Festa di Carnevale e altri eventi
L'Istituto Italiano di Cultura di Bucarest invita alla Festa di Carnevale/ Anteprima del documentario “Il Padrino del Bandito Giuliano/ La Giornata Brâncuşi/ La Chiesa di Boz restaurata grazie ad un finanziamento europeo
Gabriela Petre, 21.02.2017, 19:56
In questo periodo in cui in Italia è in pieno svolgimento il Carnevale, a Bucarest l’Istituto Italiano di Cultura, seguendo un’abitudine diventata già tradizione invita, il pubblico a venire mascherato o in costume alla Festa di Carnevale e allo spettacolo comico musicale del gruppo Jashgawronsky Brothers. Secondo la cultura e le tradizioni italiane, il Carnevale è un momento di allegria da vivere in amicizia, perciò chi ha voglia di divertirsi avrà l’occasione di farlo partecipando alla festa in programma il 28 febbraio, alle ore 19.00, presso lo Studio Horia Bernea del Museo del Contadino di Bucarest. L’entrata è libera e l’evento sarà seguito da una degustazione di dolci italiani di carnevale appositamente preparati. Gli Jashgawronsky Brothers sono tra gli inventori del genere musicale più strano del mondo: la musica da riciclo! Dopo aver esplorato la musica da cucina ottenendo suoni incredibili con scope, imbuti, barattoli, cucchiai, piatti, bicchieri, tubi e cestini, eccoli pronti ad affrontare il mondo della lavanderia: strumenti musicali diventano stavolta stendini, lavatrici e spazzoloni, ferri da stiro fumanti e molto altro. Il gruppo ha girato quasi tutto il mondo con tournée in Brasile, Messico, Canada, Giappone e tutta Europa.
Il 22 febbraio, lIstituto Italiano di Cultura di Bucarest ha ospitato lanteprima assoluta del film documentario “Il Padrino del Bandito Giuliano”, una coproduzione Italia — Romania, realizzata da Lykos Film, con la regia di Ieva Lykos e la produzione di Carlo Fusco. Il documentario racconta la vera storia del bandito Salvatore Giuliano, basandosi su documentazioni e attraverso la testimonianza di persone a conoscenza dei fatti. La proiezione è seguita da un dibattito con il produttore e la regista. Alla proiezione partecipano i produttori Carlo Fusco e Georgiana Lichiardopol, la regista e attrice Ieva Lykos e, come ospite d’onore della serata, la famosa attrice Maia Morgenstern, la direttrice del Teatro Ebraico di Stato di Bucarest. L’entrata all’evento è libera fino a esaurimento dei posti.
A Venezia, lIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica ha proposto, in occasione allottavo Carnevale Internazionale dei Ragazzi, una serie di laboratori creativi dedicati ad unantica tradizione romena: quella del “Mărţişor”. I laboratori organizzati dalla Romania, destinati a tutte le fasce detà, si sono svolti dal 20 al 24 febbraio. Il primo giorno di marzo è, per i romeni, la festa del “Mărţişor”, un simbolo della primavera. Il Mărţişor si confeziona con dei fili bianchi e rossi, di cotone o seta, intrecciati in un cordoncino che si lega a forma di otto. A questo cordoncino si appende un ciondolo portafortuna, di diverse forme simboliche (un tempo monetine doro o dargento, ma anche fili di erba, germogli o fiori; oggi fiori, animaletti, cuoricini e così via). I laboratori creativi punteranno su cinque attività diverse: lintreccio, la monetina, il “mărţişor” gigante, la primavera, il Carnevale della primavera. Levento è organizzato dallIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia con il supporto dellIstituto Culturale Romeno di Bucarest.
In occasione della festa del Mărţişor, che simboleggia l’inizio della primavera, è diventata già una tradizione in Romania organizzare delle fiere in cui si vendono ciondoli portafortuna da regalare alle persone care. A Bucarest, il Museo del Contadino Romeno e il Museo del Villaggio ospitano eventi del genere. Al Museo del Contadino, artisti figurativi, artigiani e studenti espongono i ciondoli portafortuna realizzati con creatività, immaginazione e umorismo nel periodo 25 febbraio — 1 marzo. Il Museo Nazionale del Villaggio “Dimitrie Gusti”, un museo all’aperto conosciuto per le sue numerose case di legno tradizionali di varie regioni della Romania, riportate nell’enorme spazio riservato a questo museo all’aperto, organizza la Fiera del Mărțișor dal 27 febbraio all’8 marzo. L’evento si propone di promuovere l’antica usanza del regalare, a inizio primavera, questi piccoli oggetti artigianali con ruolo protettore. Nello stesso periodo al Museo saranno organizzati anche workshop in cui i bambini impareranno a realizzare i tradizionali ciondoli portafortuna e cartoline.
Il 19 febbraio, ambasciate, uffici consolari e istituti culturali romeni all’estero hanno festeggiano, tramite vari eventi, la Giornata Brâncuşi, alla memoria del grande scultore romeno. Considerato il “padre della scultura moderna”, Constantin Brâncuşi, è nato il 19 febbraio 1876, a Hobiţa in provincia di Gorj (sud). Il 2017 ha un triplice significato per la promozione della personalità e dell’opera di Brâncuşi. Il 16 marzo saranno commemorati 60 anni dalla sua morte. Nel 2017 e 2018 — l’anno del Centenario della Grande Unità — ricorrono 80 anni da quando lo scultore ha lavorato alla realizzazione del complesso monumentale “La Via degli Eroi” di Târgu Jiu, un omaggio ai soldati romeni che si sono sacrificati per la realizzazione dell’unità del popolo e della patria nella prima Guerra Mondiale. Il 15 giugno ricorrono invece 40 anni dall’inaugurazione dell’”atelier di Brâncuşi”, ricostituito nel 1977, in un edificio accanto al Centro Culturale Pompidou di Parigi.
La chiesetta di legno del villaggio Boz, nella località di Brănișca, in provincia di Hunedoara, sarà restaurata grazie ad un finanziamento europeo di oltre 250.000 euro, fondi ottenuti dalla Parrocchia di Boz tramite il Programma Nazionale per lo Sviluppo Rurale (PNDR). La chiesa, intitolata a San Giorgio, è stata eretta nel 1701 e la Parrocchia di Boz è l’unica della zona occidentale della Romania che ha ottenuto un finanziamento non rimborsabile per la ristrutturazione del luogo di culto. La chiesa ha subito vari interventi lungo il tempo. Nel 2012 è stato necessario sostituire il tetto di assicelle, perché altrimenti la chiesa-monumento si sarebbe rovinata irrimediabilmente. I lavori sono stati resi possibili anche grazie all’impegno della Fondazione Pro Patrimonio di Bucarest, dopo di che si è cercato di individuare una forma di finanziamento per il restauro dell’intera chiesa. Il progetto prevede il restauro completo del monumento storico, la sostituzione delle parti lignee danneggiate e il restauro delle componenti artistiche, i dipinti, le icone, i mobili. Il progetto fa parte di un programma della Fondazione Pro Patrimonio, intitolato “60 chiese di legno del nord dell’Oltenia e del sud della Transilvania” volto al monitoraggio dello stato di conservazione delle chiesette di questa zona ed offre sostegno e appoggio nei casi più gravi, come quello in cui si è trovata la chiesa di Boz nel 2012.