La Nobel Herta Müller
Nel 2009, lAccademia Svedese ha deciso di conferire il Premio Nobel per la letteratura a Herta Müller, scrittrice tedesca oriunda dalla Romania, il suo lirismo concentrato e la narrativa piena di sincerità che descrive luniverso dei poveri.
Corina Sabău, 28.04.2014, 14:58
Nel 2009, l’Accademia Svedese ha deciso di conferire il Premio Nobel per la letteratura a Herta Müller, scrittrice tedesca oriunda dalla Romania. Il suo lirismo concentrato e la narrativa piena di sincerità che descrive l’universo dei poveri” sono le qualità che hanno convinto la giuria. La letteratura parla a ogni singola persona — essa è proprietà privata che ti resta nella testa…Null’altro che ci parli così convincente come un libro. E che non chieda nulla in cambio, oltre al pensare e al sentire”, afferma Herta Müller.
Nata il 17 agosto 1953 nel villaggio Nitchidorf, in provincia di Timis (ovest della Romania), Herta Müller si è laureata in filologia tedesca e romena. Ha lavorato per breve tempo come traduttrice in una fabbrica di Timisoara, ma è stata licenziata per il rifiuto di collaborare con la Securitate, la famigerata polizia politica del regime comunista. Nel 1982 debutta con il volume di racconti Niederungen” (pubblicato in italiano come Bassure”), abbondantemente censurato, la cui versione integrale venne pubblicata in Germania nel 1984. La minaccia della Securitate continua, costringendo Herta Müller a emigrare nella Germania Federale nel 1987.
Pubblica romanzi: L’uomo è il maggiore fagiano del mondo” (Der Mensch ist ein großer Fasan auf der Welt, 1986; Humanitas Fiction, 2011), In viaggio su una gamba sola” (Reisende auf einem Bein, 1989; Humanitas Fiction, 2010), Anche allora, la volpe era il cacciatore (Der Fuchs war damals schon der Jäger, 1992; Humanitas Fiction, 2009, 2010), Herztier” (in italiano dal titolo Il paese delle prugne verdi, 1994), Heute wär ich mir lieber nicht begegnet” (Oggi avrei preferito non incontrarmi, 1997), L’altalena del respiro” (Atemschaukel, 2009; Humanitas Fiction, 2010), volumi di saggi, tra cui Hunger und Seide” (Fame e seta, 1995), Der König verneigt sich und tötet” (Il re s’inchina e uccide, 2003) e Immer der selbe Schnee und immer der selbe Onkel” (Sempre la stessa neve e sempre lo stesso zio), volumi di racconti, nonchè volumi di collage poem.
“Per me, Herta Müller e la sua opera rappresentano una rara combinazione di fascino e rigore. La ammiro per il suo modo di essere sempre al di sopra delle convenienze e delle mode e quasi quasi inventerei per lei un premio Nobel per la qualita’ umana. Nel resto, mi rallegro che tramite lei, una parte cupa della storia della Romania entra nel circuito della storia europea. E sono contento che l’Istituto Nobel sia stato sensibile alle verità pronunciate da Herta Müller le quali, dette da altri, sono passate inosservate”, ha dichiarato il filosofo Andrei Pleşu.
Le immagini poetiche sono talmente forti, che a volte possono distruggere. Credo che la letteratura, molte volte, possa attrarre anche persone psichicamente labili. La letteratura possiede, a volte, la capacità di offrire supporto anche a queste persone. Ma, nello stesso tempo, la letteratura ti può anche distruggere. Io l’ho provato in alcuni momenti. Se sei indebolito, la letteratura può essere talmente forte, che ti può succedere di non resistere di fronte a lei. Ti può annientare”, diceva Herta Müller.
La più bella parte del romeno è il linguaggio quotidiano. E questo l’ho imparato in fabbrica, con gli operai. E’ stata una specie di scuola per me, come anche la musica folcloristica. Fui domandata quanto mi abbia influenzato l’avanguardia. E posso dire di aver imparato di più dalla musica popolare romena che dall’avanguardia. E quando ho ascoltato Maria Tănase, sono impazzita. Ho capito per la prima volta cosa vuol dire il folklore. Quanto differente fosse il folklore romeno da quello tedesco, che ha dei testi quasi non interessanti, perciò non mi ha mai ispirata. Il folklore romeno ha tutt’altra connessione esistenziale che quello tedesco. E’ lirica pura”, definiva la scrittrice la lingua romena.
Prima del Nobel, Herta Müller ha vinto numerosi altri riconoscimenti, tra cui il Premio Kleist (1994), il Premio europeo per la letteratura Aristeion (1995), il Premio IMPAC Dublino (1998), il Premio per la letteratura della Fondazione Konrad Adenauer (2004).