I primi Cantacuzini nel patrimonio del Museo del Municipio di Bucarest
Il Museo del Municipio di Bucarest (MMB) propone al pubblico una nuova mostra documentaria presso la sede del Palazzo Suțu nel centro della capitale.
Ion Puican, 02.02.2025, 17:02
Il Museo del Municipio di Bucarest (MMB) propone al pubblico una nuova mostra documentaria presso la sede del Palazzo Suțu nel centro della capitale: “I primi Cantacuzino nel patrimonio del Museo del Municipio di Bucarest”. La curatrice della mostra, Mihaela Rafailă del Dipartimento di Storia Moderna e Contemporanea del Museo ci ha parlato dell’intento di organizzare questa mostra: “Tramite la mostra temporanea intitolata “I primi Cantacuzini nel patrimonio del Museo del Municipio di Bucarest”, ho voluto presentare al pubblico alcune scritte redatte su carta o pergamena, in slavo ecclesiastico e romeno, con caratteri cirillici, in cui i membri di questa importante famiglia sei secoli XVII-XVIII vengono menzionati come testimoni, tramite gli incarichi ricoperti nel Consiglio Principesco, ma anche tramite gli atti di compravendita che hanno firmato lungo il tempo oppure gli atti o gli ordini che hanno emanato, com’è il caso dei principi Șerban e Ștefan Cantacuzino.”
Il primo degli alti funzionari, uomini di cultura e persino voivoda che ha fatto parte di questa famiglia principesca della Valacchia fu il postelnic (consigliere del principe) Constantin Cantacuzino (nato nel 1598 e assassinato nel 1663), personalità centrale della mostra presso il Museo del Municipio di Bucarest. Particolari da Mihaela Rafailă: “In seguito al matrimonio con la principessa Elina o Ilinca, come era chiamata a casa, la figlia minore del voivoda Radu Șerban, Constantin Cantacuzino iniziò a salire nella gerarchia della Valacchia. Oltre all’eredità personale ereditata e accumulata, egli beneficiò della dote di sua moglie, fatto che gli permise di apparentare i suoi 11 figli, sei maschi e cinque femmine, con le più agiate famiglie di boiardi della Valacchia e della Moldavia. Con un’istruzione speciale, il postelnic Constantin Cantacuzino fu anche un grande amante dei libri. Con numerosi rapporti economici e diplomatici, beneficiando anche del rispetto dei turchi, Cantacuzino fu considerato all’epoca il consigliere di fiducia del principe Matteo Bessarabo, essendo una personalità dominante della politica romena nel corso del XVII secolo.”
Mihaela Rafailă ci ha presenato brevemente la moglie dell’alto funzionario, Elina Cantacuzino (1611-1687): “A suo turno, Elina dimostrò di avere qualità particolari: perdonò coloro che avevano ucciso il marito, fu tenace nel salvare la casa dopo la scomparsa della colonna della famiglia, prudente nel dividere il patrimonio tra i suoi figli, amorosa con i figli, ai quali consigliava con delicatezza di andare d’accordo come fratelli, e coraggiosa nel viaggio in Terrasanta.”
Che documenti importanti per la storia di questa famosa famiglia romena porta la mostra di fronte ai visitatori? “Nella mostra, il fondatore della famiglia Cantacuzino in Valacchia, Constantin Cantacuzino, è menzionato per la prima volta nell’atto dell’8 giugno 1626 in qualità di testimone del Consiglio Principesco, occupando la carica di mare postelnic / grande consigliere.”
La mostra “I primi Cantacuzini” porta davanti al pubblico tre volumi importanti per la storia della cultura romena. La mostra mette un accento particolare sulla “Bibbia di Bucarest”, conosciuta anche col nome di “Bibbia di Șerban Cantacuzino” – la prima traduzione completa della Bibbia in lingua romena, pubblicata nel 1688. Particolari da Mihaela Rafailă: “Nella mostra sono esposti anche tre libri stampati su ordine e a spese del principe Șerban Cantacuzino nel 1682. “Il Santo Vangelo stampato secondo le regole del Vangelo greco”, poi la Bibbia, conosciuta anche col nome di “La Bibbia di Bucarest”, e “La storia politica e geografica della Valacchia”, il cui autore fu individuato dal grande storico Nicolae Iorga nella persona di Mihai Cantacuzino. Tornando alla “Bibbia di Bucarest”, questa rappresenta la prima traduzione integrale del Vangelo, fatta per ordine del “Buon Cristiano e Illuminato nostro principe il voivoda Ioan Șerban Cantacuzino”. Fu stampato su carta filigranata. Le copertine sono di tavole di legno con fodera in cuoio, decorata con pressatura a caldo. La stampa della Bibbia rappresentò una tappa importante nel processo tramite cui la lingua nazionale fu imposta come lingua liturgica, essendo allo stesso tempo anche un momento di riferimento dell’arte tipografica della Valacchia. Questa ha fissato definitivamente la strada che avrebbe seguito la lingua ecclesiastica scritta. La Bibbia conobbe una larga diffusione nei Principati Romeni, Valacchia, Moldavia e Transilvania, e arrivò addirittura in Polonia una copia essendo regalata all’ex metropolita Dosoftei, che era in esilio. Un’altra copia arrivò nelle mani del Papa Benedetto XIV, e al momento si conserva presso la Biblioteca dell’Università di Bologna. La copia esposta circolò in Transilvania, nelle province di Alba e Hunedoara.”