La produttrice Anda Ionescu, selezionata nel programma Berlinale Talents
Tre cineaste di Romania – Anda Ionescu, produttrice, Boróka Biró, direttrice della fotografia e Marina Palii, attrice – hanno partecipato questanno al workshop Berlinale Talents, svoltosi nellambito del Festival del Cinema di Berlino
Corina Sabău, 09.04.2021, 19:12
Tre cineaste di Romania — Anda Ionescu, produttrice, Boróka Biró, direttrice della fotografia e Marina Palii, attrice — hanno partecipato quest’anno al workshop Berlinale Talents, svoltosi nell’ambito del Festival del Cinema di Berlino (1-5 marzo 2021). Invitata oggi ai microfoni di RRI è Anda Ionescu, che ha prodotto quattro film romeni la cui prima ha avuto luogo nel 2020 a vari festival internazionali: “Mia misses her revenge”, di Bogdan Theodor Olteanu, Otto the Barbarian”, di Ruxandra Ghiţescu, Us against Us”, di Andra Tarara e Holly Father”, di Andrei Dăscălescu. Anda Ionescu è entrata in contatto con l’industria cinematografica mentre studiava in Danimarca, all’Università di Aarhus. Vi ha fondato l’Aarhus Short Film Challenge, un festival di cortometraggi volto a incoraggiare gli studenti e i laureati a realizzare film indipendenti. Nello stesso periodo, ha creato, assieme ad alcuni amici appassionati di cinema, FilmSense, un’associazione che punta su programmi educativi e sullo sviluppo di una piattaforma di promozione del cinema. Nel 2016, ha lavorato con un’equipe internazionale a una mini-serie SF, girata nel Qatar. Dopo quest’esperienza, ha lavorato come produttore ai quattro film presentati per la prima volta nel 2020, impegnandosi nel loro sviluppo e finanziamento.
Abbiamo parlato con Anda Ionescu della selezione al workshop Berlinale Talents e dei quattro film romeni lanciati l’anno scorso di cui è stata produttrice. Berlinale Talents, evento del Festival Internazionale del Cinema di Berlino, ha visto partecipare quest’anno realizzatori di film a inizio carriera, offrendo loro una piattaforma dove hanno avuto l’occasione di incontrare altre persone del settore e a crearsi connessioni, ma anche un luogo dove hanno potuto partecipare a workshop intensivi con invitati prestigiosi. “E’ stata una settimana molto impegnativa, in cui abbiamo accumulato molte informazioni nuove, abbiamo avuto colloqui, dibattiti, è stata una settimana molto creativa. È interessante entrare in una bolla per 5 giorni, in cui dalla mattina alla sera, sei continuamente coinvolto in programmi e devi scegliere tra le varie opportunità che hai a disposizione per approfittare quanto più di tutto quello che accade. E’ stata un’esperienza speciale, importante per tutte le persone operanti nell’industria del cinema, tanto più per i produttori, perché per noi è di particolare importanza stabilire legami con altri produttori, poiché a volte è preferibile produrre un film assieme a più partner. Eventi del genere sono molto utili, riescono ad avvicinare le persone, ti aiutano a trovare collaboratori per progetti futuri. È importante portare avanti le cose e farle ad un altro livello. Allo stesso tempo, grazie al Berlinale Talents, ho avuto accesso a incontri e colloqui con registi e artisti scenografi dai quali ho imparato moltissimo. È stata un’opportunità poter chiacchierare un’ora con artisti come il regista thailandese Apichatpong Weerasethakul oppure la documentarista Kirsten Johnson. Sono stati colloqui molto importanti con persone che non hai spesso l’occasione di avvicinare, un’opportunità di sviluppo a più livelli”, ha dichiarato la produttrice Anda Ionescu.
Tramite la compagnia Tangaj Production, in cui è associata con Anamaria Antoci, Anda Ionescu ha prodotto due film indipendenti, cioè senza finanziamento dal Centro Nazionale del Cinema (CNC): “Mia misses her revenge”, di Bogdan Theodor Olteanu, e il documentario Us against Us”, di Andra Tarara. In Otto the Barbarian”, di Ruxandra Ghiţescu, è stata produttore delegato tramite Alien Film, mentre per quanto riguarda Holly Father”, di Andrei Dăscălescu, è stata produttore principale. Anda Ionescu ci ha parlato di quello che l’ha spinta a impegnarsi in questi progetti: “Mi hanno toccato le storie e gli autori. Prima di arrivare ai due progetti di Andrei Tarara e di Andrei Dăscălescu, non sospettavo di avere una propensione per i documentari personali, ma mi sono resa conto che questa zona mi attrae. Però tutti e quattro i progetti mi hanno attirato sin dall’inizio, ho sentito che erano autentici e secondo me, il primo passo è che ti piaccia la proposta. Come produttore, devi essere motivato, ti deve piacere molto quello che fai e devi credere in quel progetto affinché diventi realtà. Mi sono prefissa di fare progetti quanto più diversi, di lavorare e di imparare quanto di più, c’è stata quest’energia sin dall’inizio. Le cose sono andate in porto anche perché ho conosciuto le persone adatte con cui portare a compimento questi progetti. Sono contenta perché m’interessavano tutte queste cose, volevo vedere come si lavora a un documentario, lavorare con registi debuttanti, ma anche con registi con esperienza, al secondo o terzo film, come Bogdan Theodor Olteanu e Andrei Dăscălescu. Quindi il lavoro a questi quattro film è stato un’esperienza complessa, perché si tratta di progetti diversi. È stato un lavoro intenso e impegnativo a un certo momento, perché tutti questi film hanno avuto la prima nello stesso anno. Però è andata bene e spero di continuare con la stessa energia.”