Cortometraggi a regia femminile
Nel 2020, la terza edizione della Rassegna Sofia Nădejde, svoltasi in Romania, è stata aperta dalla proiezione di cortometraggi a regia femminile.
Corina Sabău, 14.09.2020, 18:15
Nel 2020, la terza edizione della Rassegna Sofia Nădejde, svoltasi in Romania, è stata aperta dalla proiezione di cortometraggi a regia femminile: Biglietto di perdono di Alina Serban, Kaimos di Sarra Tsorakidis, Forevers di Raya al Souliman, Il ritorno di Ana di Ruxandra Ghițescu e Una notte a Tokoriki di Roxana Stroe. Questa edizione esaudisce il nostro desiderio di fare il passo verso un microfestival interdisciplinare, incentrato sulla creazione delle donne, che si tratti di film, letteratura o arti visive, spiega Elena Vladareanu, che ha dato vita a questa iniziativa.
Una micro-selezione di fiction che mette in risalto, in primis, la diversità del cinema al femminile in Romania. Una diversità che si ritrova sia nelle tematiche di queste pellicole e nelle rappresentazioni dei personaggi femminili, con registe di provenienza diversa, sia nei loro svariati mezzi di espressione cinematografica, dice la curatrice del progetto Flavia Dima.
I cortometraggi di Roxana Stroe sono stati selezionati in numerosi festival internazionali, aggiudicandosi anche parecchi riconoscimenti. Una notte a Tokoriki, realizzato nell’ambito di u master presso l’Università di Arte Teatrale e Cinematografica di Bucarest e presentato in prima alla Berlinale del 2016, dove ha vinto anche il premio speciale Generation 14+, è stato presentato ad oltre un centinaio di festival, tra cui quelli di San Sebastian e Karlovy Vary, e vanta 25 premi.
Credo che certe storie sposano benissimo questo genere del cortometraggio, e mi sembra che tale fatto valga anche per Una notte a Tokoriki. E’ proprio così che ho immaginato il film sin dall’inizio, nè più lungo nè più corto. L’idea è nata mentre stavo per ultimare i corsi del master, quindi ero in un certo qual modo nostalgica, non sapevo cosa sarebbe venuto dopo. In quel periodo, ascoltavo le canzoni che si sentono anche nel film, quelle della mia infanzia. Cosicchè mi sono resa conto che andava ambientato in una discoteca. La discoteca del film non esiste, abbiamo fatto le riprese in una sala abbandonata di Bucarest, che ho allestito in una settimana insieme alla mia squadra, per ricreare l’atmosfera degli anni ’90, spiega Roxana Stroe.
La regista di origini siriane e romene Raya Al Souliman vive e Bucarest, dove, nel 2013, ha conseguito un master sempre presso l’Università di Arte Teatrale e Cinematografica. Ha girato parecchi cortometraggi selezionati in vari festival, tutti al limite tra fiction e realtà. Alla serata dedicata ai cortometraggi della Rassegna Sofia Nădejde 2020, ha portato Forevers del 2017.
La chance di un cortometraggio è quella di essere presentato in un gran numero di festival, e quindi, visto da parecchia gente. Forevers è la mia prima pellicola dopo gli studi, e le attrici Sarra Tsorakidis e Ana Savin sono state le mie compagne, laureate in regia, cosicchè la sceneggatura si ispira alla realtà, alla nostra amicizia. Avevo scritto una prima sceneggiatura, ma alle prove mi sono accorta che era importante scrivere insieme la nostra storia, in un processo creativo comune, poichè, in fin dei conti, il film raccontava anche la nostra storia. Una vera terapia avere un ruolo nel proprio film, accanto alle proprie amiche, ricorda Raya Al Souliman.
La Rassegna Sofia Nădejde rientra nel progetto ART NO MORE, organizzato con il sostegno finanziario dell’Amministrazione del Fondo Culturale Nazionale. Sofia Nădeje (1856-1946) fu la prima donna in Romania ad aver ottenuto il permesso di sostenere l’esame di maturità in un liceo per i maschi, la prima donna ad aver diretto una rivista letteraria e l’autrice del primo romanzo femminista nella storia della letteratura romena.