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“Il Regalo di Natale”, in gara per il premio Oscar

Il cortometraggio Il Regalo di Natale, del regista Bogdan Mureșanu, è stato designato il miglior cortometraggio dellanno dallAccademia Europea del Cinema ed è in gara per il premio Oscar

“Il Regalo di Natale”, in gara per il premio Oscar
“Il Regalo di Natale”, in gara per il premio Oscar

, 27.12.2019, 12:26

Il cortometraggio Il Regalo di Natale”, diretto da Bogdan Mureșanu, è stato selezionato sulla lista breve delle nominations agli Oscar 2020. Al momento sono rimasti in gara 10 sui 191 corti iscritti nella competizione. Il 13 gennaio 2020 sarà resa pubblica la lista finale delle 5 nominations risultate in seguito ai voti espressi dai membri della Academy of Motion Picture Arts and Sciences specializzati in cortometraggi. Lo stesso film è stato insignito, a inizio dicembre, del premio della European Film Academy (EFA). Da quando ha cominciato ad essere presentato ai festival, il film di Bogdan Mureşanu è stato insignito di numerosi premi internazionali, tra cui il Gran Premio del Festival Internazionale dei Cortometraggi di Clermont-Ferrand, il premio delle Giornate del Film Romeno nell’ambito del Transilvania International Film Festival, il gran premio della competizione di corti del Festival del Cinema di Cottbus e una menzione speciale al Festival di Montpellier. L’azione del film si svolge la sera del 20 dicembre 1989 e tutto comincia con la lettera di un ragazzino a Moș Gerilă (Babbo Gelo, così era chiamato Babbo Natale ai tempi del comunismo) in cui il ragazzino svela quello che i genitori si augurano di ricevere in regalo per le feste natalizie. Il padre viene a sapere terrorizzato che, nella lettera inviata per posta, il piccolo aveva svelato il suo desiderio di veder morto Ceauşescu.



Una delle intenzioni di Bogdan Mureşanu è stata di trasformare “Il Regalo di Natale” in una commedia nera: Ho pensato molto come realizzare questo, come avrei potuto farlo con i dati che la storia aveva, trasformarla in una commedia nera. Sembra sia riuscito. Perché ho presentato questo film in molti luoghi del mondo e ho notato che gli spettatori, nonostante le differenze culturali, si sono divertiti a vedere il film. Prima ho scoperto con sorpresa che quella gente capiva le sfumature dei dialoghi. Quando lavoravo al montaggio temevo che gli spettatori di altri Paesi non capissero tutte le sfumature e le allusioni. Pensavo che non capissero chi fosse Nea Nicu (Nicolae Ceausescu), come si può avere paura di una vicina, come si può sospettare la propria moglie, ecc. Avevo il timore che il film rimanesse in un universo locale e che il suo messaggio arrivasse solo agli spettatori dell’Est. Sono stato stupito quando è cominciato ad essere selezionato ai festival. Mi ha rallegrato che ciò che a me sembrava locale si è dimostrato un linguaggio universale, facile da capire, se guardato attraverso i rapporti di potere, la paura, la paranoia. Ricordo che, a uno dei festival, qualcuno ha apprezzato il fatto che avevo lasciato da parte la storia ben conosciuta e che mi ero concentrato solo su quanto accadeva in quel appartamento. E oserei affermare che, da fuori, la storia della Rivoluzione è più chiara di quanto la vediamo noi da qui.”



E’ un regalo di Natale arrivato in anticipo. Credo che la vera e propria gioia è di trovarmi qui con alcune delle persone che amo e ammiro veramente. Apprezzo molto questo momento”, ha affermato Bogdan Mureşanu sul palcoscenico del galà, a Berlino, dove è stato insignito del premio della European Film Academy. Fondata nel 1988, l’Accademia conta tra i suoi membri più di 3.600 professionisti dell’industria cinematografica ed ha l’obiettivo di promuovere il film europeo. I Galà della European Film Academy sono organizzati ogni due anni nella capitale tedesca e, negli altri anni, in diverse città europee. I vincitori sono designati in seguito ai voti espressi dagli oltre 3600 membri dell’Accademia. In merito al premio di cui è stato insignito il suo film, Bogdan Mureşanu, ha dichiarato: “E’ un onore, perché nella European Film Academy ci sono professionisti che vedono moltissimi film e sono aggiornati con tutte le novità cinematografiche. Molti di loro — registi, attori, sceneggiatori — li ho visti anche in altre occasioni e sapevo che impressione avevano sul film. Adesso, però, alla cerimonia di assegnazione del premio, ho stretto la mano a Wim Wenders, un regista che ammiro molto e il quale mi ha detto che gli è piaciuto molto il mio film. Ho scambiato qualche parola anche con un’altra personalità del cinema, Werner Herzog, quindi per me è stato un momento straordinario, magico.”



Bogdan Mureșanu ha accennato anche alle reazioni che ha destato “Il Regalo di Natale”: “Come ho già detto, mi immaginavo che nell’Europa orientale il film avesse una certa eco, però ad ogni modo non ho intuito quale sarebbe stata la sorte di questo film, che è straordinaria e mi rende particolarmente contento. Vuol dire che in questa storia c’è qualcosa piuttosto di universale che di particolare. Cioè la gente ha visto, ha individuato delle cose nel film, aspetti che superano quel determinato momento storico. Sono stato molto contento che il film sia stato bene accolto anche negli Stati Uniti. Sono cose che non si possono anticipare, io personalmente non ho affatto pensato al modo in cui sarebbe stato recepito, perché il successo è una valorizzazione che arriva dall’esterno. Nel cast del film “Il Regalo di Natale” ritroviamo Andrei Văncică, Ioana Flora e il ragazzino Luca Toma.

Foto: Celula de Artă
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