche femministe, come la parità di diritti, il diritto all’istruzione, lo status sociale delle donne, i rapporti che le donne hanno all’interno della famiglia e all’interno della società.”
Mădălina Căuneac, Liliana Corobca, Cosmin Perța, Florentin Popa, Maria Stadnicka, Matei Vișniec, Marius Chivu, Bogdan Crețu, Alex Ciorogar e Susan Curtis, Iulian Morar, Gabi Reigh e Milena Deleva completano la lista dei partecipanti agli eventi organizzati dall’ICR Londra nell’ambito della Fiera del Libro di Londra.