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La casa memoriale Anton Pann

Poeta, musicista, musicologo e tipografo, Anton Pann è stato una personalità di spicco della cultura romena. La sua casa memoriale a Bucarest è stata aperta al pubblico a novembre 2018.

La casa memoriale Anton Pann
La casa memoriale Anton Pann

, 08.02.2020, 11:02

Poeta, musicista, musicologo e tipografo, Anton Pann è sempre stato più che una personalità culturale: è diventato un personaggio leggendario e l’impronta lasciata da lui nelle città in cui ha lavorato di più è visibile ancora oggi. A Braşov, nella scuola e nella chiesa ortodossa del quartiere Şchei, nella casa memoriale di Râmnicu-Vâlcea e, di recente, in quella di Bucarest, aperta al pubblico a novembre 2018. Nato, a quanto pare, nel 1796, a Sliven in Bulgaria, Anton Pann si è spostato quasi tutta la sua vita in varie regioni e in diversi Paesi. Ma si è stabilito a Bucarest dove ha comprato una casa, nell’allora periferia della città.



La casa esiste ancora oggi e il Museo Nazionale della Letteratura Romena vi ha allestito una casa memoriale che la museologa Mădălina Şchiopu ci ha descritto così: Quando Anton Pann vi ha traslocato, la casa era già costruita e aveva quattro stanze, come raccontava lui stesso. Due stanze davano sulla strada e dall’altra parte c’erano solo due o tre masserie in cui le case non si vedevano bene perché erano in mezzo a orti e giardini. Dietro le case c’era solo una pianura, perché la zona era nella periferia di Bucarest, la cosiddetta periferia di Lucaci.



Al nome di Anton Pann è legata anche la creazione dell’attuale inno nazionale della Romania, inizialmente un motivo religioso scritto da Anton Pann e intitolato Dal seno di mia madre”. Il poeta Andrei Mureşan ha cambiato però i versi con quelli che conosciamo. Mădălina Şchiopu ci ha parlato dell’attività ecclesiastica di Anton Pann, affermando: In ugual misura è stato importante nella Chiesa Ortodossa, perché ha lavorato come insegnante di musica religiosa. Ha insegnato teoria musicale religiosa ai futuri cantanti delle chiese di Bucarest e dei dintorni. Altrettanto importante è Anton Pann anche per la letteratura romena. Ha scritto La storia della parola” e Le stramberie di Nastratin Hogea”. Questi libri, come anche altri volumi di poesia, sono stati scritti e stampati in questa casa dove sembra che avesse una stanzetta in cui scriveva di giorno, mentre per la sera si era allestito una terrazza sulla quale usciva e suonava la chitarra.



Anton Pann si è spento nel 1854 ed ha lasciato la casa in eredità alla Chiesa Lucaci, però nel tempo è andata in rovina. Quando il Museo della Letteratura ha deciso di ristrutturarla, gli sforzi sono stati significativi. La casa non ha molto a che fare con quella che era una volta. La vecchia casa era una rovina e la nuova costruzione è stata eretta sulle fondamenta di quella vecchia, mantenendosi solo i pilastri di sostegno. Chiunque vi entra, anche senza le indicazioni della guida, può conoscere la personalità e l’opera di Anton Pann, toccando gli oggetti esposti. Abbiamo uno zootropio e un prassinoscopio, dispositivi che hanno preceduto la cinematografia moderna, che fanno scorrere cartoni animati con i personaggi di Anton Pann e che i bambini possono maneggiare da soli. Anche gli strumenti musicali sono un’attrattiva interessante. Ci sono 23 strumenti musicali dell’epoca fanariota di inizio Ottocento. Ogni strumento è dotato di una cuffia e si può ascoltare il suono prodotto dal rispettivo strumento. Si tratta, nella maggior parte, di strumenti orientali, ma ci sono anche alcuni strumenti romeni tra cui la cobza — utilizzata anche da Anton Pann — e il cimbalom. — ha dichiarato Mădălina Şchiopu.



Allestita su principi di interattività, la Casa Memoriale Anton Pann è adatta alle attività per bambini e una di queste è la visita guidata. Si tratta di un tour degli oggetti esposti. Ogni mese, scegliamo un oggetto della casa e partendo da esso ricostruiamo la personalità di colui che ha abitato nella casa e il contesto storico. Ad esempio, scegliendo la macchina tipografica possiamo parlare della storia della stampa. Oltre alle visite guidate organizziamo anche workshop per bambini e ragazzi con età comprese tra 6 e 14 anni. Li adeguiamo in funzione dell’età e li condiamo con molti racconti. Per i ragazzi più grandi, abbiamo avuto workshop partendo dai racconti di Nastratin Hogea e dai loro elementi educativi. I più piccoli disegnano. Abbiamo avuto workshop di museologia in cui hanno potuto scoprire cosa significa infatti un museo, perché un museo è più di quanto vediamo esposto. Dietro la mostra permanente c’è un intero mondo e molti altri impiegati. In occasione delle feste abbiamo organizzato workshop di canti natalizi partendo dalle Canzoni scritte da Anton Pann, mentre a marzo speriamo di creare dei mărţişor (portafortuna che si regalano il 1° marzo) e abbiamo in piano anche altri workshop che saranno pubblicizzati man mano — ha aggiunto ancora Mădălina Şchiopu.

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