Eventi di maggio a Bucarest
Festival Europafest/ “Napoli dal Barocco al Neoclassico, concerto per flauto e chitarra all'Istituto Italiano di Cultura/ Mostra di pittura dedicata a Bucarest
România Internațional, 11.05.2019, 07:00
Europafest, in programma dal 9 al 18 maggio, è l’unico festival in Europa che riunisce il jazz, il blues, il pop e la musica classica ed è arrivato alla 26ma edizione. A Bucarest e Sibiu il pubblico potrà ascoltare più di 300 musicisti di 31 Paesi. Il programma include concerti, concorsi, workshop, jam sessions ed eventi non convenzionali. Il Festival ha debuttato il 9 maggio, in occasione della Festa dell’Europa, con un Galà di apertura al Teatro Odeon di Bucarest. Dall’11 al 18 maggio sono previsti i concerti nell’ambito del concorso-festival Bucharest International Jazz Competition, quotato dalla BBC tra i primi tre concorsi di jazz in Europa. La Sala Dalles di Bucarest ospiterà ogni giorno, dal 13 al 17 maggio, un concerto di jazz che offrirà al pubblico romeno l’occasione di scoprire le più recenti tendenze sui palcoscenici internazionali degli USA, Canada, Europa, America del Sud ed Asia. Dall’11 al 18 maggio è prevista anche la 25esima edizione della Jeunesses International Music Competition Dinu Lipatti. Oltre 60 violinisti di 24 Paesi daranno prova di virtuosità e talento di fronte ad una giuria internazionale. Dal 10 al 17 maggio, nello spazio non convenzionale del Caffè dell’albergo Ibis Gara de Nord sono previsti, invece, i concerti after-hours del cosiddetto Caffè Festival Ibis. A Sibiu, nella Sala Thalia, si svolgeranno, dal 9 al 18 maggio, i concerti sinfonici, tra cui menzioniamo il prestigioso Best World Violinists che vedrà salire sul palco i migliori violinisti del concorso accanto all’Orchestra della Filarmonica di Stato di Sibiu. Dal programma non mancheranno masterclasses e workshop per violino e jazz. Il Festival si concluderà il 18 maggio con il Gala Europafest in cui si esibiranno i migliori gruppi e violinisti e il pubblico potrà conoscere i vincitori dei due concorsi. Sempre al Galà di chiusura la Casa Reale di Romania consegnerà il Diploma di Eccellenza. Sarebbe da aggiungere che Europafest è stato il primo evento in Romania che ha ricevuto, nel 2005, l’Alto Patrocinio della Casa Reale e nel 2015 è stato premiato dalla Commissione Europea come uno degli Europe’s Finest Festivals.
Quest’anno dall’Italia partecipano al festival il percussionista Jonathan Delazer, di origini israeliane, cresciuto nell’Alto Adige, il quartetto 4Way Close (Fabrizio Raffaele Spista — sax tenore, Pasquale Mastrogiovanni — contrabbasso, Massimo Parisi — pianoforte, Matteo Esposito — batteria), il quintetto Entropy formato da cinque studenti del Conservatorio Luigi Canepa di Sassari (Marco Matalenti — tromba, Paolo Corda — chitarra, Marco Bande — pianoforte, Edoardo Raimondo Meledina — contrabbasso, Jacopo Careddu — batteria), il gruppo R.A.M.E. (Valentina Fin — voce, Giovanni Fochesato — sax, Mauro Spanò — pianoforte, Marco Centasso — contrabbasso, Filippo Mampreso — batteria) e, non in ultimo il pianista Gabriele Agosta.
Andiamo ora all’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest che rende omaggio alla musica napoletana il 15 maggio, proponendo al pubblico il concerto per chitarra e flauto “Napoli dal Barocco al Neoclassico. Musica, Arte, Architettura della tradizione partenopea” del Duo Salvatore Lombardi (flauto) — Piero Viti (chitarra), preceduto da una presentazione dell’architetto Agostino Bossi. Il programma del concerto include musiche di Ferdinando Carulli, Domenico Cimarosa, Giovan Battista Pergolesi e Gioacchino Rossini.
Il chitarrista Piero Viti ha studiato al Conservatorio di Avellino ed ha vinto numerosi concorsi nazionali ed internazionali. Tiene da anni acclamati concerti in Italia e all’estero (Stati Uniti, Russia, Austria, Germania, Francia, Spagna, Belgio, Svizzera, Polonia, Ungheria, Romania, Slovenia). Ha partecipato a numerosi programmi radiofonici e televisivi per la RAI, RETE 4, Radio Vaticana, Radio France e reti private. Ha inciso numerosi CD, tutti accolti con favore dalla critica specializzata. È docente titolare di chitarra presso il Conservatorio di Benevento; nello stesso Conservatorio è ideatore e coordinatore artistico della manifestazione “Autunno Chitarristico” e del Convegno dedicato a Ferdinando Carulli. Tiene regolarmente masterclass e corsi di perfezionamento in Italia e all’estero ed è membro di giuria di prestigiosi concorsi nazionali e internazionali.
Definito dalla critica come “l’uomo che dà voce al flauto in Italia”, Salvatore Lombardi, è un artista poliedrico che affianca alla carriera concertistica, quella di didatta e direttore artistico di iniziative flautistiche di livello internazionale. Ha collaborato, in qualità di solista, con importanti orchestre internazionali e affiancato celebri solisti internazionali, tenendo concerti nei maggiori teatri e nelle maggiori istituzioni musicali in Italia e all’estero (Europa, Russia, Stati Uniti, Cina, Corea, Giappone). Attualmente titolare della cattedra di flauto presso il Conservatorio Statale di Musica “Martucci” di Salerno, è regolarmente invitato a tenere seminari e masterclass dalle maggiori associazioni ed istituzioni mondiali. È fondatore e direttore della rivista flautistica FALAUT e direttore artistico della collana editoriale “Falaut collection”, del “Falaut Festival”, di “Flautomania”, del Concorso Flautistico Internazionale “Severino Gazzelloni”, del “Falaut Campus”, recentemente insignito della Medaglia della Presidenza della Repubblica per il suo alto valore artistico e culturale.
E sempre l’IIC di Bucarest ospita, dal 17 al 31 maggio, una mostra di pittura di Federico Collesei, docente di italiano presso il Liceo bilingue Ion Neculce di Bucarest dal 2010. La mostra è ispirata alla capitale romena. Come afferma lui stesso, Federico Collesei “ama scrivere e disegnare. Il destino gli ha fatto incontrare la capitale romena e un pittore sardo Tonino Mattu, al quale ha chiesto aiuto per dipingere la vista dal suo appartamento di Bucarest. Tonino gli ha detto “vieni in studio e lavora”. Pochi insegnamenti fondamentali ed è partita la passione. Dopo anni di osservazione della città, la pittura ha preso il sopravvento e sono usciti i quadri della mostra BUCUREȘTI — BUCAREST. In ricordo di un altro amico pittore, Renato Petrucci.”
Aggiungiamo che il professore ha presentato all’IIC, a giugno 2017, il romanzo giallo “A Bucarest non c’è niente da vedere”, un libro nato dal suo incontro con la cultura romena. Con questa mostra all’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest si conclude anche il mandato di docente di Federico Collesei in Romania.