La mostra “Dar / Dono”
Questa settimana è stata inaugurata una nuova mostra al Museo Nazionale di Storia della Romania (MNIR) del centro della capitale: “DAR – Donazioni, acquisti, recuperi, scoperte archeologiche”.
Ion Puican, 25.05.2024, 07:00
Questa settimana è stata inaugurata una nuova mostra al Museo Nazionale di Storia della Romania (MNIR) del centro della capitale: “DAR – Donazioni, acquisti, recuperi, scoperte archeologiche”. La mostra resterà aperta fino a settembre di quest’anno e porta davanti al pubblico amante della storia una serie di nuovi oggetti entrati nel patrimonio del Museo negli ultimi circa 15 anni. Alla conferenza stampa organizzata in occasione dell’inaugurazione della mostra “DAR”, il manager del Museo Nazionale di Storia della Romania, Ernest Oberländer-Târnoveanu ha dichiarato: “La Romania non è un Paese così ricco dal punto di vista del patrimonio, patrimonio che non è infinito o inesauribile. Perciò le istituzioni museali hanno il compito principale di raccogliere, proteggere e mettere in risalto questo patrimonio. Infatti, i musei vivono attraverso il loro patrimonio, le loro collezioni, le persone che lavorano e tutelano, studiano e mettono in risalto questi oggetti di patrimonio. I musei non sono luoghi morti, depositi, ma istituzioni molto dinamiche. E le cifre parlano da sé per testimoniano quanto sia dinamico il Museo Nazionale di Storia della Romania. Nei 52 anni di esistenza, la nostra collezione è aumentata da 50.000 pezzi a oltre 18 milioni di pezzi. Certo, su questi, 16 milioni sono la “Collezione Filatelica Nazionale”, entrata a far parte del nostro patrimonio. Però, negli ultimi dieci anni, la collezione è incrementata di oltre 100 mila oggetti. Alcuni sono pezzi di una rarità e bellezza che noi professionisti non avremmo mai immaginato di avere l’occasione di vedere al Museo Nazionale di Storia della Romania. Altri sono legati alla vita e all’attività di grandi personalità. Però, i nostri sforzi si sono concentrati sull’illustrazione della vita quotidiana della società romena negli ultimi 200 anni. Io dico spesso che è più facile ricostituire la vita quotidiana del neolitico che quella dei nostri bisnonni, perché i musei non sono stati abituati a collezionare anche oggetti legati alla contemporaneità più o meno vicina.”
All’inaugurazione della mostra, il vicedirettore del Museo Nazionale di Storia della Romania, Cornel Constantin Ilie, ha parlato del titolo, del concetto e della motivazione di questa mostra: “Si tratta di una mostra che noi abbiamo intitolato “DAR”. È veramente una mostra importante, in quanto porta davanti al pubblico un patrimonio che in gran parte non è stato esposto, un patrimonio che proviene e mette in risalto questi sforzi che di solito vengono fatti dai musei, non solo dal nostro. Una cosa che accade al di là di quello che l’opinione pubblica o il pubblico largo possa pensare di un museo. Di solito, l’idea di museo è associata all’idea di mostra. Le cose sono più complesse e questa mostra intende far vedere proprio questo. È una mostra che porta in primo piano un patrimonio molto valoroso, ma anche il fatto che esistono persone che pensano che alcuni oggetti rimasti in famiglia, legati a una personalità che ha fatto parte della loro famiglia o legati a un determinato momento storico, debbano stare piuttosto in un museo. E mi riferisco alla nostra lista di donatori, che è molto ricca e che ci auguriamo sia ancora più ricca. Questo gesto di “donare” dovrebbe essere non un’eccezione, ma una regola nella società romena. La storia non fa riferimento solo alle battaglie, solo ai politici o solo alle grandi personalità.”
Che cosa rappresenta la storia, nell’opinione di Cornel Ilie e che cosa rappresentano le donazioni private nel settore museale? “La storia si riferisce anche alla vita quotidiana, si riferisce anche all’arte, alla cultura, allo sport e a tutto. “Ieri” è, infatti, storia. Dovremmo diventarne consapevoli perché è vero. Noi non siamo molto interessati all’ieri. Ci ricordiamo il giorno di ieri molto tempo dopo e ci rendiamo conto di non essere stati abbastanza intelligenti da conservare una testimonianza del giorno di ieri. Cerchiamo di fare anche questo. Forse qualcuno ne rimarrà stupito. È successo quando al Museo Nazionale abbiamo inaugurato una mostra con la donazione di Corina Chiriac e un’altra con quella di Margareta Pâslaru. … In primo luogo, è un atto di generosità che va trattato come tale e preso come esempio. … Per questo ci sembra normale avere anche mostre di questo tipo, così come ci è sembrato normale organizzare una mostra con la donazione del signor Pippidi legata a Nicolae Iorga.”
Com’è la mostra “DAR” e che tipi di oggetti espone, ce lo dice sempre il vicedirettore del Museo Nazionale di Storia della Romania, Cornel Ilie: “È una mostra in cui probabilmente molti scopriranno con sorpresa oggetti di grande valore, che sono stati donati. Ci sono tante cose, ci sono acquisti importantissimi. Mi ricordo solo il pezzo più recente. Si tratta di un calice, assolutamente unico. È il calice della gilda dei minatori tedeschi di Țara Bârsei, l’unico oggetto che attesta la loro presenza su quel territorio, oltre al fatto di essere un oggetto d’arte del tutto speciale. Ci sono poi degli oggetti recuperati grazie allo sforzo delle autorità romene, cui hanno contribuito anche i nostri colleghi del Museo Nazionale di Storia della Romania. E, ovviamente, ci sono le numerose scoperte archeologiche fatte ogni anno dai nostri colleghi.”