Incontro con Matei Vişniec, il presidente onorario della Fiera del Libro “Gaudeamus” – 2017
Il presidente onorario della Fiera Internazionale del Libro Gaudeamus Matei Vişniec, ha affermato, in apertura del salone, che la Romania è estremamente competitiva dal punto di vista culturale.
Corina Sabău, 04.01.2018, 17:38
Presidente onorario della Fiera Internazionale del
Libro Gaudeamus – l’edizione 2017, il drammaturgo e giornalista Matei
Vişniec, ha affermato, in apertura del salone, che la Romania è estremamente
competitiva dal punto di vista culturale ed ha espresso l’apprezzamento per la
scelta dell’Ue come ospite d’onore della Fiera Internazionale del Libro
Gaudeamus 2017. La Romania ha una chance e quella chance è la cultura,
ha affermato il drammaturgo Matei Vişniec, al dibattito L’Europa del teatro e
degli scrittori – la circolazione dei valori artistici come fondamento
dell’Europa, tenuto allo stand A casa, in Europa.
Matei Vişniec è emerso negli anni 80 come poeta,
poi come drammaturgo, le cui opere, con una larga circolazione nel mondo
letterario, sono state vietate sui palcoscenici romeni. Nel 1987 lasciò la
Romania per stabilirsi in Francia, dove lavorò per Radio France Internationale.
Le sue opere in francese furono pubblicate da editrici come Actes Sud -
Papiers, L’Harmattan, Lansman, Crater, L’Espace d’un instant, e il suo nome
apparve sui cartelloni teatrali in oltre 30 Paesi. Negli ultimi anni, Matei
Vişniec si è affermato pure come romanziere. L’uomo-cassonetto
dell’immondizia. La donna come campo di battaglia (2006), La sindrome del
panico nella città delle luci (2009, il Premio della rivista Osservatorio
culturale), Il Signor K. Liberato, Il cabaret delle parole (2012), Il
commerciante di inizi di romanzo (2013, il Premio Augustin Frăţilă al
miglior romanzo, il Premio Nazionale di Narrativa del Giornale di Iasi e il
Premio degli studenti liceali al più gettonato libro del 2013, al Festival
Internazionale di Letteratura e Traduzione di Iasi), Gli amori tipo scarpa.
Gli amori tipo ombrello (2016) sono solo alcuni titoli da ricordare. Alla
Fiera del Libro Gaudeamus, il critico Ion Bogdan Lefter ha parlato della
complessità di Matei Visniec come artista.
Innanzittutto come poeta, con un tocco molto personale, che sviluppa poi
nella sua drammaturgia. Poi anche come prosatore, uno molto importante. Un
autore che tramite il suo sforzo di proporci ogni due-tre anni un nuovo
romanzo, i più recenti apparsi alla casa editrice romena Polirom, ha guadagnato
con la sua narrativa una nuova fascia di lettori. Perchè gli amanti del teatro
sono, in generale, più numerosi degli amanti della poesia, e quelli del romanzo
sono i più numerosi, come lo dimostra anche l’inclusione di tutti i volumi di
narrativa di Matei Vişniec nella collana a elevata tiratura dell’editrice
Polirom, Top 10 +. E la narrativa di Matei Vişniec reca la stessa impronta
personale che hanno sia la poesia, che la sua
drammaturgia degli anni 80, racconta Ion Bogdan Lefter.
Presso lo stand dell’editrice Polirom, Matei Vişniec
ha tenuto un discorso a favore del romanzo. Uno dei motivi per cui scrivo un romanzo è che i
generi letterari per me sono come dei bambini, amo tutti, dalla poesia, al
saggio, al romanzo e al teatro. La poesia mi ha allevato, il teatro mi ha
formato, il romanzo mi ha diversificato. Ma ho scritto, ad un certo punto,
romanzi anche perchè ero in un certo senso frustrato dal fatto che le mie opere
teatrali, per raggiungere il pubblico, hanno bisogno di intermediari. Hanno
bisogno di un direttore di teatro, di un regista, di attori, di scenografi. E
questi intermediari hanno iniziato a farmi preoccupare ad un certo punto, non
mi è piaciuta l’idea che sarei dipeso tutto il tempo da loro. Mi piaceva l’idea
di scrivere, ma senza avere bisogno di intermediari. Cosicchè ho scritto
romanzi anche dal desiderio di creare un legame diretto tra me e i lettori, ha
affermato Matei Vişniec.
Sempre alla Fiera del Libro Gaudeamus, Matei
Vişniec ha tenuto un discorso a sostegno della lettura. Vi posso dire che, se
prenderete in mano un libro e leggerete poesia, teatro, romanzo o letteratura
di ottima qualità, aprirete nei vostri cuori finestre per gli altri e
diventerete finestre aperte verso l’umanità, l’immaginazione, la libertà. Credo
che in un Paese la libertà possa essere misurata, sicuramente c’è un simile
strumento di misurazione. E credo che il grado di civiltà di un Paese possa
essere misurato con la capacità di amare la letteratura, l’arte, il teatro.
Quanto letteratura, tanta libertà. Se non insegniamo ai nostri figli ad aprire
un libro e avvicinarsi alla letteratura, a raccontarsi storie, rischiamo di
trasformarli in mutanti. Qui, alla Fiera Gaudeamus, vedo moltissimi bambini, e insegnanti che vi hanno portato i
loro allievi. È una specie di fiera del libro, ma anche dell’educazione ed è,
allo stesso tempo, un posto in cui proporsi questa riflessione: come curiamo
l’educazione dei nostri figli per non trasformarli da persone che pensano in
consumatori. È cosi’ importante restare cittadini con spirito critico, anzichè
consumatori di una società dei consumi che abbiamo sognato, ma che non sappiamo
se vada nella migliore direzione, ha sottolineato Matei Vişniec.
Matei Vişniec è stato insignito di numerosi premi
per la sua attività di scrittore romeno, ma anche di scrittore di lingua
francese. In Romania, Matei Vişniec ha vinto il Premio dell’Unione degli
Scrittori, il Premio dell’Accademia romena e il Premio dell’Unione dei Teatri
della Romania (UNITER) per il più messo in scena autore romeno. In Francia, è
stato insignito diverse volte del Premio della stampa al Festival
Internazionale di Teatro di Avignone, del Premio europeo della Società degli
Autori e Compostori Drammatici (nel 2009), e del Premio di Letteratura Europea
Jean Monnet (nel 2016). (traduzione di Adina Vasile)